Quel pasticciaccio brutto della Fondazione

di Luciano Fiorani

Si è conclusa nel modo più grottesco la vicenda delle dimissioni di Rossella Rosati e degli altri due consiglieri dalla Fondazione Orizzonti d’arte.

Senza che una parola venisse spesa dai giovani e motivati amministratori, Giovanna Rossi (di Montepulciano), è stata eletta nuovo presedente con voto unanime (pensa un po’) dal Consiglio di indirizzo.

Sostituiti anche gli altri due consiglieri dimissionari (Mercanti e Margheriti). Al loro posto sono stati eletti Manfredi Rutelli (Vicepresidente), e Arianna Fè come consigliere.

Ma Manfredi Rutelli non è anche il direttore artistico del festival Orizzonti? Avrà voce in capitolo nel confermare se stesso?

Insomma dopo aver messo nelle condizioni di abbandonare Rossella Rosati, Mercanti e Margheriti la Fondazione pare avviarsi a diventare un’appendice del Cantiere di Montepulciano.

E i soldi degli imprenditori? L’unico soggetto credibile che può scucire qualche euro, malgrado i tempi che corrono, è la Banca Valdichiana, ma sarà ancora disposta ad aprire i cordoni della borsa dopo che una sua figura di spicco è stata trattata a quel modo?

Insomma, un altro pasticcio confezionato dal sindaco Scaramelli e i suoi cari che non riescono a capire che l’amministrazione di un comune è cosa assai più complessa che guidare una contrada e soprattutto non lo si può fare facendo affidamento solo su amici e parenti.

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4 risposte a Quel pasticciaccio brutto della Fondazione

  1. pmicciche scrive:

    A livello di principio le osservazioni di Luca Scaramelli sono corrette; nella pratica Manfredi Rutelli non solo è sicuramente un professionista ma almeno conosce bene il territorio e sa come sfruttarlo al meglio. Il “pasticcio” si rivelerà poi alla fine solo un “pasticcino” se la portata dell’azione culturale a Chiusi continuerà ad essere così minimalista; con questi numeri e soprattutto con questa marginalità, si troveranno pochi cittadini sensibili e pronti ad indignarsi.
    Le dimissioni “oscure” di Rossella Rosati semmai possono farci riflettere su quella che poteva essere, forse, un’occasione da sfruttare ma che si è però arenata, almeno per ora. Vedremo se Giovanna Rossi riuscirà nell’intento sebbene mi è oscuro come abbia fatto il Cantiere a dilapidare a tal punto il lascito prestigioso di Hans Werner Henze.
    In ogni caso i cittadini di Chiusi potranno indignarsi solo se capiranno che il Turismo culturale e i molteplici Servizi ad esso collegati sono una potenziale e straordinaria opportunità per questo territorio. Potrebbero essere una chiave di volta anche occupazionale oltre che sicuramente, commerciale. Per ora sono in pochissimi a sapere dell’esistenza di questo giacimento di “petrolio culturale”; se dovessero nel tempo diventare molti, allora si che crescerebbe anche l’attenzione e l’indignazione rispetto a questa maldestra e dilettantistica gestione.

  2. luca scaramelli scrive:

    Un vero e proprio pasticcio che con un meccanismo a cascata ha innescato ulteriori pasticci, per dirne uno la figura del signor Manfredi Rutelli nella doppia veste di direttore artistico di orizzonti e di vicepresidente della commisione, a parer mio un errore non solo di chi lo ha nominato ma anche del sig. Rutelli che ha accettato l’incarico.

  3. pscattoni scrive:

    La vicenda dovrebbe essere chiarita in Consiglio dove, è auspicabile, si leggano le comunicazioni dei dimissionari. Se così non fosse sarà necessario richiedere la visione degli atti.

  4. carlo sacco scrive:

    La ragione prima e la spiegazione su cui si fonda tale situazione -sò benissimo che sorprenderà parecchi al punto che penseranno che stamane 25 Aprile abbia fatto colazione col vino- è strettamente connessa con quello quello che ho detto nel mio Post sulla Resistenza riguardo al fatto dell’azione diretta ed indiretta sui cervelli effettuata dai media.
    Qualche anno fà tale situazione sarebbe stata una cosa che la politica avrebbe relegato dentro recinti di gravità, anche dal punto di vista politico-istituzionale e di rapporto con le cittadinanze. Adesso sembra quasi normale che nulla si dica e se non fosse stata programmata una interrogazione della Primavera sull’argomento, tutto questo sarebbe passato nella più assoluta ”normalità”, noncuranza, prima porta d’accesso al dimenticatoio.
    Tutto questo meccanismo agisce chiaramente anche nei confronti di tantissime altre problematiche e modi di essere che non siano solo Orizzonti d’Arte, ma ciò che ne esce è il fatto che la disintegrazione del pensiero politico delle persone avviene con una prassi ormai scontata che avvolge tutto e tutti e chi crede che tale mancanza venga sostituita da altre forme di rapporto con la politica più moderne e più nuove, scevre sempre più da vecchiume, è preda inconsapevole di tale meccanismo e spesso di si sbaglia poichè fino ad ora è stato un degrado continuo.
    Basta guardarsi intorno per vedere come sia ridotta l’Italia. E anche Chiusi non è su Marte.

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