La festa del Pd si sta rivelando un flop

di Marco Lorenzoni

La festa del Pd, prima edizione senza il marchio “de l’Unità”, si sta rivelando un flop. Mai vista a Chiusi una festa così desolatamente vuota.

Ai concerti, peraltro di qualità, di Giorgio Canali e Rossofuoco e Giardini di Mirò hanno assistito al massino 50 persone… Una miseria. Ed erano pure ad ingresso gratuito. Duemila – dicono – al concerto degli Stadio a Città della Pieve per la festa del socio di Crediumbria.

Segno che qualcosa non ha funzionato. E non funziona più dalle parti del Pd. Anche le banche, seppue anche loro in ambasce, attraggono di più…

Al dibattito su Falcone e Borsellino, la mafia e il terrorismo un po’ di gente c’era. Ma mica le folle… Gran parte dei presenti erano dell’establishment.

Per il resto deserto dei tartari anche ieri sera.Vabbè, era lunedì, si dirà. Certo. Ma che la festa stenti a decollare anche solo come appuntamento di intrattenimento e relax è un dato di fatto. E la festa democratica (un tempo de l’Unità) era ed è l’appuntamento clou, la kermesse di massa del partito che ha sì cambiato parecchie volte nome e bandiera, ma è pur sempre l’erede principale del vecchio Pci.

Vedere una festa semivuota non solo di lunedì, ma anche di sabato e domenica fa un brutto effetto anche a chi come il sottoscritto è su posizioni critiche rispetto al Pd. E’ una fotografia impietosa della mutazione genetica che ha portato il “popolo comunista” a diventare la base del Pd, una base assente, distratta, poco incline alla discussione e anche alla musica di qualità.

E se il popolo della sinistra è più attratto dal liscio e dalle presentazioni di materassi che dai “Rossofuoco”, vuol dire che la malattia non è un raffreddore…

Questa voce è stata pubblicata in CULTURA, POLITICA. Contrassegna il permalink.

20 risposte a La festa del Pd si sta rivelando un flop

  1. pscattoni scrive:

    Può darsi che anche il nostro abbia campato con i suoi scritti nei quattro anni che intercorrono dalla laurea in Francia sino all’elezione di consigliere regionale.

  2. marco lorenzoni scrive:

    Ci sono anche giornalisti che lavorano e si fanno un discreto mazzo, e non campano con le prebende della politica…

  3. pscattoni scrive:

    Marco (Lorenzoni) il segretario Guicciardini ha 28 anni ed è largamente fuori corso, ma a 28 anni con un’attività politica così intensa lo si può anche capire.
    Di Manciulli invece laureato a Pisa e specializzato presso L’École des hautes études en sciences sociales (EHESS) in storia dell’alimentazione si legge che ha collaborato con importanti riviste gastronomiche. Magari è anche giornalista, che come diceva Luigi Barzini, “è sempre meglio che lavorare”.

  4. marco lorenzoni scrive:

    Se è per questo Manciulli il povero Marrucci lo ha snobbato anche quando ha glissato senza rispondere ad una domandina sulle primarie. Un’altra frasettina però mi è rimasta impressa: Manciulli ha evocato un signore suo coetaneo, che gli ha venduto casa e che a suo dire “a 43 anni non ha mai lavorato”. Mi piacerebbe sapere che lavori hanno svolto nella vita Manciulli e Guicciardini.
    Nel curriculum di Guicciardini, inviato dalla federazione senese del Pd dopo la sua “elezione” a segretario figuravano molti incarichi (segretario di San Gimignano, Consigliere comunale consigliere provinciale, prima ancora leader dei giovani Pd…) ma nessun cenno ad attività professionali extra-politica. Manciulli – si legge nel suo sito – nel 1995 (cioè a 26 anni) era già dirigente del Pds per la val di Cornia e Isola d’Elba… E’ consigliere regionale dal 2000 e dal 2001 è responsabile enti locali del comitato regionale…Dal 2005 è diventato anche coordinatore della segreteria. E’ stato segretario regionale dei DS dal 2006 al 2007 e Il 14 ottobre 2007 è stato eletto segretario del Partito Democratico della Toscana riconfermato con le Primarie del 25 ottobre. Insomma anche lui ha fatto solo politica e di tempo per lavorare ne ha avuto poco.

  5. Ho assistito anche io al dibattito con i segretari regionale e provinciale del Pd.
    Al di là del giudizio complessivo, che non sta a me dare, ho sentito una lama gelida attraversare la platea e ho guardato la faccia imbarazzata di Marrucci, addetto stampa del comune di Chiusi, che fungeva da moderatore, quando Manciulli ha detto: “E ora basta! E’ l’ora di finirla con gli addetti stampa dei comuni che pensano solo a scrivere quanto sono belli e bravi gli amministratori!” Parole testuali perché ho tirato subito fuori il notes e le ho scritte per non dimenticarmele.

  6. carlo sacco scrive:

    Per carità,non si va all’inferno per questo,ma
    dal momento che tali personaggi sono personaggi politici e che hanno una veste politica,quindi criticabile generalmente per atteggiamenti politici di cui sono chiamati anche a rispondere perchè i fatti di cui parlano sono politici,la simpatia umana è un sentimento che travalica e non prende in considerazione l’aderenza o meno al fatto politico e che quindi nessuno ti può imporre di sentire o non sentire e della quale nessuno ti può chiedere conto.Ma quando ho davanti a me
    una persona che rappresenta o non rappresenta le mie istanze,io(parlo per me)sono portato a esprimere un giudizio scevro dalla simpatia o dall’antipatia,ed infatti nella mia risposta precedente non ho mai usato il significato di simpatico od antipatico,e credo di non averlo mai usato nemmeno in altre occasioni,mi sono solo permesso di non riconoscerne ” l’impagabilità”-sempre secondo me-.

  7. pscattoni scrive:

    Forse se si leggesse prima di scrivere si potrebbero evitare fraintendimenti. Ho maturato simpatia umana per i due personaggi. E’ un peccato mortale? Vado all’inferno?
    Io credo che anche i comportamenti fanno parte della politica.

  8. carlo sacco scrive:

    Paolo Scattoni, non c’è niente di ”impagabile” nel sentire che il pensiero del ”mi babbo che lavora in fonderia” possa essere contrario ai matrimoni gay.Si sà benissimo come la pensavano gli strati popolari aderenti anche al PCI su tali temi.Anche codesto-secondo me- è un segnale debole ma sempre un segnale della qualità politica delle menti che hanno partorito a tavolino l’accoppiata di una visione laica e cattolica di tale problema.Sò benissimo che adesso i problemi che ci sono sono di gran lunga più corposi che i matrimoni gay, ma spesso tali cose anche di tono minore che vengono evocate producono attriti,diversità, separazioni formidabili,e vengono usati anche ad hoc.E’ chiaro che ci sono delle frange che spingono in tal senso e di che ci si può meravigliare?Ed allora perchè si antepone problemi dopotutto marginali per non impiegare il tempo limitato
    per non parlare-come dici tu-delle miserie senesi? Non credi faccia parte di una regia politica che tenda a minimizzare,ammortizzare anche tali vicende senesi sapendo che in pubblico comunque meno se ne parla e meglio è ? E cosa dovrebbero fare battersi il petto? C’è da capirli ma non c’è nulla almeno per me di che condividere.Sarà una mia sensazione ma applaudono solo gli addetti ai lavori,gli altri o covano astio oppure stanno zitti ed attendono gli eventi.E’ proprio”impagabile”.

  9. pscattoni scrive:

    Debbo confessare che durante l’iniziativa di ieri ho maturato una certa simpatia per i due relatori che dall’opinione che mi ero fatta in precedenza mi sembravano personaggi manovrati. Non so se lo sono, ma sono sicuramente simpatici.
    Quando Manciulli dice “ho 42 anni anche se ne dimostro 56” si pone immediatamente in contrasto con certi renzini di nostra conoscenza che sono poco più giovani di lui. Ho trovato assolutamente impagabile la conversazione con il “mi’ babbo che lavora in fonderia” che sui matrimoni gay non è proprio d’accordo. Impagabile, chissà se voluta, anche la battuta sugli amministratori che si trincerano dietro i loro addetti stampa.
    Non male per uno che si è laureato in una delle più prestigiose università francesi di pubblica amministrazione e che potrebbe essere facilmente indotto alla puzza sotto il naso.
    L’altro, di chiara provenienza aristocratica, che non cerca di dare a intendere un’esperienza che non c’è.
    Poi c’è il giudizio politico. Certo non mi è piaciuto il tentativo di glissare sulle miserie senesi e l’ho anche detto.
    Sempre meglio però di chi ha tentato alle 24 di vendere l’idea di un partito che a livello locale dibatte molto. Sempre il solito aperitivo troppo alcolico 🙂

  10. carlo sacco scrive:

    Paolo(Scattoni)Chiedo venia per le 1700 battute,mi succede sempre spesso ed evidentemente è un mio limite personale,che potrebbe però essere superato(forse sarà anche di altri non sò)con l’istallazione dell’evidenziatore degradante che ti dice quante battute rimangono da fare man mano che si proceda. Servirebbe anche ad altri credo. Avete provveduto a fare molte cose, magari questa è una di quelle che servirebbe. Quanto alla risposta che mi hai fornito mi sembra che non comprenda la situazione per la quale il partito sia arrivato a tali punti nella Provincia. Il sollecito ai segretari e agli amministratori sarà anche doveroso, ma mi sembra che si stia parlando di uno che sia arrivato al pronto soccorso chiedendo ossigeno e le bombole non è che siano scariche, non si trovano
    .Forse le troveranno i Renzi e quelli locali come lui? Si completerebbe l’operazione trasformistica e magari almeno servirebbe a chiarificare molte posizioni, diventerebbe un partito più definito, più chiaro a tutti chi difenda e chi no. Ma credo che questo non lo si voglia fare, come anche credo che abbiano diritto di parlare coloro che non hanno la tessera, non è mica una sede di partito la festa? Mi dicono che la maggior parte dei presenti erano composti da 4 famiglie allargate dei dirigenti. Se per te va bene così allora dimmi questo che segno possa essere.

  11. marco lorenzoni scrive:

    Continuo a ritenere che casini c’entri poco o nulla. La sinistra si è frantumata e dispersa da sola. Motu proprio.
    C’ero anch’io al dibattito di ieri sera alla festa del Pd. E devo dire che nonostante qualche intervento incalzante (nemmeno uno che non sia stato critico) di risposte ne sono venute poche. Il segretario regionale Manciulli, partito maluccio ha sorvolato sulle questioni più spinose (le primarie per esempio; o il “non voto”…) ha cercato di serrare le fila della base Pd rispetto alle suggestioni grilline e ha recuperato qualche punto nel finale quando si è messo la maglia da ala sinistra… Il giovane segretario provinciale Guicciardini è sembrato un po’ spaesato. Ha glissato parecchio anche lui (soprattutto sulla crisi di Siena), ha divagato un po’, non è entrato mai nel merito delle questioni. Nemmeno una parola sulla crisi economica che attanaglia questo territorio, sulla fine di un sistema industriale e di un sistema politico…va detto che è appena arrivato, è giovane, deve prendere ancora le misure. Nessuno dei due però ha scaldato i cuori. Anzi. E infatti, intorno a quelle 60 persone (forse un po’ meno, ma per lo più insofferenti al dibattito e alle critiche), c’era il vuoto cosmico. O il deserto, fate voi. E questo qualcosa vorrà dire. O no?. Io nei panni di Manciulli e Guicciardini comincerei a preoccuparmi…

  12. pscattoni scrive:

    Caro Carlo (Sacco) hai scritto un commento a un commento che è più lungo (più di 1700 battute) dell’articolo originale che fra l’altro ne segue un altro ancora più lungo. Il dibattito su questo post riguarda la festa democratioca (ex Unità) di Chiusi. Ieri c’è stato un interessante dibattito sullo stato del partito seguito da una sessantina di persone e che ha sollecitato i segretari provinciale e regionale del PD a trattare temi omessi o sorvolati come la crisi del partito a Siena. Io mi accontento anche di questo di fronte al nulla.

  13. carlo sacco scrive:

    Per Lorenzoni.Prova un momento a metterti nella testa di Casini e di vedere il finale,cioè ciò che interessa a lui:quello di una sinistra spezzettata e frantumata,priva soprattutto di riferimenti culturali,senza ideologia(guarda caso fanno tutti riferimento alla de- ideologizzazione quando devono assumere parti e caratteri di pragmatismo tipo il nostro Renzi che proclama lo svecchiamento come se ”l’idea” fosse un qualcosa di vecchio e che impedisca l’affermarsi del nuovo,ed il nuovo in tal caso sono i materassi,la commercializzazione sotto la benedizione dell’oltre Tevere-le menti raffinate sono quelle-,che hanno avuto sempre il ruolo determinante per l’etere alla gente,ma sono raffinate perchè di contro hanno una masnada di massa di manovra che ascoltano le sirene dei partiti,che parlano loro con la prosopopea del superamento della crisi che per loro non è strutturale ma momentanea(passerà, passerà…vedrete che passerà)e se poi così non fosse,basta avere il controllo dei media e vedrai come te li infagotto.Berlusconi docet.A loro non danno noia i pochi estremi,anzi spesso sono funzionali ed organici ai loro programmi;a loro occorre la manipolazione della massa,e per far questo ti invitano anche a vedere le dimostrazioni dei materassi in una festa che dovrebbe avere come nerbo principale il parlare dei problemi e di come risolverli.Con tanto di cappello alla cultura politica.Siamo comunque in dirittura d’arrivo di tale processo.Personalmente credo di essere di bassa o media istruzione,con un semplice diploma,ma non credo ci sia bisogno di alta istruzione per capire che con questi non c’è nulla a che spartire.Parlavo dei valori e scusa se è poco.Perchè sono loro che li hanno fatti scomparire.

  14. marco lorenzoni scrive:

    Per Carlo Sacco: capisco e condivido la tua preoccupazione per l’abbraccio mortale del Pd con Casini (secondo me un tentativo di suicidio politico di massa). Ma il “vuoto cosmico” della festa Pd secondo me non dipende da questo. La riprova sta nelle iniziative. Lunedì sera sono stato invitato, alla festa, ad andare a seguire una “dimostrazione di materassi”. Una di quelle cose che somigliano alle televendite televisive o quei meeting a cui invitano le casalinghe… Berluscon ci ha costruiro una fortuna con quella roba lì… Beh, se alla festa del Pd fanno le dimostrazioni dei materassi… vuol dire che la frittata è bell’e fatta. E Casini c’entra meno di niente…

  15. marco lorenzoni scrive:

    Concordo pienamente, senza se e senza ma con il commentatore anonimo. Peraltro dice cose che su Primapagina e anche su questo blog si dicono da mesi. Come mai alrove la crisi fa noizia, scatena manifestazioni, prese di posizione, iniziative mentre a Chiusi invece non si muove una foglia, come se il problema non riguradasse la città?
    Che ne pensano i segretari d partito, i leader sindacali, i direttori delle banche, i presidenti delle associazioni di categoria? A Chiusi si continua a far finta di niente… ma il risultato è sotto gli occhi di tutti (la festa del Pd ne è lo specchio fedele).

  16. lucianofiorani scrive:

    QUESTO E’ UNO DEI COMMENTI ANONIMI CHE SECONDO LE REGOLE DEL BLOG VENGONO CESTINATI. STAVOLTA FACCIAMO UN’ECCEZIONE.

    CHIUSINO IN MOBILITA’-30 ANNI. “Sarebbe più bello vedere un dibattito sui problemi attuali del paese, che piuttosto un dibattito su una strage avvenuta 20 anni fa. Sono d’accordo che la memoria di questi eroi va mantenuta viva, ma sarebbe stato più bello un bel dibattito con tutti i rappresentanti di partiti, anche il “Sindaco”, segretari di sindacati (pagati dal popolo con le tessere) e direttori di banche, aver parlato dei problemi del nostro comune o provincia, di quello che ci aspetta, quello che possono, potrebbero o vorrebbero fare nella nostra comunità. E magari anche con domande provenienti dal pubblico. Avrebbe attirato molti giovani e non giovani, sia chi è in difficoltà e non.
    Un ultimo pensiero, al posto di pensare di fare tesoretto, pensate alle persone, con codesti prezzi persone come me in mobilità non si possono permettere niente. E sareste vicini al popolo?”

  17. carlo sacco scrive:

    La ” mutazione genetica” è un termine dei più appropriati per definire quanto passa nella società,non solo chiusina.Ma si pensi un momento a quale possa essere l’imput che possa entusiasmare i giovani,e fasce sociali più deboli che dovrebbero partecipare, costruire,incontrarsi e scambiarsi quanto contengono,quando si prende a riferimento tutta una serie di fatti-dico fatti e non fumosità-per il coinvolgimento di uno come Casini ed il suo partito dell’ l’UDC futuri alleati del centro sinistra,che mandano ogni giorno messaggi in attesa di far liberare il PD da Di Pietro e forse anche da Vendola.E poi ci si appella che non ci va nessuno.Secondo me sono troppi anche quelli che ci vanno anche se dopo anni di mostre mercato di auto,stand di libri di maga-maghella,commercializzazione di prodotti per la pasta fatta in casa i pochi militanti forse sono quelli che sperano di piazzare qualche congiunto in qualche USL,ma anche lì ”poca lana” adesso.Tutto il resto in appalto da anni al ” nulla ”, cioè alla commercializzazione ed allo squallore intellettuale,coperto da discorsi pieni di votame.Poi ci si incazza se la gente è depoliticizzata.Ma è il minimo.Lo vorrei domandare al grande registra Veltroni se avesse immaginato una fine simile.Il peggio è per chi li vota purtroppo.Ma ancora è poco perchè l’involuzione comincia da lì,da un partito che gestisce ampi consensi e rassomiglia sempre di più culturalmente ad una Democrazia Cristiana come l’abbiamo conosciuta che nella sua etica ha sempre cercato di conciliare il capitale col lavoro e con milioni che ci hanno creduto.Difatti oggi si ritrovano già bolliti.Potenza del capitalismo e della società dei consumi….nulla di nuovo sotto il sole.L’uscita è a destra,come sempre.

  18. marco lorenzoni scrive:

    @Bologni, pensa a quei poveracci che son venuti a suonare dall’Emilia, abituati a folle piuttosto numerose e si son trovati davanti 30 persone…

    Comunque il problema è che il Pd non ha più un suo “popolo”, il blocco sociale è diverso, nel Pd non c’è senso di appartenenza, come avveniva nel Pci e anche nel Pds e Ds… E’ vero che c’è anche la crisi che rende difficile anche mangiare una pizza… ma a Città della Pieve domenica sera c’erano 2.000 persone (molte di Chiusi) ad ascoltare gli Stadio , che saranno anche più famosi, ma non meglio dei Giardini di Mirò ; alla festa della madonna del Cerro fanno sempre il pieno … alla sagra degli gnocchi di S Maria pure… Stasera comincia il Rock for life di Ponticelli, sul palco The Zen Circus (più o meno un gruppo come Giardini di Mirò e Rossofuoco…) invito a farci un salto… per vedere dal vivo la differenza… parliamo di un bosco dalle parti di Acquaviva, di Ponticelli, di Santa Maria, mica di Firenze!

  19. lucianofiorani scrive:

    Il poco lusinghiero risultato (finora) credo sia la conseguenza di diversi fattori. Le folle di una volta non ci sono di certo. La festa mi pare rappresenti bene che la mutazione genetica è stata portata a compimento.
    Ci sono poi, temo, anche problemi economici. Per le famiglie dei ceti popolari anche andare a mangiare una pizza, come avveniva pochi anni fa, sta diventando un problema.

  20. al dibattito su Falcone e Borsellino ero presente ma non mi è sembrato esserci gente, alla fine eravamo rimasti una decina e per chi è venuto da lontano come l’onorevole del PD e il figlio di Lando Conti deve essere stato piuttosto deprimente parlare davanti a quel misero pubblico

I commenti sono chiusi.