di Paolo Scattoni
L’ultima puntata di Report ci ha raccontato una realtà del trattamento dei rifiuti di dimensioni difficili da immaginare. Questo il passaggio che ci interessa.
” (Ranucci)I rifiuti negli anni hanno invertito la rotta: da sud a nord. Perché è lì che hanno capito che sono una risorsa e hanno costruito gli impianti. Dietro i 44 inceneritori ci sono per lo più le 4 grandi multiutility d’Italia che si occupano di tanti servizi.
L’A2A ha fatturato di oltre 5 miliardi di euro. È di proprietà dei comuni di Brescia, di Milano, e grande fetta in mano al mercato azionario. L’emiliana Hera ricavi per 4,5 miliardi. I soci sono i comuni di Bologna, Imola, Modena, Ravenna, Trieste, Padova, Udine e il mercato azionario anche qui. Iren ha ricavi per 3,3 miliardi e ha come soci una finanziaria che di fatto è di proprietà dei comuni di Genova e Torino poi ci sono i comuni di Reggio Emilia, Parma e gran fetta anche qui in mano al mercato.
La romana Acea ricavi per 2,8 miliardi, i soci sono Roma Capitale, la multinazionale Suez SA, il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone e anche qui una grande fetta in mano al mercato.”
In Consiglio Comunale di Chiusi in passato si è sentita una dichiarazione di grande apprezzamento per il prestigio della società ACEA ambiente. Un consigliere dichiarò di sentirsi onorato (o qualcosa di simile) che Acea abbia scelto Chiusi per il suo impianto di carbonizzazione. Forse non conosceva i dettagli della compagine azionaria, delle dimensioni, dei ricavi e contenziosi vari.
Probabilmente domani l’argomento verrà trattato in Consiglio comunale al punto delle interpellanze e interrogazioni.
Il Consiglio Regionale di ieri ha rinviato la mozione presentata dai consiglieri di SI Toscana a Sinistra che era all’ordine del giorno nella prossima seduta.
A parziale correzione di quanto scritto, il consigliere Agostinelli afferma che è “una ragione di vanto” la presenza di Acea Ambiente a Chiusi. L’affermazione è stata fatta nella seduta del 4 dicembre 2017 (https://www.youtube.com/watch?v=TxiiGOjeauk&t=6109s a 44 minuti e 30secondi e seguenti).
La Spagna non si è mai fatta grossi scrupoli circa la collocazione dei propri impianti: a Tarragona, 250 km da Valencia, 230 da Zaragoza e a 95 km da Barcellona (per dare ordini di grandezza: Tarragona ha 150,000; Saragozza 700,000; Barcellona 1,600,000 e Valencia 800,000 abitanti) è collocata una centrale nucleare. Direi che, se paragoniamo la centrale a una discarica, un carbonizzatore sia paragonabile a un cassonetto. Cmq, ho chiesto informazioni ad amici che abitano tra Valencia e Reus. Condividerò quanto mi diranno. Per ora posso dire che Carrer Alisi è nella zona industriale di Nàquera.
Grazie. Almeno ora sappiamo dov’è localizzato l’unico impianto esistente, soltanto sperimentale.
Siamo alle comiche.A quanto riporti che qualcuno si senta onorato perché Acea abbia scelto Chiusi stento a crederci.E’ proprio vero che oggi fra l’indifferenza generale venga aperta bocca e gli si dia fiato……poi dopo da parte dei partiti ci si riunisca e ci si lagni degli errori commessi e dei limiti avuti leccandosi le ferite.Sono quelle le teste della base che hanno prodotto ed accettato questo che tu riporti.Io direi che tenuto conto dell’essenza abbiano avuto un risultato elettorale strepitoso.Eppure il giorno prima erano timorosi della debacle e sono ancora il secondo partito d’Italia.Solo questo riesce a dare quale debba essere la misura della gente,gente istruita e meno istruita, gente comune oggi che non ha compreso come stia cambiando il mondo e come questo sia cambiato. E’ come un karma della cultura dei paesi in via di sviluppo che al buon cibo che contengono possa talvolta corrispondere la chiusura degli umani….
Per quello che risulta sull’web l’indirizzo dovrebbe essere CALLE ALISIO 10 Naquera,
la zona è “popolata”, da numerosi insediamenti industriali ma sembrerebbe non da abitazioni civili, anche se poi è circondata da numerosi campi coltivati.
Vedremo cosa risponderà la Giunta regionale alla mozione Fattori-Sarti e come voterà il consiglio. La mozione è stata protocollata con il numero 1202 ed è in fila dopo un’altra quarantina. Il Comitato ha scritto al Presidente Enrico Rossi e al garante per la informazione e partecipazione il 10 marzo. Se passati 30 giorni non ci fosse risposta bisognerà forse ripetere la sollecitazione. Vedremo se la questione carbonizzatore sarà in qualche modo sollevata da qualche interrogazione in Consiglio comunale domani 30 marzo.
Intanto si dovrà continuare a studiare. Mi sono preso la briga di esplorare un po’ il web. La localizzazione dell’impianto Ingelia in Spagna non è Valencia, come sino ad ora impropriamente detto bensì il comune di Naquera (circa 3000 residenti), localizzato a più di venti chilometri da Valencia. Qualcuno più bravo di me con google map potrebbe cercare di individuarlo in maniera precisa. Dovrebbe comunque essere localizzato lontano dalle abitazioni. È SPERIMENTALE. Come è stato detto tratta soltanto sfalci e bucce d’arancio. Ha una dimensione molto più ridotta rispetto a quella dell’impianto ipotizzato per Chiusi. Inoltre Naquera è sul mare e se ne può dedurre che la ventilazione è molto più favorevole per la dispersione delle emissioni.