Referendum costituzionale: propongo un comitato del NI

costituzione gudi Paolo Scattoni

Chi ha avuto modo di leggere quanto ho scritto in chiusiblog sul referendum costituzionale sa bene come la penso. Lo sanno anche quei pochi che parteciparono a suo tempo al dibattito sulla forma partito del circolo PD di Chiusi Scalo. Non ho problemi a dichiarare che in base alla documentazione che ho studiato, la mia posizione, al momento è decisamente orientata per il NO. Perché allora sostengo un comitato del NI? Semplice: perché ritengo che il dibattito stia prendendo una piega preoccupante. In piena campagna elettorale (perché non attendere il dopo elezioni?) ne è partita un’altra per il referendum con dichiarazioni roboanti e propagandistiche, evitando di confrontarsi sui contenuti. Renzi ha detto di volere 10.000 comitati per il SI. Ci ha anche detto che non è un plebiscito, ma subito dopo che se non vince il Si lui si dimette. Poi, quasi fosse una collezione di figurine, c’è la corsa ai costituzionalisti. “Io ne ho cento…. ma i miei sono più credibili…”.

Il comitato del NI dovrebbe al contrario intraprendere un percorso di coscienza e conoscenza.

All’avvio dei lavori della Costituente Benedetto Croce intonò il “Veni Creator Spiritus“. Sorprendente per un laico. Voleva sottolineare la solennità dell’avvenimento, ma anche un richiamo alle coscienze. Ecco il Comitato del NI dovrebbe richiamare al voto di coscienza e non di schieramento.

Un voto di coscienza però deve basarsi sulla conoscenza dell’oggetto della decisione. In questo avvio tumultuoso che richiama alle posizioni di partito, mi chiedo quanti sappiano esattamente su cosa si va a votare. Si sa che il Senato rimane, ma viene nominato dai consigli regionali. Ci hanno fatto intendere che il il principio di sussiediarietà viene letto in maniera diversa perché le regioni perdono alcuni poteri. Insomma elementi, spezzoni. Ma quanti hanno effettivamente letto gli articoli modificati?

Il comitato del NI dovrebbe attrezzarsi per far conoscere questi elementi accompagnandoli con una documentazione sulle posizioni del si e del no. Questo lavoro il comitato lo metterà a disposizione di tutti così come opererà per favorire il confronto. Magari alla fine cambierò opinione così come potrebbero cambiarla chi oggi si dichiara per il SI soltanto per simpatie renziane.

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4 risposte a Referendum costituzionale: propongo un comitato del NI

  1. pmiccichè scrive:

    “La chiarezza, dice Zagrebelsky, per una Costituzione, è anche un fatto di democrazia”.
    Se i concetti non sono chiari nemmeno a persone istruite, come lo saranno per quelle che non dispongono del pieno accesso tecnico-linguistico alla fonte primaria?
    Per loro rimarranno solo gli slogan “Se voti SI sei per il progresso / Se mandi a casa il Premier con il NO sei un disfattista / Quindi se voti NO metti in pericolo il Paese”. E io aggiungerei: Se voti No non sei nemmeno un vero Partigiano!
    Attenti con tutta questa “cavillite” a non diventare funzionali a questo vergognoso esercizio di potere, per giunta minoritario.
    Poi siccome si parla pur sempre di Chiusi aggiungerei: con la stessa miopia con cui buona parte della minoranza ha discusso nel dettaglio del merito provvedimenti già decisi, giustificando così una parvenza democratica ad una conduzione che di democratico aveva davvero poco. Sia chiaro, parlo per parlare, tanto lo so che il minimalismo cavillifero trionferà anche questa volta sia alle amministrative che al referendum.

  2. pscattoni scrive:

    Ci vuole coraggio, ma bisogna trovarlo perché, alla fine, la convinzione della propria superiorità intellettuale può rivelarsi una scarsa consolazione.
    Il nuovo articolo 70 contiene una frase di 167 parole!!! Prima della pubblicazione del testo del 48, il costituente e filologo Concetto Marchesi fu incaricato di un’ultima revisione stilistica. Chiunque è in grado di capire la differenza, ma bisogna comunque sottolinearlo.

  3. luciano fiorani scrive:

    http://www.nuovatlantide.org/leggete-la-riforma-costituzionale-non-crederete-ai-vostri-occhi/
    Così, tanto per cominciare a entrare nel merito.
    Poi, se si vuole si può anche discutere. Ma ci vuole coraggio.

  4. pmicciche scrive:

    Questo Referendum dovrebbe essere giudicato dagli elettori in piena serenità, soppesando i pro e i contro senza che altri elementi turbino la purezza di questa scelta. Renzi, in modo scellerato, ha voluto “sporcare” questo percorso di consapevolezza democratica che riguarda una variazione della Carta Costituzionale. Innanzitutto forzando la mano su un tema che dovrebbe essere proposto da un Parlamento e da un Governo a cui vengono riconosciute piena legittimità politica da parte dei cittadini (e così non è). Se il referendum poi diventa anche un voto pro o contro Renzi stesso, prima ancora che per il suo governo, vi è un’ulteriore sovrapposizione che snatura irrimediabilmente il senso di questa occasione.
    O Creator Spiritus, se puoi, rifatti vivo….abbiamo una certa urgenza…..

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