L’annuncite di Chiusi

di Rita Fiorini Vagnetti

Come c’e’ la buona politica che non va in ferie, c’e’ quella degli annunci o, per seguire una certa comunicazione di stile renziano, quella dell’annuncite.

Abbiamo letto con attenzione l’agenda delle inaugurazioni che si terranno (alcune di opere gia’ realizzate) a Chiusi nei mesi di settembre e di ottobre.
Bene, come opposizione di centro destra nello stesso comune, non posso non fare altro che proporre qualche riflessione cartacea: il consiglio comunale e’ “andato in ferie” e da un po’ di tempo non ci sono riunioni per poterne parlare coralmente.
Se per sbloccare Chiusi, come dichiarato dal sindaco, si potesse solo procedere alle inaugurazioni, forse noi saremmo il paese più ricco e benestante.
Non c’è infatti occasione nella quale non si veda, moltissimi con piacere, altri un po’ meno per la politica che c’è dietro e non per il senso che rappresenta , la nostra fascia tricolore vistosamente esposta.
Non crediamo pero’ che il problema lavoro e quello dello sviluppo si possano concretamente risolvere con queste forme un po’ populistiche:
i bagni pubblici completamente restaurati in stile etrusco, si legge in un recente articolo, a Chiusi scalo. (forse gli etruschi usavano altro tipo di bagni!?), Forse si deve piuttosto osservare il lavoro murale che riproduce e richiama alla memoria certe immagini del passato, con plauso per l’artista.
Per quanto riguarda l’inaugurazione per i lavori allo stadio comunale, forse si sarebbe dovuto inaugurare quello di pania che costa ai cittadini tanti, troppi soldi per ora inefficaci ed insufficienti per terminarlo.
Per continuare una sorta di litania lamentosa, sono previsti sempre per l’inaugurazione i lavori alla scuola di chiusi stazione, del parco giochi a Macciano etc…
Tutto ciò dice il “buon sindaco Scaramelli” servirà a restituire una città più bella e vivibile perché sarà un vero cambio di rotta e migliorerà la qualità della vita.
E’ vero, ogni di più e’ meglio, ma non e’ sufficiente cambiarsi di abito o di look per raggiungere obiettivi tanto ambiziosi! Noi avremmo preferito leggere che si sarebbero inaugurate industrie, fabbriche, o aziende produttive per ricreare sostanzialmente le condizioni ottimali di cui godeva chiusi “nei tempi andati” e si sarebbe preferito inaugurare, per esempio, un nuovo istituto superiore a chiusi città per l’affluenza degli studenti e non deprimerci per la carenza degli stessi con conseguenze economiche importanti per l’indotto che ormai tende a scomparire e per l’immagine di un centro, diciamo, un po’ depresso.
Forse pero’ sono punti di vista diversi, di politiche diverse che, pur condividendo certe posizioni nazionali per le riforme strutturali e istituzionali da attuare, sono su un piano diametricamente opposto per la programmazione in sede amministrativa-comunale di serie iniziative per l’interesse del paese.
Probabilmente, però, dobbiamo riconoscere che “l’alunno sta superando il maestro” e lasciamo al lettore, se ce ne sarà qualcuno, l’interpretazione, mentre nella fattispecie noi non ne siamo stati capaci e “noi e’ pleonastico”.

 

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Una risposta a L’annuncite di Chiusi

  1. carlo sacco scrive:

    Che di ”annuncite” si campi non era nuova la faccenda.Parallelamente all’annuncite si potrà obbiettare che delle cose sono state fatte ma sono cose e realizzazioni di ordinaria-aiutatemi a dire ordinaria-amministrazione e l’elenco è anche lunghetto ma sono opere alla fine inconsistenti, e per guardarne una di quelle” consistenti davvero”vedere il fatto dello Stadio per esempio.Perchè l’opposizione non affronta il problema della scuola che va a detrimento convocando un incontro e dibattito pubblico su tale tema?Sarebbe da fare credo,anche perchè questi fanno vivere la gente in un limbo ovattato mentre spargono etere in ogni parte e dicono di realizzare le cose.Questa è la sostanza! Me lo spieghi lei.Paura di confronto pubblico? Paura di perdita di consenso’?Le trote si pasturano,ma alla fine vengono mangiate…forse in pasturatori contano sul ricambio generazionale delle trote,ma tanto lontano non si va,perchè come dice lei signora sui ”maestri” possiamo essere d’accordo ma quell’altro di maestri che lei si accinge a rappresentare e che stà un po’ più a Nord ha coniato una Italia che è come una medaglia,il diritto ed il rovescio della quale sono due facce uguali,ed il punzone della zecca fa sempre gli interessi di una parte sola,in puro stile politico democratico cristiano,mentre le trote sguazzano sempre felici.

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