Una rete locale per la scienza di cittadinanza?

di Paolo Scattoniorvietolug

È possibile creare una rete fra diverse iniziative sull’innovazione che stanno emergendo nelle nostre zone? Diversi anni fa ho avuto la fortuna di incontrare gli amici di OrvietoLUG (Linux User Group). La finalità principale di quel gruppo era all’inizio quello della diffusione del sistema operativo Linux e del software libero e open source (FOSS). Successivamente il gruppo ha ampliato il proprio raggio di azione alla diffusione del microcontrollore Arduino. L’esperienza orvietana è stata ed è per me molto interessante anche per l’influenza che ha avuto nella creazione di alcune piccole imprese. Ha insomma inciso sull’economia locale. Tramite OrvietoLUG ho anche avuto l’opportunità di conoscere un gruppo molto interessante: Tinkergarage di Magione.

Ho condiviso questa mia conoscenza con alcuni amici qui a Chiusi. L’Istituto di Istruzione Superiore Valdichiana di Chiusi ha utilizzato questi riferimenti per un progetto denominato Laboratorio Ambiente che ha ottenuto un finanziamento una tantum dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana. Con quel supporto è stato possibile lanciare una progetto innovativo di scienza di cittadinanza per il controllo ambientale attraverso attrezzature a basso costo (Arduino, Rasberry, fotospettrometro e droni per il controllo delle criticità ambientali). (http://open.toscana.it/web/laboratorio-ambiente/home)

Mi chiedo se le diverse realtà locali che si muovono in queste direzioni non possano trovare adeguate forme di coordinamento. Le nostre zone purtroppo risultano marginali nella diffusione dell’innovazione. D’altra parte i costi sempre più bassi di molte attrezzature permettono oggi di prefigurare progetti importanti anche con mezzi limitati. La sinergia fra gruppi che si muovono nella stessa direzione potrebbe aiutare a raggiungere obiettivi di rilievo anche per le rispettive economie locali.

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Una risposta a Una rete locale per la scienza di cittadinanza?

  1. Carlo Giulietti scrive:

    Questo potrebbe essere uno stimolo importante e consentire anche una condivisione e suddivisione di impegni. Soprattutto permetterebbe una maggiore diffusione di iniziative e risultati conseguenti.

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