In un precedente articolo ho cercato di motivare la mia posizione sul rifiuto del cosiddetto “voto utile”. Per me il voto al primo turno delle primarie della coalizione di centrosinistra in cui mi riconosco doveva basarsi sui valori dei candidati. In quell’articolo ho cercato di motivare la mia scelta per Laura Puppato. Derivava da un’analisi di specifici elementi di programma. di capacità e di coerenza. Era prevedibile che Puppato non ce l’avrebbe fatta, anche per la poca visibilità televisiva rispetto a Renzi e Bersani. Più il primo che il secondo per la verità.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale per chi ha votato al primo turno per candidati che non sono arrivati al ballottaggio, si pone la prospettiva del voto utile.
Io ho deciso di votare per Bersani su ragionamenti che riguardano elementi diversi.
Sarò un ingenuo, ma per me rimane ancora importante il programma. Non condivido il liberismo di Renzi mutuato da uno dei suoi compagni di strada, l’economista Zingales. Non credo sia una risposta alla crisi. Credo nel welfare, nella scuola pubblica e nella sanità pubblica, da riformare certamente, ma sicuramente da considerare il cuore del sistema.
Da questo punto di vista Bersani ha dato ottima prova di sé quando era presidente della Regione Emilia Romagna.
Di lui ricordiamo anche, quando da ministro del governo Prodi, introdusse molte liberalizzazioni andando a colpire interessi corporativi forti che danneggiano tutti noi. Alcune di quelle rendite corporative furono poi reintrodotte dal successivo governo Berlusconi.
Mi è anche piaciutala sua determinazione a non ripresentarsi per la carica a segretario del PD.
Infine ha detto una parola chiara sulla cittadinanza. Per motivi familiari so quanto sia pesante per un bambino nato e cresciuto qui, ma figlio di immigrati, sentirsi dire che non è italiano. Finalmente c’è qualcuno che si impegna per una decisione che gli fa rischiare anche qualche voto.
Questo il mio personale percorso per la scelta di domenica.
Comunque vada per chi vota e soprattutto milita a sinistra l’esperienza di queste primarie dovrà sollecitare una seria riflessione dopo il voto.
Caro Lorenzoni, a leggerti mi vengono le rabbie, perché come al solito fraintendi ! Non sono talmente stupido da non capire cosa e’ successo domenica a livello di primarie ! Quando parlo di Vendoliani , parlo di elettori che hanno votato per Vendola ! Poi una cosa e’ dire chi ha portato Ichino nel Partito ed altra e’ portare nel programma la sua proposta, come ha fatto Renzi ! Adesso ti e’ presa la Renzinite acuta ! Permetterai che non sia d’accordo con la deregulation nel mondo del lavoro!
Il post precedente l’ho scritto prima del dibattito televisivo. Ora che il dibattito Renzi-Bersani sta giungendo a termine, sono molto perplesso innanzitutto da Renzi, le cui argomentazioni ondeggiano tra quelle di un giornalista ospite di in un talk-show e i nostri discorsi di tutti i giorni al bar. Bersani è sicuramente di un’altra statura politica, sebbene anche lui non sembra abbia la stoffa dello Statista di cui avremmo bisogno in questo momento. Infine, dire “cose di sinistra” risulta quasi impossibile a Renzi, Bersani si applica ma con risultati modesti….del resto in linea con il partito di cui è segretario.
Propongo solo di uscire per un attimo dall’immediato e provare a simulare quello che potrà succedere fra qualche mese, prima con Bersani e poi immaginando lo stesso percorso con Renzi. Infatti uno dei due – scelto domenica prossima – verrà incaricato di formare il nuovo governo quale probabile vincitore delle elezioni. Eccolo ricevere il campanello dalle mani di Monti, poi cercare di far nascere il Governo e poi il primo viaggio a Bruxelles dove andranno portate autorevolezza, affidabilità e competenza di alto livello. Come spettatore ci sarà il “Mercato” poco sensibile a giochi delle tre carte o a virtuosistiche capacità dialettiche (vedi Berlusconi). Chi saranno i Ministri dell’uno e dell’altro? Che posto avranno i vari Montezemolo? Sul Territorio chi saranno i loro rappresentanti? Last but not least, visto che non sono le etichette il problema ma quello che descrivono più o meno appropriatamente: nella scatola etichettata con “Sinistra”, ci sarà il materiale descritto o ci si troverà dell’altro?
“Adesso a livello locale occorre in questi due o tre giorni focalizzare l’attività nel riuscire a portare i nostri al voto e convincere i vendoliani a votare Bersani”. Caro Giglioni, i vendoliani, come li chiami tu (certo, è vero che il partito Sel non esiste più e quindi i seguaci di Vendola sono solo seguaci di Vendola…) almeno a livello locale non basteranno a ribaltare il risultato…
Quant alle liberalizzazioni, perchè non si cominciò coi notai invece che dalle parrucchiere? Un motivo ci sarà…
Veramente ci sono stati anche i farmacisti e si stava per arrivare ai notai, agli architetti, ai giornalisti e altro ancora. Ma arrivò prima la crisi di governo.
Concordo pienamente con questa disamina, molto ragionevole e molto razionale. Purtroppo nell’opinione pubblica, o meglio non solo fra la gente comune che non sa di politica ma anche fra tanti militanti, c’è l’idea che Bersani che tutti reputano persona seria ed onesta, sia vicino ad altri dirigenti che non godono di tanta popolarità. Adesso a livello locale occorre in questi due o tre giorni focalizzare l’attività nel riuscire a portare i nostri al voto e convincere i vendoliani a votare Bersani. Sarà dura a Chiusi, molto il nostro impegno e soprattuto la capacità di stare attenti a non essere reattivi ad atteggiamenti poco consoni al nostro impegno politico.
Delle liberalizzazioni di Bersani ricordo soprattutto quelle che riguardavano i tassisti, le estetiste, le parrucchiere, il piccolo commercio… Interessi fortissimi…
Quanto al liberismo, al welfare e alla riforma del lavoro, non mi pare che figure come Ichino siano state scoperte e portate in parlamento da Renzi. Molti bersaniani doc stavano con Marchionne contro la Fiom… (da Fassino a Veltroni a D’Alema…). Pure da ministro dei trasporti, Bersani non è che abbia brillato, anche se resta a mio avviso una brava persona. Io non ho votato al primo turno e non voterò nemmeno al secondo. Devo dire però che il giovane Renzi, molto supportato dalle tv, dice cose un po’ più chiare anche sui disatsri fatti dalla classe politica che ha guidato il centro sinistra negli ultimi 20 anni. Nanni Moretti per la verità l’aveva capito molto prima di Renzi…