Su “Il fatto quotidiano” di ieri in un articolo di Giovanna Lantini dal titolo: Sos Monte Paschi, la Fondazione vende per trovare i soldi, si poteva leggere:
“Per non perdere il controllo del Monte dei Paschi di Siena, la fondazione Mps gratta il fondo del barile…L’Ente guidato da Gabriello Mancini ha deciso di far cassa vendendo 450 milioni di azioni privilegiate della banca, che immediatamente convertite in azioni ordinarie, hanno permesso di incassare circa 375 milioni di euro.
La Fondazione che dopo l’operazione di ieri ha in mano poco più del 50% di Mps dovrà sborsare 1,25 miliardi per evitare di diluire la propria quota e perdere così il controllo sulla più antica banca del mondo. L’obbiettivo dichiarato infatti è di aderire all’aumento di capitale che servirà anche a rimborsare i Tremonti bond, mantenedo la maggioranza nell’Istituto. Quanto basta, insomma, per dettar legge sulla banca rossa. La Fondazione Mps, che tra il 2009 e il 2010 ha ridotto le erogazioni di oltre 70 milioni, non poteva fare altrimenti”.
Il tempo delle vacche grasse pare tramontato.
E così anche certe opere faraoniche (tipo nuovo stadio) saranno d’ora in poi tutte a carico nostro. La nuova situazione, che in molti avevano paventato, imporrà anche al nostro comune una più attenta scelta nelle priorità di spesa.
5 risposte a Il tempo delle vacche grasse è finito