Perchè la carità diventi condivisione

di Marco Fè

Metti una sera a cena la carità insieme alla preghiera e gusterai una delle tante bellezze della Chiesa. Potrebbe essere così raccontata la seconda edizione della Cena di S. Martino 2011 che, organizzata dalla Fraternità René Hagen, dall’ Azione Cattolica Diocesana e dalla Gioventù Francescana di Sinalunga, con il patrocinio del Comune di Chiusi, si è svolta sabato 12 a Chiusi Città.

Circa un centinaio di persone ha partecipato alla solenne liturgia dei Vespri celebrata nel Duomo di San Secondiano alle 19.30 e presieduta dal nostro vescovo. Ed è apparsa la bellezza del salmodiare cantando e la gioia di farlo insieme.

Nell’omelia che ha seguito la proclamazione della lettura breve Mons. Rodolfo Cetoloni ha ricordato che il celebre mantello che San Martino divise in due per darlo al povero non era solo un pezzo di stoffa per potersi coprire ma era segno della stessa identità della persona, della sua dignità e del suo potere.

Come dire che la carità è molto di più della condivisione dei beni, è perdere la faccia, compromettersi fino in fondo, donazione completa di sé all’altro. “Amatevi come io vi ho amati” dice infatti Gesù. Proprio come hanno fatto Giorgio La Pira, Don Lorenzo Milani, Charles de Focauld e Madre Teresa i cui volti sono l’emblema della Fraternità  René  Hagen che ha ideato l’iniziativa.

Al termine della celebrazione è seguito un aperitivo  nella stanza a piano terra del Palazzo Vescovile, in Piazza Carlo Baldini e poi la cena, fin troppo frugale, al Centro Parrocchiale “Sacro Cuore”. Oltre al vescovo, al presidente della Caritas, al governatore della Misericordia e al parroco erano presenti anche il sindaco e l’assessore competente.

E poi sacerdoti, religiosi, persone praticanti e non accumunate dallo spirito dell’iniziativa che è  la risposta più  autentica ai drammi che il Paese sta vivendo. C’era, naturalmente, anche Claudio Provvedi, anima estroversa e bizzarra dell’iniziativa al quale, per dirla con Padre Daniele, tutto si può perdonare per la passione, l’originalità e la dedizione totale che mette in tutto quello che fa.   

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Una risposta a Perchè la carità diventi condivisione

  1. lucianofiorani scrive:

    Non sono uomo di chiesa ma ho partecipato con vivo piacere alle prime due edizioni della cena di san Martino perchè ho riscontrato nelle iniziative promosse da Provvedi e da quelli della comunità Renè Hagen un umanesimo che sento di condividere pienamente.

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