Sono socio Coop di Chiusi da diversi anni (codice socio 262111). La cooperativa raccoglie, tra i soci, anche un prestito sociale al quale io ho aderito aprendo un libretto di deposito presso il supermercato.
Mi sembrava una buona iniziativa; non perchè fosse particolarmente vantaggiosa dal punto di vista economico ma perchè pensavo di contribuire, nel mio piccolo, ad aiutare l’attività commerciale limitando il più possibile il ricorso alle banche.
Mercoledì scorso ho invece letto sul Fatto Quotidiano un articolo di Giorgio Melettihttp://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/14/oligarchi-rossi-che-giocano-in-borsa-con-soldi-della-coop/738290/ in cui si parlava della galassia Coop con una parte del pezzo dedicata anche alla Coop centritalia di cui faccio parte.
Sono così venuta a sapere che la nostra cooperativa presieduta da Giorgio Raggi, a proposito dell’uso del prestito soci, ha visto bene di utilizzarlo per acquistare azioni in borsa perdendo “soldi sia sul Monte Paschi sia sulla Popolare di Spoleto (commissariata con vertici arrestati)”.
L’articolo continua: “il capolavoro di Raggi è stato vendere una ventina di supermercati al Fondo Etrusco, società immobiliare del Monte dei paschi e dell’ex vicepresidente della banca senese, Francesco Gaetano Caltagirone, per non vendere le azioni del Monte dei paschi, considerate strategiche (che non vuol dire niente ma suona bene). Così adesso le azioni non valgono quasi più niente, ma ogni anno la Coop paga milioni in affitti al fondo Etrusco, di cui però ha preso delle quote, cosicchè partecipa alla speculazione contro se stessa”.
E io che ingenuamente pensavo di dare una mano alla cooperazione e alla salvaguardia dei posti di lavoro.
Chissà se anche il nostro supermercato è stato venduto?
Ancora più preoccupante, se possibile, è stata la risposta (pubblicata successivamente) del vicepresidente Ancc-Coop, Enrico Migliavacca: a fronte di un prestito sociale di 10,5 miliardi di euro le coop detengono attività liquide o prontamente liquidabili per un valore reale di 9 miliardi. Si tratta di “depositi bancari, titoli a reddito fisso e altri crediti di pronta e certa liquidabilità, con investimenti azionari inferiori all’uno per cento del totale”.
Allora, se ho ben capito, il prestito sociale non serve all’attività vera e propria ma per operazioni finanziarie.
Visto che Migliavacca sottolinea con enfasi che “la governace delle Coop non dipende da nessun altro se non dai suoi soci”, vedrò di partecipare sicuramente alla prossima assemblea di approvazione del bilancio chiedendo anche conto di come vengono utilizzati i miei soldi visto che finora non l’ho mai fatto fidandomi delle finalità sociali insite in queste attività.
Invece, la storia passa e bisogna aggiornarsi anche noi, visto che i manager l’hanno fatto già da un bel pezzo.
8 risposte a I miei risparmi alla COOP usati per scopi che non condivido