E’ apparsa la bellezza dell’essere Chiesa come riscontro speculare alla bellezza dei dipinti del Vasari e dell’ architettura del Brunelleschi. E’ avvenuto per l’ordinazione episcopale di Stefano Manetti, nuovo vescovo della Diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza, celebrata martedì 25 marzo nella Cattedrale di S. Maria del Fiore a Firenze. Bellezza che è incanto e mistero.
Lo stesso che aleggiava alla Verna quando nel giovane Stefano, in ritiro post cresima, scoccò la scintilla della vocazione: “Quando il frate cominciò a predicarci il ritiro sentii che c’era qualcosa nell’ aria. – racconta il vescovo con stupore – Rimasi preso da questa cosa per tre giorni, l’ultimo giorno volevo capire che cosa stava succedendo, entrai in chiesa: quando uscii c’era già il sì, la mia vita cambiò”.
Lo stesso mistero degli incontri vocazionali del lunedì, felice connubio tra Parola di Dio e storia, che rispondono alle attese dei giovani in quanto sempre molto partecipati. E poi c’è stato il mistero di bellezza della liturgia, sobria e solenne al contempo, ricca di simboli e di parole, epifania dell’ amore di Dio per tutti e per ciascuno. E nella liturgia è risuonata la Parola, spezzata in parole che sono profezie. “Le doti non ti mancano ma non ti servono a nulla – dice il Cardinal Giuseppe Betori nell’omelia – se non ti abbandoni al Signore. “Il Vescovo è innanzitutto un martire del Risorto … La sua vita ed il suo ministero devono rendere credibile la Resurrezione” continua riportando le parole di Papa Francesco e prosegue raccomandando la preghiera, l’ incarnazione nella storia con la vicinanza alla gente e la “cura assidua e quotidiana” del gregge, l’annuncio della Parola, di cui il sacerdote è servo e non padrone.
Raccomanda la pazienza per rimanere fedele accanto al gregge a lui affidato ed auspica il coraggio della libertà, la testimonianza, quindi, di quella verità che rende liberi. Conclude con l’invito ad incantare il mondo con la bellezza dell’amore. Alle parole del Cardinale fanno eco le immagini dell’opuscolo che guida la liturgia: l’incarnazione e la Parola di Dio trovano mirabile riscontro estetico nell’ immagine dell’ Annunciazione di Leonardo, in quella “montagna sul mare” e in quella mano destra di Maria delicatamente posata sopra il libro della Scrittura, quasi a volerne carpire pudicamente il riferimento alla propria storia.
E lì, in S. Maria del Fiore c’era il passato ed il futuro di Mons. Stefano Manetti. C’era la Chiesa fiorentina che gli ha fatto sperimentare la gratuità del battesimo, il dono più bello – come ha dichiarato – che ha ricevuto dal Signore. La Chiesa quindi che lo ha formato, cresciuto, in cui è maturata la sua vocazione sacerdotale. C’era la comunità parrocchiale di Certaldo dove il Vescovo ha lasciato un segno profondo del suo servizio di parroco, c’era l’ Azione Cattolica che lui ha servito con dedizione e c’erano i suoi seminaristi ai quali, tra l’altro, ha testimoniato che è difficile resistere al Signore e li ha invitati “ad amare quello che ama Lui”.
E c’era la Diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza, ricca di una storia antica che ora rappresenta il futuro del Vescovo novello. Un’antica tradizione dice che la solennità dell’ Annunciazione è per Firenze come il primo giorno dell’ anno ed infatti si è respirato un clima di novità, quasi si aprisse un capitolo nuovo della storia.
Il nostro Vescovo verrà a Chiusi, per la prima volta, la sera del Venerdì Santo, a presiedere la tradizionale Processione del Gesù Morto. Ritornerà poi il giorno di Pasqua a presiedere la S. Messa delle ore 11 in Duomo. Nella storia della Chiesa nulla avviene a caso e nella coincidenza delle liturgie appare il mistero pasquale di morte e resurrezione, centro della fede e della storia. Ed il mistero allora svela quell’amore di Dio che è tanto splendente da doverlo guardare con gli occhi socchiusi. Ed illumina il cammino che, da questa Pasqua in poi, farà il gregge del Signore di questa Chiesa antica con il nuovo pastore.
Il 13 aprile, Domenica delle Palme e della passione del Signore, Mons. Stefano Manetti farà, a Montepulciano, il suo ingresso ufficiale in Diocesi ed il 20 aprile, Domenica di Pasqua e giorno del suo compleanno, sarà accolto a Chiusi, nella Cattedrale di San Secondiano.