Quali sono le primarie fatte bene? Quelle in cui non si sa già prima chi vince. Invece i big scelgono un nome, quello che deve vincere e organizzano intorno a lui una corsa finta. Gli elettori devono solo ratificare il risultato già deciso dai vertici romani.
Ma quando le primarie sono vere, non importano i padrini altolocati e le indicazioni dei dirigenti. Si gioca liberi, in campo aperto. E si rischia, si corre, si studia, si lotta.
Quando i sondaggi davano per certo che Matteo Renzi avrebbe potuto vincere le primarie a Firenze, la segreteria nazionale del PD inserì una regola, inesistente nello statuto, per cui chi fosse arrivato primo, ma non avesse superato il quorum, sarebbe andato al ballottaggio con il secondo classificato! Non si è mai sentito parlare di primarie a doppio turno.
Certo la norma era studiata apposta perché lo “scomodo”, che non risparmiava critiche alla gestione del partito nazionale, non vincesse. Nonostante questo, il consenso che Renzi si era acquistato gli ha permesso di vincere le primarie e diventare, poi, Sindaco di Firenze.
Adesso lavora per la candidatura a premier. Cosa si inventerà la dirigenza nazionale per fermarlo? La strada è certamente insolita.
Sosterrò la sua candidatura perché è libero, scomodo, ingestibile, non è pollo da allevamento, crede in questo partito così come è definito nel suo statuto, e nel suo codice etico, perché vuole fare pulizia in un partito ormai vecchio e comatoso, ma ancora tenacemente legato alle poltrone e ai privilegi che ne derivano. Lo sosterrò perché è controcorrente e contro le correnti del PD, perché la sua comunicazione è rivolta a tutti.
Anche a 56 anni non ho perso la speranza che qualcosa possa cambiare. Adesso!
20 risposte a Primarie Pd: Lo “scomodo” fa paura e io sto con Renzi