di Paolo Scattoni
Si legga bene questo passaggio perché ci è costato quattro milioni, euro più euro meno.
“Dato (…) atto che questa Amministrazione intende realizzare un nuovo complesso sportivo e contestuale Stadio Comunale dotandosi in tal senso di un’area apposita da acquistare da privati mediante trattativa privata. Ricordando in tal senso che l’attuale collocazione dello stadio esistente, oltre a risultare logisticamente non appropriata e poco in linea con la normativa in materia di circolazione stradale, non soddisfa le esigenze delle associazioni sportive e della cittadinanza per le sue ridotte dimensioni e per l’assenza di strutture complementari”.
È un passaggio della delibera del Consiglio Comunale del 22 ottobre 2003 in cui si decideva di acquisire a trattativa privata i terreni di proprietà Euroscavi Srl già utilizzati a cava.
La “sapienza” urbanistica di quella decisione è tutta qui. Molti anni più tardi quelle esigenze non c’erano più. Con ben altra cifra, equivalente ad una frazione di quattro milioni è servita a migliorare l’attuale campo sportivo e quelle conclamate esigenze “logistiche” sono scomparse. I quattro milioni, però, dovevano essere spesi e allora di esigenze se ne sono trovate altre con la stessa sapienza urbanistica e si è pensato di costruire un secondo palazzetto. Ci permettiamo di insistere: domanda da parte delle solite “associazioni” e la collocazione (senza fondamento minimamente razionale) sono davvero giustificate e soprattutto perché proprio lì? In attesa della risposta continuiamo a pagare i 200.000 euro all’anno del mutuo e più pagheremo in futuro.
Una risposta a Palazzetto: la giustificazione urbanistica di quattro milioni di euro