Sapevate che si può ridurre il costo della bolletta dell’acqua del 13%, come già fanno migliaia di contribuenti ad Arezzo e a Roma ? Che ogni utente di Chiusi e della zona può vantare un credito verso Nuove Acque da un minimo di 100 a oltre 1000 euro? Che i nostri comuni sono praticamente esautorati da ogni possibilità reale di governo su un bene strategico come l’ acqua? Lo sapevate che noi paghiamo la bolletta più cara d’ Italia, nonostante il nostro territorio goda di grande quantità di risorse idriche?
Io tutte queste cose non le sapevo, ovvero non conoscevo le forme subdole con le quali siamo arrivati a questa situazione! Quando mi sono state spiegate nel dettaglio ho dovuto trattenermi dalla voglia di imbracciare un forcone e recarmi ad Arezzo presso la sede del gestore!
Che fare allora? Io penso che dobbiamo riprendere il discorso acqua come questione politica seria!
L’ acqua al pari del paesaggio, del consumo di territorio, della salubrità dell’ aria sia una di quelle questioni che fanno da tornasole alla bontà della politica!
Credo proprio che a settembre tutte le associazioni che sanno andare oltre il loro “particulare” , i gruppi, i partiti e gli stessi Sindaci dovranno essere aiutati a rimettersi insieme e a delineare una strategia di lungo termine e di azione immediata per il governo delle risorse idriche!
Intanto chi vuole può dare un’ occhiata a WWW. Obbedienzacivile.it e www.acquabenecomune.org, . Anche se la situazione nella nostra zona richiede analisi e riflessioni specifiche che vanno ben oltre un discorso generale sull’ acqua. A presto e…. speriamo in tanti.
Claudio, la storia è storia e non è smentibile. Se si va ad esaminare i casi uno per uno delle maggiori aziende gestite dai privati che riguardano fruizioni di pubblica utilità si vedrà che sia dai risultati finanziari sia da quelli precipuamente contabili il fatto della gestione abbia fatto aumentare i costi della fruizione a dismisura.Non succede solo per un genere di cose ma per moltissimi dove c’è una amministrazione della res publica che inutimente viene invitata dalle autorità a rispettare i limiti di bilancio.O restrizioni o debito,ecco cosa ne esce.L’Europa(Francia, Inghilterra, Germania su questo piano funzionano diversamente ed in molti casi anche benissimo).Il privato non è un benefattore.Il privato massimizza i profitti col minimo di impiego possibile di capitale,e tu mi dici che non significa consegnare in bianco ?Siamo oltre il deja vu.La gente è incazzataa morte ma poi paga ob torto collo….e perseverare in tale direzione che si fonda sull’inefficenza del pubblico è diabolico,ma la gestione del privato di tali settori lo è ancora di più.
Associare non significa consegnare in bianco!
Ed io invece caro Claudio lo trovo proprio scandaloso che i privati siano associati nella gestione dei servizi pubblici ….per il semplice motivo ricorrente del quale oggi come ieri si è giudicato e si continua a giudicare che privato è funzionale e pubblico non lo sia.In Europa moltissimi comparti pubblici funzionano benissimo senza essere dati alla partecipazione privata la quale -e non te lo devo insegnare io-si insinua dove il pubblico non funziona,e ci si insinua per motivi di proprio profitto lucrando su un bene pubblico,aumentandone il costo.Allora si dovrebbe ragionare perchè tanti carrozzoni pubblici sono divenuti tali e questo è stato perchè la gestione partitica li ha ridotti merce di scambio per posti di lavoro dietro consenso politico dei beneficiati che vi lavorano.E tu mi dici che non sarebbe una scandalo il fatto del privato amministratore di un bene pubblico?Io credo che lo sia già per definizione,poi tutto il resto.E’ bene sfatarle le vecchie favole resesi complici del dissesto italiano.
Io non trovo scandaloso che i privati siano associati nella gestione di servizi anche importanti! Quello che, come ha detto Gisella, farebbe venire anche a me la voglia di prendere il forcone, è che gli amministratori pubblici, nel nostro caso, in quella occasione, abbiano accettato condizioni capestro!
Con l’attuale bolletta dell’acqua è stata ricevuta anche una comunicazione di nuove Acque che porta in alto a sinistra il bollino della Regione Toscana ma in basso a sinistra il logo di Nuove Acque.Si tratta di una nota che diffonde le norme d’uso alle quali attenersi in periodi di scarsità d’acqua come se nessuno ne fosse al corrente,per il risparmio dell’acqua stessa come se visto il costo uno non ci pensasse da se stesso.Informazioni del tipo di chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti.Siamo a tali punti e questo tipo di”campagne” assumono agli occhi degli italioti beoti o ritenuti tali, una grande importanza per cui si forma nella mente delle persone l’immagine dell’Ente distributore previdente e moderno che senz’altro farà la nostra convenienza.Non si mette mai l’accento sul pagamento preteso di una quantità di metri cubi anche se non si consumano,quella è dovuta.Mi domando io ma tale cosa è legale,è costituzionale, è accettabile? Eppure tutti mugugnano ma poi pagano,compreso lo scrivente e cosa dovrebbero fare? Al punto n.7 di tale nota di accorgimenti c’è letteralmente scritto che” un rubinetto che gocciola può perdere circa 4 mila litri al giorno”.Cioè 4 metri cubi se le parole hanno un senso. Alla faccia dello sgocciolamento !…Ma chi le scrive certe cose ?
Saro senz’altro su questo fronte Gisella,ma la cosa più inaudita è quella che ha specificato Lorenzoni,ormai nota a tutti e che è l’affidamento da parte del settore Pubblico al gestore privato che lucra sull’inefficienza del pubblico che è amministrato da coloro che hanno ricevuto valanghe di consensi sul nostro territorio.C’è una ragione perchè il Pubblico debba funzionare peggio del Privato in tale settore ?Me la si evidenzi perchè non la sò immaginare e non si venga fuori con la vecchia tiritela che dal momento che è pubblico non viene seguito con l’accortezza del privato perchè dietro al privato c’è il profitto(privato)!Codesta non è una ragione codesta è una giustificazione che fa capo a chi amministra tali beni e servizi,ed è chiaro che ci inserisca il privato nel disservizio,aumentandone il costo sociale sopportato da tutti.Allora se gli amministratori pubblici hanno permesso questo perchè non fanno mea culpa invece di evitare di parlarne del problema ? Ho un altra cosa da dire ma la dico nel prossimo articolo per ragioni di sforamento delle 1400 battute.
@ Marco Lorenzoni. Gli investimenti e i riusultati che hanno garantito a Chiusi l’attuale qualità sono stati effettuati PRIMA della “privatizzazione”
Il nostro territorio è stato anche il primo in Italia ad affidare l’acqua, bene pubblico e comune, ad una multinazionale… Era il 1999 e Chiusi fu uno dei poci comuni che almeno inizialmente ci guadagnò. Almeno l’acqua da allora non è più mancata. Negli anni precedenti era stata una guerra tra atrazine, treiline, coliformi fecali… autobotti per le strade, razionamenti… Però è chiaro che in bolletta si pagano cifre non divute che la società che gestisce il servizio dovrebbe rimborsare… Se ne parlò anche nella campagna referendaria dell’anno passato… Ben venga quesa iniziativa.
Iniziativa interessante, aderirò volentieri. Vedremo a settembre, magari ci sarà anche l’amministrazione comunale con noi. A gennaio 2012 il consiglio comunale di Samsepolcro ha ufficialmente aderito. Vedremo se lo farà anche il nostro.