Il “caso Grazi” finisce in Tribunale

di Federico Grazi

Continua la drammatica situazione della famiglia di Silvano Grazi (54 anni), colto da un arresto cardiaco durante un’operazione alla spalla in anestesia locale, alla quale si era sottoposto presso il reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Nottola a gennaio 2011. L’intervento non fu finito, poichè Silvano Grazi fù colto da un improvviso arresto cardiaco, da subito evolutosi in stato di coma vegetativo irreversibile mentre si trovava ancora sul tavolo operatorio.

Silvano giace allettato ormai da gennaio dell’anno scorso, affetto da tetraparesi in seguito ad anossia cerebrale, sottoposto a analgosedazione e terapia antiepilettica, alimentato per via parenterale. Respira esclusivamente con l’ausilio di respiratore artificiale domiciliare, presso la propria abitazione, dove i familiari lo accudiscono costantemente. Da ben oltre quattro mesi ormai mancano anche le visite dell’infermiera dell’ossigenoterapia, che secondo il piano sanitario previsto dovrebbe effettuare (ben due accessi mensili che non vengono effettuati).

Alle svariate problematiche si aggiungono le mancanze da parte dell’Asl stessa e del Distretto Sanitario, nelle forniture dei materiali e presidi necessari per Silvano; di cui deve farsi carico la famiglia di Silvano… A questo punto c’è il dubbio che queste carenze di cura e assistenza da parte della Asl siano finalizzate a “stancarci”!

Nonostante le varie e ripetute proposte di chiudere la questione risarcitoria in tempi celeri nel comune interesse (dell’Asl stessa e della Famiglia Grazi) avanzate al Comitato gestione Sinistri dell’Asl 7 da parte dell’Avvocato di fiducia della famiglia Grazi, l’Avv. Paolo Bacalini di Fermo nelle Marche (legale specializzato in ambito nazionale nella trattazione di casi di responsabilità medica), tutto tace da parte dei Vertici dell’ ASL 7 Siena.

Il Comitato Scientifico della Azienda sanitaria senese, facendo finta di non conoscere le chiare conclusioni a cui sono invece giunti i periti della Procura della Repubblica, continua a negare le evidenti e comprovate responsabilità del personale medico, in particolare dell’anestesista.

Respingendo così ogni possibile tavolo di confronto, e negando allo stesso tempo ogni forma di risarcimento verso la famiglia Grazi. Appare anche configurabile in capo alla Asl un danno erariale nell’ipotesi in cui un domani si accerti la responsabilità dei medici interessati (questa è la convinzione della famiglia Grazi).

Comunque, almeno per ora, la giustizia sembra essere sensibile a questa tragedia, infatti, a fronte della denuncia presentata, il Tribunale Penale di Montepulciano ha già fissato per fine settembre 2012 una citazione a giudizio a carico del medico anestesista che partecipò alla operazione, citazione a giudizio che non lascia alcuna ombra di dubbio sulla condotta negligente del personale anestesista presente in sala operatoria.

Della vicenda si è già occupata la Consigliera Regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto), coordinatore di Movimento Identità Toscana (che nel marzo 2012 aveva prodotto e presentato un’ interrogazione regionale).La Consigliera Staccioli sulla vicenda continuerà a mantenere i riflettori accesi.

Consapevole che niente e nessuno potrà ridarmi mio padre, sono comunque fermamente deciso a procedere con l’azione giudiziaria, e con il supporto del legale non lascerò niente al caso perché chi ha sbagliato, deve farsi carico delle sue responsabilità, e da questa posizione non recederò.

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