Possiamo: destinazione Italia? Quale Italia?

20171017_101233_165119A4.jpg_997313609da Agnese Mangiabene  per la lista Possiamo

Lo chiamano “Destinazione Italia” e ha come obiettivo quello di “Incontrare e ascoltare le persone vere, lontane dal chiacchiericcio di tutti i giorni del palazzo […] prendere appunti, discutere, imparare, condividere, proporre. In una parola fare politica; è il tour in treno di Matteo Renzi che ieri, 24 novembre, ha fatto tappa a Chiusi, accolto con gran clamore dai suoi fedelissimi Stefano Scaramelli, Juri Bettollini e tutto l’entourage piddino.

Renzi (per gli amici Mat, come d’ora in avanti lo chiameremo) è arrivato con più di un’ora di ritardo ed è rimasto alla stazione cinque minuti scarsi, per fuggire via di corsa con i suoi accompagnatori presso Emma Villas, azienda che opera nel settore degli affitti di ville e casali di prestigio.

Presente anche qualche contestatore e qualche messaggio di satira politica di cui il nostro movimento è stato fautore – non ci restano che le burla. Tante, tantissime, troppe forze dell’ordine (a spese dei contribuenti per altro; a proposito, chi paga il macchinista del treno di Mat?).

Un bagno di folla non è certo stato, come invece qualche organo di stampa ha sostenuto, però tra adèpti e oppositori ci sarebbe stato terreno fertile per un vero confronto. Già, il confronto. L’obiettivo di Destinazione Italia, no?

Ma quale confronto? Forse un monologo di una ventina di minuti con il fior fiore degli imprenditori chiusini, ma “le persone vere, lontane dal chiacchiericcio di tutti i giorni del palazzo”? I lavoratori? La gente comune che ogni giorno combatte con le scorrettezze di questa politica? Le persone a cui vengono negati i diritti? Gli studenti, i giovani, gli insegnanti, i pensionati, i disoccupati, i cassa integrati, i co.co.pro, i co.co.co (ah no, adesso non ci sono più, quindi… i lavoratori a nero e i licenziati per giusta causa), chi è nato e ha vissuto in Italia, ma non è cittadino italiano, gli operatori degli ospedali, i malati, gli anziani, gli invalidi e i disabili senza assistenza e senza tutele? Dobbiamo continuare?

Dai Mat, non raccontarci più menzogne. La tua “Destinazione Italia” non ha senso e ha fallito. La tua politica ha fallito, perché tu (e chi ha creduto in te è responsabile quanto te) hai distrutto un partito, hai distrutto la sinistra, hai distrutto la scuola, la sanità e i diritti dei lavoratori. Nonostante tutto ciò, i nostri amministratori locali persistono nello stenderti il tappeto rosso. Occhio, perché quando la nave va a fondo, i topi scappano!

Condividiamo Maurizio Crozza: peggio di Renzi, solo i renziani.

Possiamo – Sinistra per Chiusi

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Una risposta a Possiamo: destinazione Italia? Quale Italia?

  1. pscattoni scrive:

    Per questa campagna il treno costa 400.000 euro. Non si sa se pagati con i fondi del PD o quelli della fondazione personale di Renzi.
    Sono stato tentato di scrivere un post su quanto pubblicato dal Corrierino di Siea che ha sparato “Bagno di follo per matteo Renzi a Chiusi”. L’avrei intitolato “Doccia di folla”. Come già scritto anche da altri, al netto delle forze dell’ordine e dei dipendenti comunali (vigili e altri precettati) la folla era ridotta a poche decine.
    Per quanto riguarda il confronto personalmente lo chiedo da sempre e soprattutto dopo i risultati del referendum costituzionale di un anno fa. Non c’è stato confronto, ma soltanto propaganda. Possiamo sperare per l’immediato futuro?

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