PD: cari segretari vi scrivo

pd chiusi scalodi Paolo Scattoni

L’8 maggio scorso ho inviato una nota al segretario del circolo PD di Chiusi Scalo, a quello dell’Unione comunale e a quello provinciale Andrea Valenti.

Non so se ai primi due la mia nota sia arrivata. Al terzo invece si. Riporto la nota e la risposta di Valenti in attesa delle altre. Mi piacerebbe che il partito di maggioranza a Chiusi cominciasse a discutere, anche perché il congresso che si profila all’orizzonte veda un dibattito vero da far precedere da un confronto con le forze vive del nostro tessuto civico.

LA MIA NOTA

Scrivo al segretario del mio circolo di Chiusi Scalo e al segretario dell’Unione comunale di Chiusi.  Invio per conoscenza anche al segretario provinciale, magari soltanto per sapere come si muovono le diverse realtà vicino a noi e se possiamo trovare esempi utili alla nostra azione.

La finalità di questa mia breve nota è dunque quella di esprimere la mia modestissima opinione, da semplice tesserato, su come dovremmo lanciare l’iniziativa politica. Sino ad ora le iniziative si sono quasi esclusivamente appiattite sull’azione dell’amministrazione comunale. A me pare che si sia dimenticato che anche nella prima repubblica i partiti, a cominciare dal PCI, hanno evitato questa meccanica identificazione. Personalmente ho fortissime riserve sull’azione dei nostri amministratori locali e forse non sono il solo.

Per rilanciare l’iniziativa politica che marchi la serietà della nostra proposta ritengo sia necessario una fase preliminare, direi prepartitica, di confronto culturale. Il confronto lo intendo aperto, in un’arena in cui tutti, forze politiche, associazioni, realtà di impegno civile che pure esistono nel nostro contesto locale. Dovrebbe essere un confronto in cui tutti si sentano a casa propria, compresi i tanti che in passato hanno lavorato per il PD con un impegno disinteressato e che poi si sono allontanati dall’impegno politico. Il confronto dovrebbe riguardare temi che troppo spesso vengono rimossi e che interessano tutti in maniera trasversale e rispondere a domande come: siamo soddisfatt della nostra scuola? esiste criminalità organizzata anche qui da noi? qual’è la situazione ambientale qui da noi? e così via.

Soltanto dopo la dimensione culturale potremo affrontare la situazione del nostro partito e la costruzione di linee di politica locale. Ritengo che ci siano ampi spazi per una forza che rivendichi una linea di sinistra. Prima di tutto la forza del confronto. La tradizione delle forze politiche e delle realtà che hanno contribuito alla fondazione del partito questo elemento lo avevano nel loro DNA. Purtroppo l’azione del PD degli ultimi anni, anche a livello locale, ha mostrato un’altra faccia. Dopo una campagna elettorale continua che è durata quasi due anni (rottamazione, gufi, professoroni ve li ricordate?) il referendum ha dato risultati diversi. Ha avuto senso non aver aperto una riflessione seria su quei risultati? Una seconda area problematica riguarda l’emarginazione dei nostri territori. È la tematica delle cosiddette “aree interne” sviluppata da Fabrizio Barca che ci dovrebbe interessare anche in relazione alla nostra stazione, l’accesso ad attrezzature e servizi, compresi quelli della formazione. Un terzo ambito è quello dell’impresa e del suo evidente declino qui da noi. C’è poi il crescente e drammatico disagio di molte realtà sociali che è assai evidente per chi soltanto sfiora l’attività dei molti che si impegnano su queste realtà. Si potrebbe continuare a lungo.

Per quanto mi riguarda credo che un impegno nel partito abbia senso se il partito vorrà darsi una strategia chiara dove abbia spazio il contributo di tutti lontano da propaganda e retorica. (8/5/2018)

LA RISPOSTA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE ANDREA VALENTI

“(…) intanto ti ringrazio per la tua nota e per le sollecitazioni che contiene, le quali nella stragrande maggioranza dei casi condivido pienamente.

Sono convinto come te che sia necessaria una fase di elaborazione che definisci prepartitica, di confronto con tutte le realtà che compongono il corpo sociale di un territorio. Ne ho parlato in fase congressuale , facendo riferimento a un centrosinistra aperto e inclusivo, dove per centrosinistra non intendo una semplice somma di sigle partitiche, ma una vera apertura verso le parti sociali, i corpi intermedi, il mondo del lavoro, le realtà dell’associazionismo e del volontariato.

Come concordo che il delegare l’ elaborazione politica agli amministratori non abbia aiutato né il partito né gli stessi amministratori. Ho sempre ritenuto necessaria una divisione dei ruoli, a beneficio di entrambe le parti.

Sono convinto che il nostro partito riesce ancora ad esprimere buoni amministratori, forse la maggiore difficoltà è esprimere buoni dirigenti.

Ti ringrazio davvero per i tuoi spunti, mi scuso per la risposta tardiva (sono stato fuori qualche giorno e mi sto mettendo in pari con le mail), terrò conto delle tue segnalazioni, che condivido, nella prossima Direzione Provinciale”. (12/5/2018)

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2 risposte a PD: cari segretari vi scrivo

  1. pscattoni scrive:

    Concordo solo in parte con Enzo (Sorbera). Concordo con lui quando scrive che da alcuni anni si è vissuti a sloga.n Ho ricordato l’era dei “gufi”, dei “professoroni”, e compagnia cantando. Non consola che il comportamento si è verificato anche in altre parrocchie. Ricordo quello che mi ha fatto più ribrezzo: Salvini che andava ai comizi con Vangelo e rosario così tnto per giustificare il suo “dagli al negher”.
    Paradossalmente il PD ora è in vantaggio perché ha perso le elezioni. Pena l’estinzione si dovrà cominciare a parlarne.
    Trovo invece ingeneroso il giudizio su Valenti. In primo luogo perché ha risposto. Gli altri due segretari sono stati (almeno per ora) silenti. Ha inoltre riconosciuto lo spazio autonomo del partito rispetto all’amministrazione locale a governo PD.
    Per quanto riguarda i tempi, credo che le realtà locali posseggano un ampio spazio di azione. Su questo blog ho proposto a tutti un’arena prepartitica in cui si possano dibattere alcuni dei temi che interessano tutti. Esempi? Lo stato dell’occupazione a Chiusi e possibili strategie, il ruolo della scuola, i collegamenti soprattutto in relazione alla ferrovia, la trasparenza nel governo locale, ambiente e inquinamento. Questo tanto per citare alcuni di quelli che sono emersi in questo blog di giornalismo di cittadinanza. Molti altri possono essere discussi.

  2. enzo sorbera scrive:

    Apprezzo la tua fiducia nei confronti di un partito che, almeno a Chiusi, mi ha visto tra i primi simpatizzanti. La simpatia si è progressivamente affievolita: il “partito-laboratorio” promesso di è ridotto a un continuo ricorso a stilemi importati d’oltreoceano e slogan (I care e segate del genere), e soprattutto un ricorso a comportamenti berlusconiani (l’appoggio silente al guerra di Brunetta sul pubblico impiego; l’attacco alla CGIL e al sindacato, ecc.); i laboratori autonomi – penso alla nostra esperienza con ABC – di riflessione sono stati visti con sospetto e ostracizzati. Insomma, un progressivo impoverimento del patrimonio ideale che ha portato alla guerra tra bande e a comportamenti incoerenti quando non incomprensibili. In questi giorni, l’epilogo di un migliaio di delegati chiamati a spostare un ordine del giorno è degno di un teatro dell’assurdo. Alle esigenze che proponi la risposta è sempre un vago “hai ragione”. Qui ci vogliono tempi, modi e contenuti. Il territorio sta franando, il sociale è sfilacciato e il segretario ti risponde che parlerà di quanto dici all’assemblea. Grazie tante. Mentre aspettiamo che il medico fa il consulto, il paziente muore.

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