Popolazione: un calo che non si può né si deve ignorare

di Paolo Scattoni

Daniele Chiezzi, amministratore del gruppofacebook Piazzapoliziana ha ieri pubblicato una comparazione interessante sulla variazione di popolazione dei comuni della nostra zona con riferimento al censimento del 2011 e l’ultima elaborazione ISTAT dell’agosto scorso.
Li ho riprodotti in tabella, sperando di non aver fatto errori di trascrizione.


C’è un calo generalizzato che vede la zona calare complessivamente di 2.919unità. Ci sono cali consistenti per alcuni dei comuni più piccoli. Poi, però, subito dopo arrivano due comuni di maggiore consistenza come Montepulciano (- 4,54%) e soprattutto Chiusi con un assai rilevante  meno  7,44%. In meno di nove anni si sono persi a Chiusi 657 residenti.
I motivi dei cali sono probabilmente da ascriversi  cause diverse. A Montepulciano ha sicuramente pesato la chiusura del tribunale e il ridimensionamento di altri uffici pubblici.
Per Chiusi un calo così grande è stato causato soprattutto dalla chiusura del deposito locomotive e il drastico ridimensionamento del deposito personale viaggiante. Ai tempi d’oro i ferrovieri che facevano riferimento alla stazione di Chiusi erano più di 400
Nel recente passato ho sentito la motivazione del calo con quello avvenuto in generale in Italia. Però ci si dimentica di dire che quello di Chiusi è12 volte superiore allo 0,6% di quello nazionale. Quindi quella è una motivazione del tutto strumentale.
Agosto scorso ho pubblicato su chiusiblog un post dal titolo “Per il rilancio di Chiusi prima riconoscere il declino“. Molti i commenti, ma nessun segno dal governo della città. In un commento a quel post se ne richiamava un altro di nove anni prima che invito a rileggere. Chi cercava di far capire che una previsione di una crescita di 2000 nuovi abitanti era una follia, venne preso per disfattista e nemico del progresso.
Le nostre zone stanno purtroppo diventando “aree interne” e il declino della popolazione ne è uno dei sintomi. Le conseguenze le vediamo. Una di queste è la tendenza a considerare le aree interne la pattumiera di quelle più ricche. Progetto ACEA docet.
C’è bisogno di una strategia complessiva per la zona e soprattutto per Chiusi. Urge parlarne, quale migliore occasione la formazione dei programmi per le prossime amministrative?

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9 risposte a Popolazione: un calo che non si può né si deve ignorare

  1. roberto donatelli scrive:

    sono venuto a Chiusi nel 2005 ed ho trovato
    una cittadinamcon diversi negozi ed abitanti. Non mi interesso di statistiche o di dati, ma una cosa è certa;
    in questi 15 anni molti negozi hanno chiusi e di cittadini se ne vedono sempre meno. Da cosa dipenda questo arretramento è meglio non parlarne ma il declinio di Chiusi è evidente. Faccio notare che Chiusi non è un paese sperduto nei boschi o in cima ad una motagna. é servito dalla A1 e dalla ferrovia principale. Ha 3000 mila anni di storia e si può raggiungere sia i due mari che le principali città italiane, Roma, Firenze Perugia etc, in meno di 3 . Credo che più centrale di cosi non ci sia. Eppure Chiusi è in continuo declinio. mah.

  2. pscattoni scrive:

    Per Daria Lottarini. “A cosa serve la politica?” Nella risposta del sindaco al consigliere Scaramelli che il calo della popolazione a Chiusi non è un problema perché è un dato nazionale si misura la pochezza della politica nostrana. Il calo della popolazione nazionale è dal censimento 2011 dello 0,6%. Nel 7,4% a Chiusi ci sta più di 12 volte!!! Su questo blog ho cercato di spiegarlo più volte, ma evidentemente non sono stato abbastanza chiaro. Cosa si pensa per il futuro doveva essere contenuto proprio nel DUP (Documento Unico Programmatico) per i prossimi tre anni. Ma se quel documento non è attendibile la politica di chi ci governa manca delle basi. I dati inviati all’ISTAT sulla popolazione sono quelli inviati dagli uffici comunali che li hanno giorno per giorno. Come si può sbagliare il dato della popolazione al 2019? Clamoroso è anche quanto ci indica Luciano (Fiorani) è l’aver indicato il bilancio della Fondazione Orizzonti come “non pervenuto”. Eppure il presidente della Fondazione ha firmato il bilancio nel Consiglio di amministrazione del 19 Ottobre. Il presidente Bettollini non ha fatto pervenire il bilancio al sindao Bettollini che firmato il DUP portato in Cinsiglio il 23 dicembre?
    Per misurare la crisi l’Agenzia per la Coesione oltre alla popolazione fornisce molti altri indicatori non solo quantitativi, ma anche qualitativi (scuola, sanità, etc.). Basterebbe lavorare con quelli per Chiusi e per la zona.

  3. Daria Lottarini scrive:

    Qualche errore nei numeri c’è, non saprei se si tratti di errori di trascrizione o mancati aggiornamenti, nella nota integrativa al Bilancio di previsione approvato nel consiglio del 23 si parla di 8429 abitanti al 31/12/2020. In altri documenti si trovano i numeri che riporta Enzo nel suo commento. In un commento su Facebook, sotto un post riguardante tale argomento, la responsabile ufficio anagrafe del comune di Chiusi afferma che al 31/08/2020 i residenti sono 8223. Al di là del dato preciso che è sicuramente importante, è necessario prendere in considerazione le cause di tale calo e cercare di intervenire con iniziative che contrastino lo spopolamento delle nostre aree. Sempre nell’ultimo consiglio Luca Scaramelli, nel suo intervento sul bilancio, invitava alla riflessione relativamente al calo demografico invitando anche ad indirizzare le politiche di bilancio con scelte che cercassero di contrastare tale fenomeno. Il sindaco ha risposto che il calo demografico è un problema nazionale e non dipende dalle scelte dei singoli comuni… Insomma, continuiamo a mistificare i problemi senza affrontarli, ma allora a cosa serve la politica?

  4. Romano Romanini scrive:

    Indubbiamente i numeri sono importanti perchè forniscono informazioni utili a leggere i fenomeni, tuttavia che il nostro territorio sia, ormai da tempo, in uno stato di crisi progressiva è sotto gli occhi di tutti. Il dato demografico è uno di questi non è l’unico e probabilmente neppure il più importante. Il n. e il tipo di aziende, il n. di addetti, il reddito complessivo e il numero dei contribuenti, tanto per fare un esempio, sono indicatori senz’altro utili a “misurare la febbre” di un territorio. Comunque per rimanere al dato demografico (Fonte ISTAT https://www.istat.it/it/popolazione-e-famiglie?dati ) questi i saldi 2011- giugno2019: saldo complessivo – 482 (-5.1%); saldo naturale (nati-morti) -497 (-5.6%); saldo migratorio estero +252 (+2.9%); saldo migratorio interno (iscritti-cancellati) -173 (-2%). Se si guarda al reddito nel periodo 2013- 2017 il reddito imponibile complessivo è diminuito di circa 1,7 mln (-1.5%). Sarebbe l’ora che il PD locale (in quanto partito al governo di questo paese da oltre 70 anni) ne cominciasse a ragionare seriamente in modo pubblico, partecipativo e tracciabile. Tutti elementi che, al di là di qualche sporadica dichiarazione di comodo, per il momento sono stati disattesi, e non si vede nulla all’orizzonte che possa far pensare ad un cambio di rotta. Cos’altro ci vuole per capire che i tempi non sono più quelli delle deleghe in bianco e che il nostro destino dipende direttamente da noi e solo da noi?

  5. pscattoni scrive:

    O è sbagliato il dato nel DUP o quello riportato dall’ISTAT. Uno dei due dovrà essere corretto. Io tenderei a credere che sia corretto quello dell’ISTAT, ma si sa io sono prevenuto 🙂

  6. luciano fiorani scrive:

    Nel DUP di Chiusi il dato dei residenti è quello riportato da Sorbera.
    Non saprei dire di chi è l’errore.
    Certo nel DUP c’è pure scritto che il Comune non è ancora a conoscenza del bilancio della Fondazione Orizzonti; come a dire che il Bettollini, Presidente della Fondazione, non ha comunicato il bilancio della stessa al Bettollini sindaco di Chiusi.

  7. pscattoni scrive:

    Forse si sono sbagliati nel DUP. La popolazione di Chiusi a quanto risulta a me era a fine 2019 di 8314 con un calo dal 2018 di meno 115 unità. Si veda https://www.tuttitalia.it/toscana/58-chiusi/statistiche/popolazione-andamento-demografico/

  8. enzo sorbera scrive:

    I dati riportati non sono molto convincenti. La forbice decennale presa in assoluto non spiega se il calo è dovuto al classico dato naturale del differenziale tra natalità e mortalità o, almeno, quanto incide questo differenziale. Prendo due documenti ufficiali. Ad es., prendendo il DUP 20-22 del Comune di Montepulciano, sappiamo che nel 2018 il tasso quinquennale di natalità è del 5,47 mentre quello di mortalità è del 14,46 (dato che contraddirebbe i valori riportati in tabella: le migrazioni in ingresso riescono a dimezzare il differenziale?) Il dato del DUP sottolinea la presenza di una popolazione anziana che non si “rinnova” ma per la tabella pubblicata non “risulterebbe”. Il DUP 21-23 del Comune di Chiusi riporta la popolazione a fine 2019: sono 8369 individui. Ad agosto 2020 sarebbero scesi di 190 unità? Mi sembrano troppi, visto che il dup riporta un saldo finale 2019 di +19 (considerati i differenziali algebrici nati/morti/immigrati/emigrati). Il dato di Trequanda, di Cetona e di Castiglione mostrerebbe come i comuni a vocazione agricola siano interessati da un flusso emorragico assai consistente. Che però non si verifica per Pienza (comune con le stesse caratteristiche, seppur controbilanciate con la vocazione turistica più “spinta”, ma certo non capace di ridurre del 50% i valori degli altri). Qualcosa non quadra.

  9. Luciano Fiorani scrive:

    Insomma, in meno di dieci anni è scomparso, nella nostra zona, un piccolo comune di quasi tremila abitanti.
    Ogni comune può vantare le sue specificità ma è chiaro che il problema del calo demografico riguarda tutti (chi più e chi meno).
    Quel che ancora non si vede è, almeno, una presa d’atto di questo declino generalizzato.
    Qui, fino all’anno scorso, scrivevano: Chiusi cresce ad alta velocità.
    Servono analisi serie, interventi su più settori (a cominciare da scuole e trasporti) e soprattutto un impegno che veda tutti i comuni della zona spingere in un’unica direzione, smettendo di pensare di salvarsi alle spalle degli altri; perchè non è possibile.
    E Chiusi è proprio uno dei comuni che più abbisogna di ragionare sul da farsi e trovare soluzioni insieme agli altri; proprio l’esatto opposto di quello che si è fatto in questi anni.

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