Non più camini, ora si chiamano comignoli

di Paolo Scattoni

Questo è un numero del quotidiano La Nazione da conservare. Oggi ho fatto lo sforzo di investire un euro e 60 centesimi su questo giornale che non è fra i miei preferiti. “Semel in anno …” dicevano i latini. È un numero interessante perché contiene ben due articoli dello stesso giornalista, Pino Di Blasio.

Il primo articolo che ha addirittura l’onore di un richiamo in prima pagina si intitola ” ‘Il carbonizzatore qui mai’ La Valdichiana si ribella“. Un po’ diverso il titolo dell’articolo in cronaca della provincia “La guerra dei fanghi. ACEA ribatte ai comitati” e nel sottotitolo “il dg Vivarelli: ‘Pronti a replicare alle osservazioni, basta bugie’“.

Vorrei sommessamente ricordare all’ingegner Vivarelli che questa battuta del “basta bugie” l’ha più volte pronunciata il sindaco ed è stata riportata in un volantino. Alla richiesta di fare il nome dei bugiardi non ci fu risposta. Ora l’ingegner Vivarelli ci spiega che “Non ci sono le ciminiere in quel rendering  (…) perché l’impianto prevede quattro punti di emissione, comignoli come quelli di un condominio di 60 apparamenti. (…)”.

Allora vete capito bene tutti? Non sono camini ma comignoli. Non è più un carbonizzatore (e neppure un “vallorizzatore”, versione Bettollini) bensì un de-carbonizzatore. Bisognerà dirlo anche a quelli di Capannori e di Piombino che così a suo tempo lo chiamarono. Prendete nota gente.

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2 risposte a Non più camini, ora si chiamano comignoli

  1. roberto donatelli scrive:

    Concordo con il Sig. Carlo Giulietti, specialmente sul fatto delle ‘ responsabilità a livello politico più alto ‘.

  2. Carlo Giulietti scrive:

    Ritengo, ancora una volta, che questa vicenda stia precipitando, sempre più nel ridicolo.
    Se non fosse per la posta in gioco e per i personaggi coinvolti, ci sarebbe da riderci sopra.
    Spero che sabato venga steso il famoso “velo pietoso”.
    E, pur a malincuore, visto la conoscenza e il rapporto amichevole che ho con molti di loro, mi auguro che il velo venga steso anche sopra giunta consiglieri comunali e organi dirigenti dei partiti di maggioranza visto che da nessuno è uscita una voce che abbia richiamato ad atteggiamenti più corretti sull’ esame della vicenda carbonizzatore o come vogliono chiamarlo. Questo fa supporre che non si siano dimostrati adeguati al mandato ricevuto.
    Non sarebbe male se venissero indicate anche le responsabilità a livello politico più alto di quello comunale che sicuramente ci sono state

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