L’intervento di Rita Fiorini sul dibattito (forse mi allargo troppo) interno al PD è per me assai poco rilevante. La sorte politica di Iuri Bettollini non credo che interessi qualcuno oltre il confine della cerchia più stretta della dirigenza del partito democratico.
Questo mio disinteresse si allarga a quanto leggo sulle divisioni interne a Forza Italia o Movimento 5 Stelle e altri a scendere, che ogni giorno i giornali ci ammanniscono.
Sono convinto che oggi espugnare il palazzo d’inverno non abbia grande rilevanza, se chi occupa dopo non fa che continuare il lavoro di chi occupava prima. Con questo non voglio affermare che il ruolo dei partiti e dei movimenti rappresentati negli organi di governo (dal parlamento ai consigli comunali) non sia importante. Lo è se riportato a una dimensione di dibattito e confronto di idee. Mancando quello, come in effetti sta mancando, la straetgia è quella di una sempre più ampia partecipazione a forme autonome di costruzione partecipata di “scelte strategiche” che possano trovare uno spazion di confronto “neutrale” dove nessuno è ospite, ma tutti sono protagonisti al di là del “bollo” di appartenenza.
Per tornare, come è mia abitudine e come richiedono le regole di questo blog, al locale credo che stare dietro a queste polemiche sia una totale perdita di tempo buono per vendere qualche copia in più di giornali ormai agonizzanti. Il percorso da fare è quello di un incontro fra cittadini per mettere a punto quadri strategici dove sianio ben rappresentati convergenze e conflitti tracciabili in piena trasparenza man mano che si esplicano e si trasfomano.
E’ sui problemi che occorre lavorare, il resto è chicchiericcio o nella più noiosa delle ipotesi riproposizione di modelli ideologici del passato.