Nell’ambito della prosecuzione del trattamento di immagini relative all’Archivio The Face of Asia, è stato deciso di aggiungere nel sito web le cartelle relative a nuovi argomenti riguardanti soprattutto i temi dell’immagine concernenti il mondo coloniale asiatico dell’800 e del ‘900.
E’ stato deciso che andava certamente mostrata una parte dell’oggettistica che richiamasse il mondo coloniale e quindi l’inserimento nel sito di una cartella nominata “La Vie Coloniale” ha preso la preferenza su altre se non altro per numero di immagini mostrate. Sono state quindi selezionate foto facenti parte di tutte quelle manifestazioni che richiamassero l’immagine del mondo che soprattutto Francesi e Inglesi avevano intorno durante al loro vita nelle colonie.
“Le buone e alte borghesie” nelle escursioni ai luoghi turistici soggiornavano in quegli Hotel che poi sono divenuti dei nomi sulla ribalta del turismo internazionale, specialmente dopo la seconda guerra mondiale, e simboli del lusso più sfrenato.
Anche all’epoca rappresentavano un segno distintivo di luoghi dei quali le popolazioni locali non si potevano neppure permettere la frequentazione (e nemmeno oggi possono farlo). Erano considerate fortunate anche se sfruttate le maestranze che potevano essere assunte alle dipendenze dei coloni e degli stranieri.
I rapporti fra gli individui nel mondo coloniale ruotavano intorno ai bisogni delle persone facenti forza su di essi per incamerarli sfruttarli e fruire del loro lavoro, aumentando così automaticamente il senso di dipendenza dalle volontà dei nuovi coloni. Lo Strand Hotel di Rangoon, l’Oriental Hotel di Bangkok, il Grand Hotel d’Angkor, assieme al Raffles Hotel di Singaporte ed al Peninsula di Hong Kong erano punti di ritrovo di una quantità enorme di imprenditori, azionisti e proprietari di miniere, di piantagioni di gomma, di compratori di pietre preziose, di piantatori di tabacco, di riso , di disboscatori di intere foreste di tek , insieme anche ad una folta schiera di trafficanti internazionali senza scrupoli, truffatori e commercianti di schiavi, sebbene l’Africa su questo ultimo genere di traffici abbia dato lezione a tutti gli altri continenti.
Un’altra cartella di immagini crude ed anche terrificanti si è aggiunta al sito e riguarda la rivolta dei Boxer in Cina dei primi anni del ‘900 per lo più composta da vecchie albumine originali. Ho deciso di immettere tali foto sulle quali veramente si potrebbe fare un discorso di trattamento “Fine Art” e farne una Mostra Storica di quegli avvenimenti, non per paventare i sentimenti di crudezza e di esecrazione di fronte a tali immagini di cui si consiglia la visione ad un pubblico adulto, ma proprio per far rendere conto, a coloro che non le hanno mai viste, di ciò che è stata una parte cospicua della Storia della Cina moderna e di poter capire le tragedie immani che ha passato il popolo cinese per diretto coinvolgimento degli occidentali che, per la loro attività di rapina, facevano a gara a chi costringeva i feudatari e i loro eserciti a comprimere e ad affamare centinaia di milioni di uomini.
Senza considerare tutto questo non si può capire perché ancor oggi un latente sentimento di odio e di distanza viene espresso verso l’Occidente, anche se velocemente, dalla fine del secondo conflitto mondiale, tutto questo è in via di superamento. Residui di questa opposizione rimangono da parte dei cinesi verso il Giappone ritenuto l’ultimo e sanguinario invasore e colonizzatore.
Le albumine mostrano soprattutto esecuzioni di piazza, l’esposizione, con finalità dissuasive, degli esempi più efferati delle torture che mente umana potesse concepire. Altre due cartelle contengono l’esposizione di immagini da lastre inedite scattate durante la dominazione inglese dell’India e altre non d’autore sulla Birmania che faceva parte dell’Unione Indiana sotto stretta osservanza inglese pur chiamandosi autonomamente Burma. Immagini diverse di persone, artigiani intenti ai loro lavori, templi e regge di Maharaja, alleati con gli Inglesi occupanti i loro Regni e ricompensati con privilegi da quest’ultimi per la sottomissione e l’uso che veniva fatto delle popolazioni nei campi, nelle fabbriche , nelle vie di comunicazione, nelle amministrazioni pubbliche e private alle dipendenze delle quali è stata allevata quella classe di burocrati che ha spinto per l’affrancatura da giogo di Albione e che avrebbe seguito successivamente le parole di Gandhi e di Annie Besant.
L’ultina cartella riguarda invece la vecchia oggettistica fotografica, soprattutto proveniente dalla Fotografia Sacco, obbiettivi di ottone, macchine fotografiche a soffietto e tanti altri tipi di oggettistica usata comunemente negli studi fotografici degli ultimi anni dell’800 e primi del ‘900, con la quale intere schiere di fotografi misuravano il loro sapere e il loro senso artistico. Una serie di oggetti che veramente non si riscontrano nemmeno nei Musei della Fotografia in Europa. Ne ho visitati diversi, in Italia, Francia, Inghilterra e non ultimo quello degli Alinari di Firenze e con molta modestia devo dire che, almeno basandomi sulla quantità e qualità dei pezzi esposti in Piazza Santa Maria Novella da quanto resta della società dei famosi fotografi fiorentini, ciò che rimane della Storia della Fotografia Sacco non sfigurerebbe davvero al confronto.
Un’altra cartella è in preparazione per apparire sul web prossimamente, ma occorrerà diverso tempo per fotografare almeno i pezzi più importanti e particolari, assieme alle lastre e alle stampe delle immagini, alla relativa oggettistica d’uso. E’ un messaggio questo rivolto anche alle Istituzioni per una possibile Mostra che possa indicare uno spaccato di come nel ‘900 si poteva fruire delle immagini e organizzarne la loro produzione. Un valore aggiuntivo del territorio che andrebbe svelato e rivelato a chi non l’ha conosciuto né ha mai immaginato di come avesse potuto funzionare. Se visiterete il sito www.thefaceofasia.org aprite il sonoro e cliccate sul terzo bottone in basso che vi apparirà cliccando su Galleries e cliccate su di una delle 5 cartelle. Buona visione, ma non sognate la Rivolta dei Boxer di notte, potreste avere degli incubi, pensate solo a quanta gente ha pagato per il benessere che abbiamo avuto per più di un secolo in Occidente.
5 risposte a Nuove cartelle nel website di The Face of Asia