Stazione Medioetruria si grazie, a Chiusi Chianciano Terme e Arezzo Centro

di Carlo Giulietti

Una eventuale nuova stazione in linea sarebbe veramente pagata con i fondi del PNRR? vediamo:

Nei giorni scorsi girava un articolo a favore della realizzazione di una nuova stazione AV a Rigutino, una decina di chilometri da Arezzo, vi si vantavano le migliaia di firme a sostegno, raccolte con una petizione online.

Trovata la petizione, che risulta lanciata il 9/12/2021 da un signore di nome Matteo Galli, così vi si legge:

La nostra petizione: Vogliamo una Stazione AV ad Arezzo

Testo della petizione

Il PNRR rappresenta un’ottima occasione per definire il futuro dei trasporti pubblici in provincia di Arezzo. Le recenti problematiche di natura ambientale ed economica stanno sempre più spingendo all’utilizzo di treni veloci … -“

Dalla lettura della prima parte sembrerebbe scontato che l’intenzione iniziale sia stata, qualora malauguratamente si dovesse optare per questa nuova stazione, quella di realizzarla con i fondi del PNRR. Invece, in un articolo di ArezzoNotizie datato 01/10/2022 viene scritto:

Alta Velocità / Rigutino MedioEtruria a Rigutino la soluzione migliore, Ceccarelli: "Se ne prenda atto e si agisca uniti.

Intervista al capogruppo Pd in consiglio regionale, ex assessore alle infrastrutture della Regione Toscana (nda a lui e al suo assessorato è riconducibile l’avvio della fase progettuale di “Rigutino Station”) L’ex assessore ci fa sapere che:

– È vero che i soldi del Pnrr non sono utilizzabili direttamente per realizzare quest’opera perché Rfi ha già impegnato a febbraio il suo pacchetto per il piano, ma è vero che così ha scaricato molti dei suoi impegni di bilancio e quindi Rfi oggi, se pressata insieme al Ministero, ha la possibilità di operare in indebitamento e finanziare un’opera di questo tipo che è sì costosa ma la cui costruzione è giustificabile.…

Quindi, se nel frattempo non è cambiato nulla, a pagare una scelta imposta dalla politica dovrebbe essere non chi ha l’ha voluta, ma chi si troverebbe a doverla subire, RFI.

Comunque, anche se le cose fossero cambiate e si trovasse una soluzione diversa, rimane e rimarrebbe il fatto che questo ipotetico nuovo ecomostro sarebbe un’opera tanto assurda quanto dannosa.

Inutile perché le due stazioni esistenti di Chiusi ed Arezzo, adeguate recentemente al servizio AV, potrebbero assolvere egregiamente al loro compito e dovrebbero essere valorizzate anziché boicottate. Sono inoltre le uniche dove è possibile a tutti gli effetti, da subito, effettuare lo scambio ferro-ferro per spostarsi verso altre località del territorio

Dannosa perché portare i viaggiatori fuori dalle stazioni attuali, oltre che condannare queste a una decadenza progressiva, vorrebbe dire:

sottrarre clientela alle attività commerciali e di servizi delle città attuali, e quindi anche far perdere valore ad attività, loro beni strumentali e abitazioni.

sollecitare lo spostamento di attività produttive, oltre che commerciali e di servizi, dalla attuale collocazione verso le nuove sedi di infrastrutture

sottrarre a turisti e viaggiatori una scelta sulla possibile alternativa a secondo della destinazione, che invece avrebbero con le due localizzazioni.

utilizzare impropriamente e inutilmente nuovo territorio (almeno 200/250.000 mq di terreno vergine per la sola stazione e infrastrutture a servizio).

Auguriamoci che i politici, cui spetterà la decisione finale, questa volta ci smentiscano e si rendano conto che l’unica scelta plausibile e conveniente può essere solo nella valorizzazione delle stazioni esistenti.

Con loro potrebbero essere valorizzate e migliorate le interconnessioni, in gran parte già esistenti, anche a livello interprovinciale e interregionale, Chiusi-Perugia, Chiusi-Siena, Arezzo-Sinalunga, ad esempio.

Questa è pure l’unica scelta che migliorerebbe la coesione territoriale di quattro province e due regioni, una nuova stazione nella campagna, ovunque sia, porterebbe invece solo divisioni e attriti anche tra comuni e taglierebbe fuori da un servizio buona parte di un territorio vasto che potremmo definire con “ETRURIA TOSCOUMBRA”, per rimanere in tema di Etruschi.

Mi scuso per la lunghezza, ma questa è solo una breve sintesi delle criticità di questo assurdo progetto e ricordo che una più compiuta analisi si può leggere scaricando il documento a questo link o direttamente dal gruppo del comitato/associazione https://www.facebook.com/groups/894363162280997/permalink/896940135356633/?paipv=0&eav=AfZQcsnfoyl8Pbq9KzNMIEARxMTs7dVBA8RoeGP9mmMmjqJG5w7jDp8daXW_Qrpy1j4&_rdr

https://m.facebook.com/groups/894363162280997/permalink/896940135356633/
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Una risposta a Stazione Medioetruria si grazie, a Chiusi Chianciano Terme e Arezzo Centro

  1. carlo sacco scrive:

    Complimenti a Carlo Giulietti per aver così bene espresso le motivazioni per le quali la stazione in linea non ha ragione alcuna di essere costruita e la narrazione dei riferimenti temporali effettuata che ha dato così l’idea completa di come la politica brancoli da una sponda all’altra non tenendo presente l’interesse dei cittadini tutti. Tutto questo e tutti questi tentativi di far passare l’inutile come utile la dice lunga del livello al quale sia giunta la politica nel perseguire i disegni con i quali si possa autofinanziare e mantenere il proprio staff e la propria funzionalità amministrativa che ha gonfiato nel tempo, non rivolta all’utilità ed alle necessitàdei territori e delle persone bensì rivolta al peroramento dei consensi elettorali.Uno staff che non guarda più i territori -e l’abbiamo capito tutti- bensì alle grandi opere perchè è con quelle e su quelle che i partiti si finanziano e si scambiano ruoli ed iniziative fra regioni anche di opposte visioni politiche, che in realtà lo erano una volta, ma oggi di tali visioni è rimasto solo un ricordo poichè ciò che mettono fuori è una politica fatta negli stessi segni dell’automantenimento.Credo che sia il momento questo di dire basta a questi giuochi dissipatori di denaro pubblico e che ogni cittadino indipendentemente dalla propria visione politica possa schierarsi a favore di investimenti razionali ed a favore di miglioramenti locali e non a favore di cattedrali nel deserto.

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