Adottare i pipistrelli può essere utile

di Giovanni Fiorani

I caldi estivi hanno riportato alla ribalta il pungente problema delle zanzare. Negli ultimi anni le bat-box sono state proposte come strumento di lotta contro questi fastidiosi insetti: si tratta di particolari cassette che offrono riparo ai pipistrelli. L’idea è che i pipistrelli possano contribuire a ridurre sensibilmente la popolazione di zanzare in modo naturale, limitando così le disinfestazioni con prodotti chimici nocivi per l’uomo e l’ambiente. Si tratta in realtà di una strategia che in Italia venne impiegata già nel Ventennio per la lotta alle zanzare anofele, portatrici della malaria: all’epoca i ripari predisposti per i pipistrelli venivano chiamati “pipistrellai”.

Visto il successo che questa iniziativa sta riscuotendo in diverse città (anche della nostra provincia) ci pare opportuno fornire qualche informazione per chi volesse istallare una bat-box sotto il proprio tetto. In primis bisogna però ricordare che non è assolutamente garantito che una colonia di voraci pipistrelli decida di installarsi nella nuova abitazione: i dati di uno studio dell’università di Perugia condotto nel comprensorio del Trasimeno dicono che su 177 cassette ne sono state colonizzate solo 22.

Inoltre non bisogna dimenticare che i pipistrelli sono effettivamente dei voracissimi cacciatori di insetti, ma non si nutrono esclusivamente di zanzare e non esistono dati che dimostrino che una colonia di questi mammiferi sia effettivamente in grado di ridurre in modo consistente il numero delle zanzare. Sarebbe un po’ come pretendere che la carta moschicida debelli le mosche: tutt’al più i pipistrelli possono contribuire ad una lotta che per essere efficace deve agire su più fronti.

Bisognerebbe dunque rinunciare all’idea delle bat-box? Al di là della lotta alle zanzare, che potrebbe non dare i risultati sperati, va tenuto presente che questo tipo di iniziativa, già promossa da molti comuni, ha un importante valore dal punto di vista della coscienza ambientale: proprio i pipistrelli sono un esempio di come nel terzo millennio la conoscenza che abbiamo di certi animali non vada oltre credenze medioevali del tipo “sono pericolosi perché si attaccano ai capelli”…