Rossella Rosati sulla Fondazione Orizzonti: ricordi e qualche sassolino dalle scarpe

rossella-rosati2di Rossella Rosati

Tre fatti coincidenti mi hanno spinto a scrivere queste note esplicative :

1) la diretta chiamata in causa di Paolo Scattoni su chiusiblog;

2) l’incredibile assist di un commento di Bonella Martinozzi su chiusiblog che cita “l’essenziale è invisibile agli occhi” tratto dal Piccolo Principe di Saint- Exupery

3) la pubblica notizia di questa mattina contenuta in un articolo di Montebove sulla Nazione. Mi ha riportato alla mente una considerazione che, però, mi girava in testa da ieri. La notizia riguarda Niccolò Franceschini, non adeguatamente valorizzato a livello locale.

Già dal momento in cui si è costituita la Fondazione Orizzonti c’era un gruppo di persone pronte ad offrire il proprio contributo senza alcun profitto personale, se non l’entusiasmo di partecipare ad un progetto.

Tra questi molti ragazzi, al momento liceali o ai primi anni di università. Di alcuni di loro ancora oggi conosco il percorso per cui sapevo, indipendentemente dalla notizia pubblicata sulla Nazione in data odierna. Ha “disegnato” il palco” di Jovanotti per il Jovanotti Beach Tour, conoscitore dei numeri di telefono dei maggiori artisti italiani, perché non ha tratteggiato solo quel palco ma si è spinto fino ad allestimenti di opera.C’è  divenuto architetto ed ha tracciato tra i più lussuosi alberghi di Dubai , chi , per seguire i propri ideali, con grande coraggio si è fatto “suonatore di strada” ma, a detta unanime, la strada “s’illumina” quando suona lui, chi partendo dal progetto di un piccolo bar, in stato di abbandono, ha rivitalizzato un intero paese, con le proprie iniziative, tanto da, pur non essendo di “percorso politico”, essere eletto e divenire Vice Sindaco nelle elezioni Comunali. Tutte questioni di merito.

Poi c’erano altri che non ho più avuto occasione di incontrare, bravissimi musicisti ed autori, futuri marketing manager con, di fronte a sé, un percorso di laurea alla Luiss , addirittura venuti da Comuni limitrofi, futuri giornalisti, poi altri ancora, che avremmo sicuramente avvicinato una volta avviato il cammino e, devo constatare, che, ugualmente nella loro vita, si sono poi diretti verso strade di rilievo , per una in particolare , fino ad un premio David di Donatello. Tutti utili e coinvolti, chi per le idee chi per la manualità di realizzazione.

C’era il Direttore Manfredi Rutelli che aveva seguito, più per dedizione che per riscontro economico personale , per molti anni l’ ’Istituzione Teatro Mascagni ed i colleghi “adulti – organizzativi” sia di precedente esperienza , quindi con grande capacità di budgeting che di consuntivo , sia di grande imprenditorialità locale, verso i quali era stata fatta grande opera di persuasione affinché partecipassero, stante la loro “caratura” contrapposta alla loro iniziale “ritrosia”. Anche tra adulti “di talento nazionale” c’era chi si era spontaneamente offerto dichiarando la propria piena disponibilità.

Mi piace ricordare il contributo di Marco Mercanti, che da subito ha detto , venendo da anni di gestione dell’Istituzione, che in base a quanto veniva dato in dotazione iniziale alla Fondazione questa non sarebbe stata in piedi, poi ,sempre le alte sfere, hanno voluto far fuori Manfredi Rutelli ed invece adesso sono andati a ricercarlo.

L’essenziale è invisibile agli occhi“: tutto ciò non è stato né visto né riconosciuto ne’ conosciuto dalla comunità locale , così come , al di là della corrispondenza ai propri canoni culturali, su cui però , sono convinta, si poteva comunque lavorare per smussature e cambiamenti, non è stato né riconosciuto né conosciuto il lavoro di tantissimi giovani ( in questo caso non più del luogo) che collaboravano con il Direttore Cigni che si erano prodigati e che avevano instaurato rapporti a livello nazionale e internazionale.

Si è preferito far sì che ai 100 ragazzi statunitensi, futuri maestri di orchestra , venisse concessa, per il loro concerto, la Cattedrale, il 15 di luglio alle ore 14,30 (e non alle 19,00 come originariamente convenuto data la calura estiva), o che gli studenti della Bocconi , arrivati a Chiusi per una stage formativo , se ne andassero non sapendo “cosa studiare”.

Non ci si è ricordati che i ragazzi che vengono da fuori hanno genitori, parenti ed amici cui far apprezzare un luogo che hanno visitato e da cui sono rimasti piacevolmente impressionati e non ci si è ricordato che quella Fondazione poteva costituire un “motivo di ritorno” ,almeno in estate, per i nostri: poteva essere una start-up innovativa , una fucina d’idee, un passaggio di consegna tra chi comunque se ne sarebbe andato , non dimenticando però l’entusiasmo di un legame, e chi rimaneva.

A mio parere ” la politica”   aveva già idee ben chiare di come utilizzare ed a cosa gli serviva  la Fondazione , facendo però ricadere gli insuccessi sulla testa di altri “incastrati” , guarda caso se leggi i verbali della Fondazione vi si ritrova sempre la frase ” abbiamo ereditato una situazione critica ” lo stesso Sindaco dice ” ho ereditato una situazione critica” , ma ereditato da chi? dove erano loro che adesso si pongono quali semplici eredi?

Così non si ha idea dell’immenso lavoro che hanno fatto dei ragazzi di fuori sotto la Direzione Cigni e che sono stati liquidati (e non di soldi perchè non hanno preso nulla ) dalla mattina alla sera senza un perchè. Io ho parlato con una di queste ragazze che si occupava della comunicazione e mi ha raccontato cose impressionanti per come sono stati trattati ed “umiliati” in un certo senso. Certo non era un lavoro da risultati immediati ma più di lungo periodo, però  c’era la collaborazione con il Teatro stabile di Bologna e con compagnie straniere. Che poi gli spettacoli di quegli anni non abbiano riscosso successo ci sta , però ci si poteva lavorare su e potevano essere comunque collaborazioni che facevano bene soprattutto ai nostri ragazzi confrontati con realtà ed esperienze diverse, multiculturali e multietniche

Bene molti dei “ragazzi di Chiusi” citati si sono allontanati definitivamente e, con loro, le loro idee e capacità ed innovazione ,che oggi ci limitiamo a dover leggere in un quotidiano, perché non abbiamo saputo apprezzare al momento ciò che stavano facendo “gratuitamente e con entusiasmo” .

Si è preferito seguire altri percorsi , ad ognuno giustamente le proprie scelte , così come NOI , e non solo io, al momento facemmo la nostra scelta , consci che , per continuare sulla scia del Piccolo Principe, “Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.Tu sei responsabile della tua rosa …..” : “ io e noi” di addomesticare in modo “diverso” questi ragazzi, dimenticando i loro ideali, non ce la siamo sentita.

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3 risposte a Rossella Rosati sulla Fondazione Orizzonti: ricordi e qualche sassolino dalle scarpe

  1. roberto donatelli scrive:

    Una cosa non ho capito.
    Orizzonti chiamò gli studenti della Bocconi per farsi dire che era tutto sbagliato? Dire darsi la zappa sui piedi mi sembra riduttivo. Se questo è il livello ( ed è questo) della A. C. c’è poco da fare, sembra che non si renderanno conto delle loro azioni!

  2. dino morgantini scrive:

    ormai non ha più senso di esistere questa fondazione! morta come la città, due dipendenti inutili a non fare nulla, potrebbe tranquillamente tornate un istituzione o associazione! SI sono presi un mutuo per ben i prossimi 10 anni dando come garanzia il TEATRO. Gli è stato tolto il L’ars rock e un festival estivo inesistente e inutile senza impegni
    In più pagare un altra società che organizza la stagione invernale con altri soldi direttamente dal comune (30000 euro – http://chiusi.soluzionipa.it/openweb/albo/albo_pretorio_full.php )

    Avviso di Paolo Scattoni. Ho cercato su vari database il nome di Dino Morgantini (elenco telefonico, social, ecc) ma non ho triovato quiesto nome. Chiedo al signor Morgantini di inviarmi indicazioni per l’identificazione. Senza l’identificazione sarò costretto a non pubblicare altri eventuali commenti.

  3. roberto donatelli scrive:

    Tempo fa ebbi una breve discussione con il Cigni, mi assicurò che gli orchestrali e gli artisti erano a Chiusi gratis. Domand: come ha fatto Orizzonti a fare 300mila euro di debito?

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