Parole al vento

di Luciano Fiorani

A scorrere i brevi commenti che con cadenza quasi quotidiana il neo sindaco affida alla sua pagina facebook si ha quasi l’impressione di vivere nel paese della cuccagna.

Tutto è meraviglioso, emozionante. Basta che visiti una scuola e l’esperienza diventa stupenda, tutto sembra trasformarsi in una festa. Ovunque pare scoprire il bello, l’abbondanza e i buoni propositi.

Non vogliamo certo togliere al sindaco, fresco di elezione, il piacere di mostrarsi con la fascia e andare a raccogliersi un po’ di applausi, però un consiglio ci sentiamo di darglielo, proprio perchè è all’inizio del suo mandato: provi a interpretare il suo ruolo con maggiore sobrietà.

Questa è una città in serie difficoltà e in cui vive tanta gente che prova ogni giorno sulla propria pelle quanto sia diventato difficile vivere dignitosamente.

Sicuramente il sindaco frequenta spazi e persone diverse da quelle ci è capitato di vedere e incontrare in questi giorni. Ma ne stia certo, fanno parte a pieno titolo della nostra realtà. Correre gioiosamente incontro al futuro non deve in alcun modo far perdere il senso delle cose.

Altrimenti le erbacce da tagliare fin dento il centro abitato, lo scalo ripetutamente al buio, l’economia che non riparte, il mortorio che ammanta il paese all’imbrunire o giovani operai sfruttati e umiliati sul posto di lavoro finiscono per essere in stridente contrasto con l’idilliaca rappresentazione della città che si vorrebbe dare”.

Scritto esattamente un anno fa https://www.chiusiblog.it/?p=1898

Certo oggi, inevitabilmente, i giudizi non possono che essere molto più severi vista la caparbietà con cui si persevera nell’alzare una cortina di fumo sui veri problemi del paese.

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15 risposte a Parole al vento

  1. carlo sacco scrive:

    Il discorso è complesso Miccichè.Man mano nel tempo anche il potere in decadenza si ricicla e fa alleanze per non farsi scalzare.Ma tu credi veramente che tutto il livore per Berlusconi che mostrava la Margherita(per certi versi molto più degli ex DS)era dovuto al fatto dell’impresentabilità di Berlusconi e di ciò che lui aveva creato col suo partito di ex socialisti ed anche pezzi di DC ed altra materia composita ? Quel clima che vivevano era il loro da anni,ma andavano avanti a forza di dare potere ai piccoli partiti e prebende a chi ne era ghiotto.(ricordi Longo,La Malfa, De Michelis, Craxi ecc )L’hanno vissuto come un grande disturbatore della loro quiete durata decenni, un disturbatore col quale se necessario allearsi(guarda Casini)per poi abbandonarlo quando si fiuta che ha imboccato il Sunset Boulevard.Il problema è anche,ma non solo questo,quello della formazione politica delle persone che sono chiamate ad amministrare.Ma non lo vedi che siamo amministrati dal nulla più assoluto e la gente è inebetita anche se non lavora e non sa come campare ? Quando dicono che la nostra generazione era cresciuta ”a pane e PCI” io rispondo sempre meglio che a Dinasty e Happy Hours.

  2. lucianofiorani scrive:

    @Miccichè. Sono in montagna e con mezzi di fortuna (internet va e viene). Appena scendo a valle proverò ad argomentare più diffusamente.
    Credo che quello che vai dicendo è riconducibile ad un problema di leadership e ancor più di leadership nazionale che la Primavera non ha nè può avere.
    Il cavallo con cui ha corso Scaramelli seppur bolso è ancora in grado di vincere qualche corsetta di peirferia.
    Il problema era e resta come scalzare un potere ormai alla frutta.
    Con quali persone? Con quali alleanze? Con che forma politica?

  3. carlo sacco scrive:

    @Miccichè.Codesto dell’anti-ideologia a tutti i costi ne hanno fatto un campo di battaglia che dura ormai da anni,plaudendo alla caduta delle ideologia dopo il crollo del muro di Berlino,ben sapendo che la sola ”ideologia”preponderante e che da sempre era ed è rimasta è quella del sistema capitalista(perchè è bene definirlo con le parole esatte e non con i giri e contorni del tipo Mercato,Mercato globale,società globalizzata e via dicendo).Adesso, nonostante tale sistema mostri i suoi limiti, pur non avendo altra ideologia contro cui combattere, comincia ad essere evidente a tutti che non può risolvere i problemi del mondo,proprio per la limitatezza di risorse. Ancora si tenta di far passare come ancora di salvezza il concetto di un mondo unito e dove tutti soddisfino i propri leciti bisogni: al cibo,alla salute, all’accesso delle materie prime,all’acqua,alla libertà individuale.Che siano diventati tutti socialisti ?

  4. pmicciche scrive:

    xLuciano Fiorani. Si ma temo però che finché non passa la sbornia dell’anti-ideologia a tutti i costi, ci ritroveremo nel migliore dei casi con chi magari vuole pure rimboccarsi le maniche ma poi non riesce a mettersi d’accordo su dove andare o si ritrova in stallo per reciproca diffidenza sui possibili fini ultimi. Io sento parlare di concretezza, onestà, partecipazione, buon senso….ma in fondo lo dicono tutti… ci vuole una visione complessiva da proporre, non generica, articolata e non buona per tutti, sulla quale costruire con solidità e convergenza di intenti. Dei….” ma anche” – per cercare il consenso più vasto possibile – se ne ha pieni gli zebedei.

  5. lucianofiorani scrive:

    I partiti sono da tempo diventati dei semplici comitati d’affari.
    Chi cerca la politica deve rivolgersi da altre parti.

  6. marco lorenzoni scrive:

    Parlare di processi decisionali e partiti è una contraddizione in termini nella situazione attuale. Per un motivo semplicissimo: i partiti non esistono più. Anche il Pd che è l’unico ad avere ancora qualche sede e organismi dirigenti (ma quante volte si riuniscono, di cosa parlano, cosa decidono, come lo fanno?) è un partito fittizio dove i processi di discussione e scelta sono determinati non da regole e prassi consolidate e partecipazione vera, ma da gruppi ristretti, autoreferenziali, in qualche caso anche familistici, che si sorreggono a vicenda…
    Poi è chiaro che l’informazione, anche quella che si esprime attravreso la stampa, i blog ecc., può pesare, ma il più delle volte quei gruppi sono assolutamente impermeabili, anche perché chi ne fa parte si vanta pure di non leggere…

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  7. marco lorenzoni scrive:

    parlare di processi decisionali e partiti è una contraddizione in terminis nella situazione attuale. Per un motivo semplicissimo: i partiti non esistono più. Nemmeno il Pd che ha ancora qualche sede e organismi dirigenti (quante volte si riuniscono, di cosa parlano, cosa decidono, come lo fanno?) è un partito fittizio dove i processi di discussione e scelta sono determinati non da regole e prassi consolidate e partecipazione vera, ma da gruppi ristretti, autoreferenziali, in qualche caso anche familistici, che si sorreggono a vicenda…
    Poi è chiaro che l’informazione, anche quella che si esprime attravreso la stampa, i blog ecc., può pesare, ma il più delle volte quei gruppi sono assolutamente impermeabili, anche perché chi ne fa parte si vanta pure di non leggere…

  8. carlo sacco scrive:

    Paolo Scattoni: Se ti può far piacere Paolo credici ma io resto delll’opinione che -asteroide a parte- se dovesse cambiare qualcosa sulla trasparenza del processo decisionale quest’ultima non cambierebbe nemmeno se un partito come il PD implodesse anche a livello nazionale.Per Paolo Miccichè: stessa cosa ed a parte le battute degli asteroidi,ma ti sei reso conto Paolo com’è stretta la rete della connivenza di interessi fra politica, partiti ed aziende sovrannazionali del tipo per esempio di quelle che amministrano l’acqua che è un bene di tutti, al quale la gente ha dato dei segnali precisi? Ne senti più parlare per esempio? Ha avuto un proseguo la vicenda? E com’è l’acqua sono tante altre cose.Con la scusa del baratro, superMario ha reso la vita più difficile ancora a chi ha meno,in attesa che quelli che hanno di più paghino.E la sedicente sinistra gli da il consenso.L’hanno deciso in quattro e quattrotto, portando anche il PD dalla loro parte. E noi si sta a discutere della trasparenza della formazione dei processi decisionali…chi lo afferma in Italia è una politica che ormai non fa più mancare la vasellina a nessuno,ma ha cominciato dagli operai.

  9. luca scaramelli scrive:

    il guaio grosso lo esprime bene marco lorenzoni, gran parte dei cittadini è in sintonia con la politica della grancassa, dei nastri tagliati e degli aperitivi, quando i boccaloni si accorgeranno dell’errore sarà troppo tardi, l’amo gli sarà già arrivato fin dentro lo stomaco.

  10. pscattoni scrive:

    Se però confrontiamo quello che è stato fatto oggi sul piano strutturale con ciò che venne fuori 41 anni fa dopo l’adozione del PRG qualche differenza c’è. Allora la fronda all’interno del PCI era rilevante, ma perse clamorosamente. Oggi sul Piano Strutturale qualch garanzia e qualche strumento in più (nel suo piccolo anche questo blog) permettono di sperare in un esito un po’ diverso. E comunque tutta la vicenda è molto più “tracciabile”.

  11. pmicciche scrive:

    Temo che Carlo Sacco abbia ragione. Forse un asteroide però è una soluzione troppo radicale…..aspettando che si crei la cultura adeguata e una base di cittadini “attenti”- speriamo non una ventina d’anni – l’unica soluzione è chiedere l’applicazione delle Leggi “alla lettera” con tutti gli strumenti legali disponibili. Credo che ci sarebbero delle sorprese interessanti. Uno strumento complementare è anche la “raccolta di firme” su alcuni casi specifici: serve ovviamente a fare una maggiore pressione ma anche a coinvolgere più cittadini.

  12. carlo sacco scrive:

    Paolo,con tutta la pazienza possibile ma la trasparenza sono 60 anni che non c’è, nè in Italia e tantomento a Chiusi.Il processo decisionale c’è se chi governa e chi fa opposizione abbiano alle spalle le persone od apparati che chiedono il conto e sono esenti dai meccanismi del potere.Quindi si parla di non esistenza assoluta.Sono gli stessi partiti dove militano certe persone che non attivano tali processi decisionali dove si forma la trasparenza per il solo motivo che è coinvolto personalmente chi è al vertice di tali partiti anche in periferia così come al centro.In tale situazione parlare di trasparenza sul processo decisionale ed auspicare qualcosa che la re-immetta in un sistema dove è stata parzialmente,ma molto parzialmente anche in passato, è puro esercizio disquisitorio.Non ci credono nemmeno i gatti.Eppure in teoria dovrebbe essere come tu dici,ma lo sai benissimo che tale cosa non esiste.Ci vorrebbe un asteroide che cadesse sulla terra,ed i governi in prima persona distribuissero le risorse a chi ha fame e sete controllati dal processo decisionale dal basso.Te lo figuri….

  13. pscattoni scrive:

    I nostri amministratori seguono la regola del “doppio governo”. Quello invisibile è quello delle decisioni reali. Il governo visibile è quello della propagnada. Non sono i soli, il stema è abbastanza diffuso, solo che i nostri lo fanno in maniera smaccata. Non è che se fossero più moderati il meccanismo sarebbe più trasparente.
    Il vero problema è riportare a trasparenza il processo decisionale in modo tale che il governo vero sia unico e il suo agire valutabile adegutamente dall’elettorato.

  14. marco lorenzoni scrive:

    errare humanum est, perseverare diabolicum… Prima o poi se ne accorgeranno anche loro che il paese reale è un po’ diverso e che gli applausi, le inaugurazioni, i nastri tagliati, gli annunci via facebook, le serate in contrada… non spiegano tutto. Che dietro le bandiere, i tamburi e le grancasse c’è una realtà meno idilliaca, più complicata, più minacciosa per il futuro… Il guaio è che gran parte della gente sembra essere in sintonia con le grancasse, forse per non pensare al peggio si fa forza applaudendo ciò che vuole sentirsi dire… Ma così si va poco lontano…

  15. carlo sacco scrive:

    Indubbiamente non è facile guidare un paese del genere e questo nessuno lo nega,anche perchè le difficoltà non sono diminuite,sono aumentate.Riflettendo-forse in maniera fuorviante-ma talvolta penso una cosa che però credo dovrebbe essere chiara a tutti:le azioni politiche ed il modo di condurle per cercare di risolvere i problemi sociali ed economici che abbiamo,dovrebbbero essere l’espressione più diretta di ciò che pensa l’establishment politico di tutto il paese e nel caso di Chiusi anche e soprattutto quello locale.Se questo non avviene vuol dire che tale compagine è l’espressione di un governo nettamente insufficiente a risolvere i problemi,che si basa solo sull’apparenza,il traccheggiare,la continuazione di ciò che era prima.Il fatto è che le incrostazioni del potere sebbene puniscano quei partiti da dove promana tutto ciò,ancora tentano una disperata resistenza e sono sufficienti a tenere insieme la compagine e con essa la manifestazione della patologia.Ecco spiegato il fatto del perchè ci si rivolga ”al pragmatismo”, a parole;non si potrebbe immaginare altra strada.Con le dovute differenza di pensiero su questo,all’inizio avrei sperato che si fosse dato corso a quella diversità che il Sindaco propinava a destra ed a manca e che diceva di voler rappresentare:la discontinuità.Ma ero sicuro che erano parole che sarebbero rimaste tali.Prevenzione la mia?Ebbene sì,conoscendo la natura della sorgente politica.Il vuoto e la desolazione che vediamo intorno ne è il risultato.

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