Nichel: Marchini e Micheletti non sapevano

di Luciano Fiorani

La politica ai tempi di facebook, verrebbe da dire, parafrasando un famoso libro di Gabriel Garcia Marquez.

Questo pomeriggio in un lungo scambio di battute sulla pagina facebook di Andrea Micheletti (assessore alla qualità della vita) c’è stato modo di tornare a parlare della questione “inquinamento da nichel”.

https://www.facebook.com/andrea.micheletti1/posts/10202339648205217?comment_id=6185159&offset=0&total_comments=34&notif_t=feed_comment_reply

Il dato di fondo che è emerso, dopo ripetute domande, è che sia l’assessore Micheletti che il consigliere comunale Sara Marchini sono venuti a conoscenza del problema dell’inquinamento da nichel, al pari di tuttì noi semplici cittadini, dopo l’articolo pubblicato da primapagina (autunno scorso) in cui venivano riportati i dati forniti da Arpat sullo sforamento dei limiti della presenza di nichel nella falda acquifera.

La questione è di non poco conto perchè è dal 2008 che si registrano valori fuori norma e l’Arpat ha affermato di aver comunicato quei dati all’amministrazione comunale.

Il vice sindaco Sonnini ha confermato, rispondendo in Consiglio comunale ad una interrogazione de La Primavera, che i dati Arpat sono affluiti regolarmente in comune.

E allora una domandina semplice semplice viene naturale: com’è che dal 2008 nessuno ha pensato di far niente per questa anomala situazione?

Micheletti e Marchini sostengono che sono venuti a conoscenza del problema solo dopo che ne ha parlato prmapagina. Anche il resto dell’amministrazione comunale si è trovato nelle stesse condizioni? Ovvero, tutti hanno scoperto il problema da primapagina? Sarebbe interessante saperlo, perchè in quel caso c’è da domandarsi: ma come vengono trattate le comunicazioni che Arpat fornisce, e da chi?

Se non arrivano direttamente agli amministratori, ci sarà pure qualche impiegato che è preposto a leggerle. Chi decide quali sono le comunicazioni importanti e quindi da portare all’attenzione degli amministratori e quali no?

Se oggi, da quel che si sa, si sono attivate per conoscere l’origine, l’estensione e risolvere il problema dell’inquinamento sia la Commissione consiliare all’ambiente che gli organismi preposti al controllo del territorio evidentemente la questione non è poi così trascurabile.

Che qualcosa non ha funzionato è il minimo che si possa dire.

L’amministrazione comunale ha, (sbagliando grossolanamente) secondo me, cercato di far passare la nottata anche quando la questione è diventata di dominio pubblico. Perchè l’ha fatto è difficile da capire. Ma è evidente che non ha tenuto un comportamento lineare.

Nessuno s’è mai sognato di dire che è stato il sindaco ad inquinare, così come nessuno pretendeva che fosse lui di persona ad andare a rimuovere il nichel, ma che si fosse attivato immediatamente, questo si.

E che avesse denunciato le carenze di comunicazione tra i vari organismi ed uffici, pure.

Speriamo che la situazione venga risolta il prima possibile ma certo i silenzi, le reticenze, la mancanza di tempestività nell’intervenire vanno nella direzione opposta rispetto alla stucchevole propaganda fatta di… “metterci la faccia” e amenità simili.

I fatti parlano un altro linguaggio.

Ps, Prova ulteriore ne è che tra la valanga di comunicati stampa prodotti dal comune, magari trova posto anche un’esternazione del sindaco sulle radiose prospettive per un futuro governo Renzi, ma l’inquinamento da nichel mai. Quando si dice l’informazione istituzionale

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7 risposte a Nichel: Marchini e Micheletti non sapevano

  1. I controlli della polizia municipale e della forestale, a quanto comunicatoci, sono estesi anche ai pozzi e alle aziende ricadenti in Umbria.

  2. carlo sacco scrive:

    ” Di la dal fosso” detto volgarmente ” è lo stesso terreno di assorbimento ”-non parlo del terreno nel senso della sua costituzione o natura morfologico-chimica costitutiva-permeabilità o meno oppure da cosa sia costituito e cosa possa contenere-ma da quell’altro punto di vista di ricettività di tali notizie e relative volontà di indagine da parte dei Comuni.E’ tutto un manto pietoso che avvolge il territorio e che ha le sue radici nell’arretratezza dei suoi abitanti. Solo quando poche punte di diamante rompono gli arcani per non dire ”gli attributi” allora qualcuno timidamente si attiva mentre ”l’Italia cambia ritmo”.Da appassionato di fotografia stò realisticamente pensando di come poter rappresentare tale situazione con una sola immagine …..ma non è facile.

  3. pscattoni scrive:

    La falda non “riconosce” i confini amministrativi. Sarebbe forse opportuno allargare i prelievi anche ai pozzi della zona che ricadono nel territorio di altri comuni.

  4. vorrà dire che se sentono solo gli esposti e le giornalate andremo avanti a suon di esposti e giornalate! Duri loro e duri noi!

  5. luciano fiorani scrive:

    Un assessore e un consigliere di maggioranza hanno appreso (come tutti noi) da primapagina dell’inquinamento da nichel. Tutti i consiglieri di opposizione, pure. E siamo già a metà Consiglio comunale.
    E i restanti ne sapevano qualcosa? Se fanno come al solito col cavolo che ce lo diranno, ma a lune di naso sarei portato a pensare che non ne sapessero niente neanche loro, e se così fosse non è di per se un fatto inquietante?
    Se non si capisce come sia potuto accadere, chi ci assicura che in futuro simili “disguidi” non si verificheranno più?
    Quanto ai comunicati stampa si fanno per farci sapere che ”con Matteo Renzi l’Italia cambia ritmo” mica cosa si sta facendo per l’inquinamento da nichel e a che punto sono le ricerche.

  6. In base a quanto riferito durante la seduta della commissione ambiente, la polizia municipale e gli agenti della forestale hanno iniziato ad analizzare l’acqua di tutti i pozzi ricadenti nella zona della falda oggetto di presenza di nichel. Inoltre la polizia municipale sta svolgendo controlli su tutte le aziende della zona che potrebbero essere interessate al problema.
    Rimane comunque il fatto che per sei anni nessuno ha pensato ad approfondire la questione e l’accelerazione di questi ultimi tempi a me sembra più dovuta all’esposto presentato dai cittadini che alla reale percezione di pericolo, dal momento che si continua a contare sul fatto che l’Arpat ha definito il problema come “probabile causa naturale dovuta alla composizione del terreno” senza però spiegare su quali prove si basa questo giudizio.
    La relazione della commissione, letta in consiglio comunale, terminava con un invito al sindaco a pubblicare un comunicato stampa di informazione sulla questione. Ad oggi mi sembra che si stiano facendo orecchi da mercante.

  7. Paolo Scattoni scrive:

    Ho letto il sito web indicato. E’ evidente che né la consigliera e neppure l’assessore sapessero. Lo hanno appreso dai giornali. Insomma nessuno ha pensato di dover dibattere della cosa in Consiglio o i Giunta se non molto di recente.
    Quello che più preoccupa, però, è il non voler approfondire: il fenomeno potrebbe essere di origine naturale e quindi è naturale”. Mi pare abbastanza ovvio invece che si dovrebbero estendere le analisi per capirne le dimensioni. Non sarà per caso opportuno fare prelievi da altri pozzi?

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