Sparlare o parlare di ferrovia? Il caso della Chiusi-Siena

normal_DSC00348di Paolo Scattoni

Vale la pena riportare un ampio stralcio dell’assessore ai trasporti della Regione Toscana Vincenso Ceccarelli. perché purtroppo annche quando sono gli assessori e i sindaci a parlare di ferrovia di fole se ne dicono troppe. Così da Sienafree del 1 ottobre.

“Tra Siena e Chiusi ci sono 89 chilometri di linea ferroviaria a binario unico, un’infrastruttura che per le sue caratteristiche tecniche non può essere percorsa a velocità elevate senza compromettere la sicurezza. Quindi, nella realtà dei fatti, oggi il tratto tra Siena e Chiusi non può avere tempi di percorrenza in treno con tempi inferiori ad un’ora, nemmeno eliminando tutte le fermate. Prevedendo soste solo in una o due stazioni si ha la stessa durata di un viaggio con bus diretto. La situazione reale è questa e l’ho già resa nota al Comune di Siena, e quindi anche al vicesindaco Corsi, sia a parole che con una lettera inviata nei mesi scorsi”.

La polemica fra assessore regionale e vicesindaco di Siena Andrea Corsi è nella realtà una discussione del tutto impropria. Sostiene il vicesindaco che per sostenere la fermata dell’alta velocità a Chiusi si dovrebbe investire sulla linea ferroviaria Chiusi-Siena, risponde Ceccarelli che non c’è problema perché ci sono gli autobus senza fermate intermedie. Il vero problema è sì l’investimento sulla linea come afferma il vicesidaco, ma per il complesso dei collegamenti di Siena con Roma, ridotti drasticamente negli ultimi anni. Se il problema fosse soltanto quello della copertura degli 89 chilometri intorno ai 60 minuti basterebbe eliminare le fermate intermedie e favorire gli incroci per la corsa veloce.

Se invece si volesse in maniera definitiva abbassare i tempi di percorrenza l’investimento serio dovrebbe essere quello del raddoppio che eliminerebbe del tutto gli incroci. Anche un raddoppio limitato Chiusi-Sinalunga (tratta senza grandi problemi di realizzazione) con adeguata organizzazione degli orari gli incroci possono essere evitati.

Volendo poi la situazione potrebbe essere ulteriormente migliorata con l’elettrificazione che andrebbe a collegarsi con la linea Sinalunga Arezzo, già elettrificata, collegando così la Valdichiana senese con quella aretina.

Dire come fa l’assessore regionale e di conserva il sindaco di Chiusi che molti problemi possono essere risolti con un maggiore e meglio pubblicizzato collegamento con i bus significa nin aver capito le potenzialità della linea o a pensar male dare alle FS un assist per l’impiego dei tanti bus FS recentemente acquistati e largamente inutilizzati.

Ci vorrebbe uno sforzo comune, ma come risaputo la stagione elettorale non è a tal fine la migliore.

Comunque negli ultimi dieci anni purtroppo i poteri locali non sono riusciti ad incidere e la regione non è riuscita a mettere insieme una strategia decente

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Una risposta a Sparlare o parlare di ferrovia? Il caso della Chiusi-Siena

  1. luciano fiorani scrive:

    Lasciamo stare la nostra Amministrazione comunale che, quando parla di treni, è semplicemente imbarazzante. Al massimo è in grado di accostarci una porchetta.
    Ma l’assessore Ceccarelli ha ben chiaro cosa sia e come viaggia un treno.
    E allora, cos’è questa uscita pro autobus? Una polemicuccia preelettorale? Un discorsetto per ingraziarsi Trenitalia che deve far girare i tanti autobus della sua flotta?
    La linea di Siena ha enormi potenzialità (migliore qualità di servizi per chi abita queste zone e per i turisti) ma necessita di interventi strutturali sempre procrastinati.
    Si pensi che è ancora uno dei tratti della rete nazionale dove ancora ci sono dei passaggi a livello.
    Per una maggiore velocità non serve l’elettrificazione (che pure avrebbe un senso, almeno fino a Sinalunga) ma metter mano all’attuale tracciato che, specie intorno ad Asciano, è pieno di curve che limitano la corsa dei treni.
    In queste zone le competenze ferroviarie ci sono, è la volontà politica che scarseggia.

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