Serve un tavolo per lo sviluppo o Chiusi diventerà periferia della Valdichiana

di Rita Fiorini Vagnetti

Con un “parterre de roi” al teatro Mascagni di Chiusi, venerdi 7 ottobre si e’ svolto l’incontro: “Per dove passa la ripresa economica: dal mondo della Valdichiana, quali soluzioni per superare la crisi”.

Ho partecipato ed ho ascoltato molto attentamente tutti gli interventi dei relatori presenti. A me e’ sembrato di vivere per due ore o piu’, in una realta’ virtuale dove “tutti sono tenuti a dire tutto e il contrario di tutto”. Infatti, se ho ben compreso, abbiamo sentito parlare di “crisi superata” e di “crisi nel pieno del suo sviluppo”. Non abbiamo pero’ sentito parlare di un piano di sviluppo economico (o ero distratta!), che ritengo sia prioritario e complementare alla proposta di un Piano strutturale “molto ambizioso e fantasioso”.

E’ assolutamente importante definirlo, al piu’ presto, dopo 13 anni! Ma e’ pur vero che deve essere in linea con la realta’ di Chiusi, non avulso dalle esigenze primarie del territorio, dai reali problemi di Chiusi, del resto gia’ indicati, dalla mia lista, in diverse altre occasioni: dall’esodo dei cittadini verso altri lidi, anche limitrofi alla chiusura o trasferimento di aziende importanti fuori della nostra realta’, dalla chiusura di attivita’ commerciali e artigianali alla diminuzione quindi e non aumento o crescita della popolazione, almeno fino ad oggi!

La crisi e’ globale e risente della situazione internazionale ma per Chiusi cosa possiamo e dobbiamo fare? Le iniziative in atto “molto ludiche e divertenti”, sono da segnalare ma possono e devono rappresentare solo un avvio, un incipit per un rilancio economico. Dobbiamo, a mio avviso, ripartire dai punti cardine dell’economia del nostro paese: AGRICOLTURA, INDUSTRIA, COMMERCIO e TURISMO, quindi, settori interagenti e complementari.

La “Lista civica I Cittadini per Chiusi-Rita Fiorini Vagnetti “, in linea con il programma elettorale , se ci fosse stato il contraddittorio, nell’occasione  avrebbe sintetizzato qualche proposta come presupposto inevitabile:

capacita’ di attivare investimenti utilizzando le infrastrutture con semplificazione burocratica

-agevolazioni per accedere al “credito”, pur nelle difficolta’ in cui stanno operando gli istituti di credito

-piani urbanistici che dovrebbero, compatibilmente con le esigenze territoriali, organizzarsi in un progetto globale, unitario, pur nelle logistiche differenziazioni, senza troppi voli pindarici!

-viabilita’ complessiva del Sud della Toscana, molto indietro rispetto al nord della stessa regione che, a sua volta, lo e’ nei confronti del Nord Italia

-potenziamento e sviluppo dei servizi, compresi quelli ferroviari che non consentono una facile fruibilita’ con possibilita’ di rapidi e concreti collegamenti e spostamenti per ragioni di lavoro , impegni di studio e manifestazioni turistiche.

Nella Valdichiana lavorare ed impegnarsi in sintonia, in rete, e’ ottima soluzione ma senza far perdere la propria identita’, la propria forza promozionale: mantenere cioe’ quello che di prezioso abbiamo sempre avuto e continuiamo ad avere a tutti livelli, potenziando le risorse, le tipicita’ della zona. Chiusi non puo’ relegarsi all’immagine di una sorta di “periferia della zona” ma piuttosto di centro residenziale dove poter trovare risposte alle esigenze che, nel corso degli anni, sono cambiate, rinnovate e diventano sempre piu’ vitali.

Occorrono, quindi scelte coraggiose ma condivise da tutte le forze amministrative, in sinergia con quelle degli operatori, imprenditori, commercianti, artigiani, promotori e fruitori dei servizi stessi.

Pertanto la proposta della Lista Civica e’ quella di un nuovo tavolo di confronto, dove sia la maggioranza sia la minoranza possano, democraticamente, dare il proprio contributo, pur nella diversita’ e contrapposizione delle idee.

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, POLITICA. Contrassegna il permalink.

8 risposte a Serve un tavolo per lo sviluppo o Chiusi diventerà periferia della Valdichiana

  1. Carlo Giulietti scrive:

    L.R.3 gennaio 2005, n. 1, Capo III- Gli istituti della partecipazione
    Art. 19 Il garante della comunicazione
    1. I comuni, le province e la Regione garantiscono la partecipazione dei cittadini in ogni fase del procedimento di cui al capo II del presente titolo. Art. 20 …. 1. Il garante della comunicazione assicura la conoscenza effettiva e tempestiva delle scelte e dei supporti conoscitivi relativi alle fasi procedurali di formazione e adozione degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio e promuove, nelle forme e con le modalità più idonee, l’informazione ai cittadini stessi, singoli o associati, del procedimento medesimo.

  2. Carlo Giulietti scrive:

    Premesso che la legge regionale raccomanda il massimo coinvolgimento dei cittadini alla discussione su atti che segneranno il futuro assetto del loro territorio e quindi da questo non si potrebbe prescindere, mi parrebbe utile anche un successivo confronto, tra “le forze amministrative”, come vengono definite nell’articolo, che possa portare, perché no, ad una condivisione delle scelte finali. Chiaramente il luogo privilegiato per tale confronto è il consiglio comunale.
    Ma tanto mi pare si parli per parlare, spero di sbagliarmi, ma anche io sono sempre più convinto che al momento la partecipazione e la condivisione siano ritenute, dalla nostra amministrazione, solo una formalità, da sbrigare nel modo più superficiale e sbrigativo possibile.
    Nel successivo post copio alcuni passaggi della L.R.1/2005

  3. La commissione consiliare, richiamata da Storelli e proposta al primo consiglio comunale dalla “Lista Primavera”, doveva essere composta da rappresentanti istituzionali di maggioranza e di opposizione e da esperti di economia, sia locali che non, che dovevano porsi l’obiettivo di studiare la situazione di Chiusi per elaborare, in un termine massimo di circa tre mesi, una proposta di progetto preliminare di obiettivi e di interventi da confrontare poi con i cittadini, le associazioni, le istituzioni economiche e tutti i soggetti a qualsiasi titolo interessati.
    Il risultato finale doveva essere un progetto definitivo da realizzare a stralci e che doveva essere la guida per qualsiasi iniziativa che doveva essere compatibile con il progetto stesso in modo che ci fosse una mèta comune e ben definita verso la quale fossero indirizzate tutte le iniziative.
    La proposta fu bocciata dalla maggioranza con la motivazione che sarebbe stata una commissione inutile perché nel suo programma, che aveva ottenuto il gradimento della maggioranza degli elettori, c’erano già tutti gli elementi per un rilancio economico del paese.

  4. lucianofiorani scrive:

    Non so a cosa si riferisce la Fiorini quando parla di “tavolo di confronto”; se a forme già viste di incontri tra delelgazioni o anche a dibattiti pubblici.
    Certo è che la questione è sotto gli occhi di tutti, tranne di chi governa.
    Chiusi è ormai considerata la maglia nera dei comuni della Valdichiana e ancora non se ne vuol prendere atto. Si continua a parlare di crescita mentre tutto scivola all’indietro.
    Abbiamo assistito questa estate a qualche sussulto durante le feste paesane ma è ben poca cosa rispetto a quello di cui il paese ha bisogno.
    Eppure ci è toccato leggere solo qualche giorno fa: “Chiusi un modello per l’Europa”.
    Forse pensano che si possa continuare a tirare a campare anche senza la provvidenziale mucchina?

  5. marco lorenzoni scrive:

    A me piaccino poco pure i tavoli di concertazione o di trattativa sindacali, ritengo quelli “istituzionali” degli inutili tentativi di dare una parvenza di maggiore democraticità…Meglio, a mio parere un confronto pubblico, aperto, dove anche i sempici cittadini possono dire la loro e non solo stare ad ascoltare e applaudire…
    Su molte questioni il confronto pubblico a Chiusi manca da decenni. Quanto ai “parterre de roi” che dire? Alcuni di quei “roi” sono gli stessi che hanno portato i propri carrozzoni ad una cirsi senza precedenti (leggasi Mps, per dirne uno). E’ da loro che possono venire ricette credibili?

  6. Francesco Storelli, vedo che hai buona memoria. Complimenti !!

  7. sbaglio o all’inizio di questa avventura amministrativa un qualcosa di simile fu proposto dai consiglieri della primavera e, oltre ai consiglieri di maggioranza, fedeli alla loro regola di evitare la partecipazione, anche la consigliera Fiorini votò contro tale proposta?

  8. pscattoni scrive:

    A me paiono indicazioni molto generiche. Potenziamento dei servizi ferroviari? Ma lo sa la consigliera Vagnetti che nei programmi di Trenitalia Chiusi diventerà una stazione secondaria e con la differenziazione del voltaggio nella lenta e nella direttissima stiamo rischiando di essere definitivamente tagliati fuori?
    Sull’urbanistican poi sembra che la consigliera Vagnetti non abbia seguito il dibattito. Sono state poste domande, non si può rispondere con generiche indicazioni.
    Un tavolo di confronto come? Per lasciare ancora una volta i cittadini all’oscuro di cosa bolle in pentola?

I commenti sono chiusi.