Chiusi e dintorni sono aree interne: decrescita demografica un segnale.

di Paolo Scattoni

Onestamente sono stanco di ripetere le stesse cose soprattutto quando l’interlocutore fa finta di non capire. Mi riferisco ad una recente uscita del sindaco che afferma che la diminuzione della popolazione di Chiusi è da addebitarsi, come dappertutto in Italia, all’invecchiamento della popolazione e quindi del saldo negativo fra nascite e morti.

Che l’invecchiamento della popolazione sia un fenomeno che investe l’intero Paese è un dato di fatto. C’è però il piccolo particolare: la popolazione complessiva nazionale è di circa 60 milioni e 300 mila abitanti. È quindi stabile se non in leggero aumento.

Se a Chiusi siamo in netta decrescita vuole evidentemente significare che la popolazione da noi è un segnale di crisi. Lo stesso fenomeno tocca anche i comuni vicini (Cetona, Sarteano, Chianciano, ecc.). Infatti questi comuni sono classificati al pari del nostro come “aree interne” e cioè aree dove le distanze dalle metropolitane stanno aumentando. Quindi se da noi la popolazione diminuisce da qualche altra parte aumenta. È un semplice calcolo aritmetico.

Poi la classificazione di aree interne per la maggior parte dei nostri comuni si aggiunge “con potenzialità”. Quindi per ora potenzialità inespresse o soltanto parzialmente.

Il problema quindi è identificare quali siano queste potenzialità e come farle esprimere. C’è da discuterne, ma non mi sembra che tiri l’aria giusta. Negare il progressivo allontanamento dalle zone più sviluppate non serve e anzi dannoso.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

4 risposte a Chiusi e dintorni sono aree interne: decrescita demografica un segnale.

  1. roberto donatelli scrive:

    Ma i cittadini di Chiusi bevono acqua contaminata?

  2. Rossella Rosati scrive:

    Gent.le Sig Donatelli, sarebbe sufficiente cambiare il tipo di formazione culturale per comprendere cosa sta accadendo: basterebbe iniziare a “leggere” la storia delle aziende e delle attività del territorio, le Camere di Commercio offrono grandi spunti sa? Sono come appassionanti gialli ……per arrivare a decifrare come mai una tal posizione strategica non è affatto stata utile all’outgoing imprenditoriale di chi era già presente nel territorio ma neppure ad un certo tipo di incoming d’impresa. Quando il posizionamento sul mercato a andato perso è difficilissimo, dispendioso e faticoso riconquistarlo; se poi condisce il tutto con un po’ di storia della Banca, di Orizzonti, del Palazzetto si accorgerà che “il cielo è sempre più blu”

  3. Alberto Baessato scrive:

    Chiusi è una bella realtà, con molte opportunità. Le molte iniziative culturali e sociali ne sono un esempio. C’è voglia di fare. Il problema risiede nella mancanza di un’idea chiara ed organiza di cosa si vuole diventare? Città della cultura? Città dell Spor? Città del trattamento dei rifiuti con impianti innovativi e ricerca nel campo? Realtà industriale 4.0? Boh!! Sinceramente trovo un po’ di confusione.

  4. roberto donatelli scrive:

    Da Chiusi si può raggiungere Roma, Firenze, Siena e i due mari con poco più di 3 ore. Senza parlare della millenaria storia di Chiusi. Mi sembra che come potenziale Chiusi si messa abbastanza bene.Il problema, secondo me, è che sembra ci sia la volontà di fare Chiusi una città morta, era già moribonda ed ora è spirata. Non credo che Orizzonti la possa far rinascere o le presentazioni di vari libri. La continua chiusura di negozi, di attività commerciali e l’esodo di cittadini è, secondo me, una dimostrazione lampante di come Chiusi sia morta. Per favore non portiamo ad esempio cittadine che sono intorno a Chiusi e che si stanno spopolando. Loro non hanno l’Autostrada del Sole, non sono sulla Direttissima e non hanno il clima che per fortuna c’è a Chiusi.

I commenti sono chiusi.