Start-up e incubatori di start-up

 

di Chiara Pugnalini

La creazione di nuove start-up (avvio di imprese innovative) sembra essere la soluzione che molti vedono per uscire dalla crisi. La pensa così anche il fondatore di Fon, (Martin Varsavsky), prima rete wireless mondiale.

Così sembra che valga il detto “fare di necessità virtù” e la necessità di creare lavoro dovrebbe stimolare le menti a partorire nuove idee, vedendo una sterminata proliferazione di nuovi imprenditori che dovrebbero portare il sud Europa, o i pigs (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), come ci chiamano in senso dispregiativo gli altri paesi, visto che in inglese significa maiali. Ma tanto l’avevamo già capito che come tutti i popoli del sud, anche noi siamo tra le ultime ruote del carro … e questo ben prima della crisi.

Parallelamente alle start-up nascono i cosiddetti “incubatori”, per aiutare a crescere queste neo-imprese, per cui esiste il Fondo Centrale messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo e varie iniziative territoriali.

Curiosando tra le iniziative locali attraverso una ricerca sul web, tra i risultati viene fuori un articolo del blog, www.startupitalia.eu, che riporta l’esperienza dell’autore dell’articolo, nel contattare i 4 incubatori municipali romani. Bè la conclusione è sempre la solita, velocità di risposta ed accessibilità alle informazioni: due settimane per avere un appuntamento quando bastava rispondere alla telefonata e fornire le informazione richieste … io aggiungerei anche scarsa formazione/informazione del personale addetto. Ma del resto anche Varsavsky, argentino di nascita e residente in Spagna, i soldi per la sua impresa è andato a cercarli nella Silicon Valley

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Una risposta a Start-up e incubatori di start-up

  1. Carlo Giulietti scrive:

    A gennaio del 2010 ho partecipato all’inaugurazione di un “Polo dell’innovazione e del Trasferimento Tecnologico” http://www.apslo.it/evento.asp?id=1-IL+NUOVO+POLO+DELL%27INNOVAZIONE+E+DEL+TRASFERIMENTO+TECNOLOGIO
    con sede a Torrita, del quale poi non avevo più avuto notizie, ma che invece pare abbia continuato a funzionare, non so con quali ricadute sul territorio. http://www.provincia.siena.it/Aree-tematiche/Sviluppo-economico/A-sostegno-del-sistema-produttivo/Investire-in-Terre-di-Siena-azioni-per-il-trasferimento-tecnologico-e-l-innovazione/Il-Centro-tecnologico-di-Torrita-di-Siena
    L’Agenzia Provinciale per lo Sviluppo Locale s.r.l. seguiva il progetto, credo per conto della Provincia, prima della fusione con l’Agenzia Provinciale per l’Energia, l’Ambiente e lo Sviluppo sostenibile (Apea). In un recente articolo si legge: “Il Centro tecnologico di Torrita di Siena costituisce il braccio operativo della Provincia di Siena per l’attuazione delle politiche di sviluppo economico. Oggi rappresenta una delle eccellenze toscane in grado di fornire alle imprese un supporto a 360 gradi in tutte le fasi che vanno dall’ideazione del prodotto alla sua industrializzazione e certificazione..” http://www.lavaldichiana.it/polo-tecnologico-terre-di-siena-creative/
    L’articolo è interessante perché ricorda anche il bando “Terre di Siena Creative” tra i vincitori del quale c’è anche il “nostro” Francesco Orsini, secondo, con il progetto “Bears” – Biomass Energy and resources, servizi integrati per la produzione decentralizzata di energie rinnovabili da biomassa basata su criteri di sostenibilità ambientale. http://www.apea.siena.it/site/new.asp?id=122-Terre+di+Siena+Creative,+ecco+gli+otto+vincitori+della+prima+fase+del+bando+2013

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