Associazione Opzione Zero prosegue l’opera del Comitato. Inizia con una lettera aperta.

di Paolo Scattoni

Il comitato per la valorizzazione della stazione di Chiusi cambia nome. Diventa un’associazione nominata Opzione Zero. Il richiamo ai contenuti è immediata. Si vuole sottolineare che nella decisione per la costruzione di una stazione per l’alta velocità sia indispensabile considerare anche l’opzione che le stazioni per l’alta velocità rimangano quelle già attrezzate allo scopo (Chiusi e Arezzo).

Il Comitato ha raccolto chiare evidenze che questa soluzione sia quella più giusta in termini di costi e di funzionalità.

In meno di cinque mesi di vita il Comitato ha svolto un’intensa attività con l’organizzazione di banchetti che hanno raccolto circa 3.500 firme. Questo ha permesso di spiegare a tante persone le ragioni dell’opzione zero. È stata anche organizzata una iniziativa pubblica a Chiusi Scalo che ha visto la partecipazione di moltissimi cittadini. È stato anche possibile farsi vedere sui media locali.

È un bilancio sicuramente positivo che ha avuto come principale merito quello di suscitare l’interesse di un’area vasta a cavallo di Toscana e Umbria e porre con forza il problema di affrontare per queste aree deboli il nodo della coesione territoriale.

Oggi con la creazione dell’associazione (nome, statuto e cariche sociali) si apre un nuovo capitolo.

C’è stata già una prima importante iniziativa. È stato diffuso il testo di una lettera aperta ai dieci sindaci dell’Unione dei comuni della Valdichiana per chiedere una chiara presa di posizione e l’invito a collaborare insieme per un obiettivo.

L’occasione è data dall’iter di approvazione del Piano Strutturale di quei comuni che sta seguendo il percorso di approvazione. Su quello schema di piano la lettera aperta evidenzia i punti di ambiguità e contraddizione sui quali è indispensabile una chiara presa di posizione.

Il testo della lettera è disponibile ed è opportuno che venga letta con la dovuta attenzione.

Opzione zero intanto continuerà nella sua attività di raccolta firme e sollecitazione nei vari media per raccogliere l’adesione di altri cittadini. In particolare potrebbe essere necessario coinvolgere anche la realtà di Arezzo per spiegare che l’opzione di una stazione in località Salcheto (a pochi chilometri dall’attuale stazione) è un inganno che andrebbe a danneggiare anche loro.

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Una risposta a Associazione Opzione Zero prosegue l’opera del Comitato. Inizia con una lettera aperta.

  1. carlo sacco scrive:

    Trovo che il testo della comunicazione di Opzione Zero ai Sindaci della Valdichiana sia rispecchiante di quanto determinato in questi mesi estivi sul tema della farsa della Stazione in Linea.Mi sembra che non ci possano essere parole migliori per illustrare la situazione che ormai si è venuta a porre davanti a tutti.Che tutti i Sindaci sappiano bene che i cittadini di questi territori non sono per edificare cattedrali nel deserto e soprattutto non sono d’accordo per risorse che possano venire sperperate senza tener conto dell’interesse dei territori e che tali interessi non rappresentano idee opinabili ma certezze e la chiarezza della comunicazione di questo ne rende perfettamente l’idea.Personalmente vorrei che tale iniziativa da parte dei cittadini rappresentasse il ”Là” perchè la politica dal basso faccia sentire il proprio peso,dimenticato ormai da tempo dagli apparati decisionali dei partiti i quali -è storia ormai- producono quella politica che si finanzia solo con le grandi opere.E’ una tendenza questa che deve finire e che deve essere sconfitta dalla gente di ogni partito e di ogni colore che deve scendere in piazza e s’impegni ed imponga il riconoscimento dei propri interessi. Certamente la politica interessata per mezzo dei partiti a quasi 360 gradi evochera ”il populismo”-ci hanno già provato larvatamente con qualche sindaco che poi è stato costretto -e lo si capisce bene- a ”rientrare dal ”ni”-di fronte all’evidenza.

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