Nel numero in edicola primapagina affronta con puntualità le questioni che l’agenda politica locale ha all’ordine del giorno: la scomparsa dei partiti, la voce dei giovani, le reazioni e le considerazioni sulle interessanti iniziative che si sono svolte recentemente a Chiusi, il modo nuovo di proporre il patrimonio artistico nello spettacolo al Mancinelli di Orvieto del regista e visual director Paolo Miccichè.
Ma naturalmente l’apertura del periodico, e un lungo pezzo all’interno, è dedicata alla crisi che sta colpendo una delle imprese storiche locali: la Edilcentro. Primapagina sottolinea sia la portata di questa nuova tegola che si abbatte sull’economia chiusina sia l’impatto che avrà per le oltre cento maestranze poste in cassa integrazione. La concomitanza di vicende di questo tipo nella nostra zona (Euroservice, Rdb, Lodovichi, Trafomec, Dolciami…), secondo il giornale diretto da Marco Lorenzoni, è assai più di un semplice segnale è l’evidenza che il tessuto industriale è ormai nella tempesta ed è sempre più difficile guardare al futuro con un mininmo di ottimismo.
Le istituzioni e le banche pare si stiano adoperando per tamponare l’emergenza ma finora risposte significative non ce ne sono state, anche se la situazione è in movimento e tutti si augurano che una qualche soluzione venga trovata. Certo, è singolare che stampa e tv locali non portino all’attenzione generale questo tipo di problemi. Non ne è (ancora?) stato interessato il Cosiglio comunale e il semplice scambio di battute tra sindaco e vertici aziendali su Facebook certo non esaurisce la questione.
Certe realtà, che fino a poco tempo fa eravamo soliti vedere in televisione, almeno in alcune trasmissioni, stanno concretizzandosi anche vicino a noi e con una densità inusitata. La situazione è resa ancor più complicata dall’impossibilità di ricorrere, come in passato, all’aiuto del Monte dei paschi; il colosso economico-finanziario che ha riversato nella nostra provincia risorse ingentissime vive infatti il suo momento più nero.
Insomma la crisi, per chi ancora non se ne fosse accorto, è arrivata con tutta la sua virulenza e bene ha fatto primapagina ad accendere i riflettori.
10 risposte a Primapagina: La crisi industriale si allarga