Palazzetto 2: le promesse dalle gambe corte

fiorinidi Paolo Scattoni

La consigliera Fiorini sa che non la voterò alle prossime elezioni regionali dove è candidata per Forza Italia. Moltissimo, troppo, mi divide dalla sua impostazione politica. Debbo, però, ringraziarla per aver con grande caparbietà e decisione ottenuto una risposta scritta se per il primo stralcio dei lavori dello stadio di Pania, meglio conosciuto come lo stadio del Gabibbo per essere stato visitato dal popolare pupazzo televisivo,  fossero stati collaudati. Qui sotto il testo della risposta all’interrogazione della consigliera Fiorini che chiedeva (1) Se la contabilità fosse stata chiusa; (2) Se si fosse proceduto al dovuto collaudo delle opere.

Qui sotto la risposta e ognuno potrà farsi la propria opinione. Io vorrei soltanto sottolineare un elemento interessante. I sopralluoghi per il collaudo sono stati eseguito in un periodo in cui il sindaco si impegnava a sostenere una soluzione, quella delle trasformazione delle opere in un Palazzetto dello sport (finanziato dal Comune) quando si scopriva che il lavori svolti erano molto carenti e ci si sarebbe dovuti tornare sopra. Si affermava che i lavori potevano addirittura iniziare a maggio. Si proprio così, si doveva pensare a tentare di mettere una pezza su una situazione difficile. Non ricordo che nelle animate discussioni sulla prospettiva palazzetto si fosse mai fatto cenno a questa situazione critica.

Il testo della risposta

1) La Contabilità finale è stata trasmessa dal Direttore Lavori Arch.
Chiavarini in data 06 marzo 2014 (prot 3933) e come consentito dall’art.20 del CSA (CAPITOLATO APPALTO)  è stata presa la decisione
di procedere alla definitiva approvazione solo eseguito il collaudo, in attesa che la ditta appaltatrice, Lamone Moreda,  eseguisse i lavori di ripristino elencati dallo stesso direttore lavori.
2) Il collaudo delle opere realizzate è ormai in via di conclusione, ma
sono state riscontrate delle carenze nell’esecuzione dei lavori
previsti, quindi il Comune è dovuto ricorrere a ditte terze per
eseguire tutte quelle opere previste e necessarie al collaudo, carenze che hanno riguardato soprattutto gli impianti e riscontrabili solo in sede di collaudo.
Inoltre la LAMONE MOREDA (ditta appaltatrice) oltre a non aver eseguito completamente le opere necessarie per l’avvio degli impianti, a partire dal marzo 2014 non si è più presentata in cantiere ed stata sempre assente alle visite di collaudo programmate dal collaudatore nonostante ne sia stata
sempre stata informata e correttamente convocata.
Si precisa che sono stati eseguiti 6 sopralluoghi di collaudo 26/062014 – 06/08/2014 – 16/09/2014 – 17/11/2014 – 12/02/2015 – 11/03/2015 nel corso dei quali sono state individuate tutte quelle lavorazioni non o male eseguite attualmente effettuate e consentono il definitivo collaudo.
Alla luce dei fatti che si sono succeduti si può affermare che la scelta di non chiudere la contabilità ha dato la possibilità al comune
di rivalersi nei confronti della ditta appaltatrice operando detrazioni e
incamerando il saldo ancora da liquidare.”

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3 risposte a Palazzetto 2: le promesse dalle gambe corte

  1. luciano fiorani scrive:

    Il futuro è già cominciato. Con queste credenziali si va in Regione.

  2. Paolo Scattoni scrive:

    Quello che non riesco a capire è la dinamica della comunicazione. Molto si è discusso sulla questione della trasformazione del non finito in un palazzetto. Addirittura era stato fatto un bando per manifestazione di interesse e uno successivo per l’aggiudicazione. Era stato escogitato anche un marchingegno con il quale attraverso la banca locale si doveva procedere con la gestione Emma Villas. Nessuno ora dice che pè stata una gigantesca perdita di tempo perché il precedente appalto non era chiuso a causa di gravi manchevolezze della ditta aggiudicataria della realizzazione del primos stralcio. Quello che emerge ora è che quell’aggeggio rimarrà takle a testimonianza di una decisione originaria errata e megalomane. Tutto dimenticato?

  3. marco lorenzoni scrive:

    Vero. Nessuno, parlando del palasport che avrebbe dovuto sorgere sul manufatto dello stadio incompiuto, ha mai fatto cenno a “lavori non o male eseguiti” e a collaudi in corso. Era il Comune che doveva farlo, mettendo in chiaro la situazione critica. Invece non lo ha fatto, peccando ancora una volta nella comunicazione… Piccola precisazione: la definizione “stadio del Gabibbo” è una definizione imprecisa. Il Gabibbo non ha mai visitato lo stadio di Pania. A parlare dello scandalo furono i due inviati di Striscia la Notizia Fabio e Mingo nel loro Tg dello spreco… Puntata del 2 gennaio 2014…

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