Il gruppo Possiamo abbandona il Consiglio comunale

comunicato ricevuto da Daria Lottarini

Nella seduta del Consiglio Comunale del 28 settembre i Consiglieri del gruppo Possiamo, sinistra per Chiusi, abbandonano l’aula, dopo che il sindaco si è rifiutato di inserire le interrogazioni presentate dal gruppo nell’ordine del giorno. Tali interrogazioni erano state presentate dopo la convocazione, ben 7 giorni prima del Consiglio Comunale, in accordo con il regolamento che prevede un termine massimo di 5 giorni.

Il sindaco ha sfruttato il suo potere discrezionale per esacerbare i rapporti con i Consiglieri evitando in questo modo di rispondere ad interrogazioni scomode come quella sui ritardi nella realizzazione delle tribune del Pala Pania e sulle voci che circolano riguardo alla situazione problematica dal punto di vista finanziario della Coopersport, impedendo ai consiglieri di Possiamo il diritto di replica.

Non è la prima volta che questa maggioranza sfugge al dibattito democratico, assumendo posizioni pregiudizievoli nei confronti dei Consiglieri di Possiamo .

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5 risposte a Il gruppo Possiamo abbandona il Consiglio comunale

  1. carlo sacco scrive:

    Daria,hai completamente frainteso e sbicentrato il significato di ciò che tentavo di dire,ma forse sono io che mi sono espresso male.Mi domandavo se foste rimasti in giunta,il Sindaco avrebbe avuto tale comportamento?No, perchè l’aspettativa alla domanda non ci sarebbe stata.Me lo chiedo,e che forse non è lecito chiederselo? Le rivalse le intendevo su tale terreno.Come ti ricorderai bene in precedenza non ho approvato affatto l’entrata vostra a sostegno della maggioranza ed ho salutato l’uscita come un”era ora”con la condivisione di Luca che ha espressamente detto(parole sue) che ”avevate fatto una cazzata” ad accettare il sostegno alla maggioranza.Non è da tutti riconoscerlo corampopulo nelle dichiarazioni e ve ne faccio plauso,ma il senso del mio intervento era-visti i rapporti che vigono adesso fra voi fuori dalla maggioranza e la stessa maggioranza-come il Sindaco si sarebbe comportato nel caso fosse rimasti all’interno della maggioranza;penso lo si capiva questo,no ?Probabilmente avrebbe accettato la discussione,ed allora cosa ne conseguirebbe da tutto questo ? Perchè è successo questo ?A chi è rivolta l’osservazione pricipalmente delle rivalse continue secondo te? Ma sono rimasto sorpreso dalla tua risposta poichè pensavo che il mio senso fosse chiaro, ma dal momento che ti sei espressa così potrei pensare che tu ti sia sentita chiamata a rispondere da parte mia quale corresponsabile di tali inosservanze. Excusatio non petita ?

  2. pscattoni scrive:

    Concordo. Ipotizzare retro pensieri non serve. Quello che è successo è stato il mancato inserimento all’ordine del giorno del Consiglio le interrogazioni depositate da Possiamo. Il risultato? Il Sindaco ha trattato parzialmente le questioni sollevate nelle comunicazioni sulle quali non è consentito l’intervento dei consiglieri. Risultato? È mancata la possibilità di replica da parte dei consiglieri. Il tutto è rinviato al prossimo Consiglio,. Questo non aiuta il dibattito che sulle questioni poste sarebbe invece urgente.

  3. Daria Lottarini scrive:

    Carlo non so in base a quali episodi supponi che una nostra presenza in giunta avrebbe cambiato il nostro modo di agire, uno dei motivi per cui siamo usciti riguardava proprio la mancata condivisione delle scelte…mah. In quanto a sentimenti di rivalsa o ad ostracismi, mi sa che hai sbagliato bersaglio

  4. pscattoni scrive:

    Mancano proprio le basi. Un cittadino che vorrebbe partecipare con tutta la buona volontà possibile è sempre più scoraggiato. Su questo è urgente ritornare.

  5. carlo sacco scrive:

    X Daria Lottarini.Immaginiamo se foste rimasti in giunta,ci sarebbe stata l’accettazione del dibattito? Non lo sò, ma è lecito domandarselo.Tutto questo credo che faccia parte di quel complesso di relazioni per le quali scaturiscono una serie di comportamenti di ostracismo e di rivalse non solo da una parte ma da tutte le parti che portano allo scadimento di quello che dovrebbe essere un dovere democratico soprattutto nei confronti dei cittadini.Questa sarebbe la luce giusta sulla quale apporre attenzione ed essere intransigenti, ma lo si sà, è inutile insistere, Chiusi è questa ed è senza alcun dubbio un paese dove covano astio e rivalse continue, indifferenza e sbeffeggiamento, personalismi e volontà di dimostrarsi padroni delle situazioni e talvolta quando leggo che certi cittadini siano propensi a metterci del proprio specialmente nella cultura per poi sentire discorsi richiamati altrove sulla possibilità dei ” tavoli della cultura” tutto questo meraviglia e sarebbe bene dare uno sguardo al materiale umano che è a disposizione e che si confronta per capire dove sia concentrata la pochezza del cultural-politico e quanto si sia distanti da quel meccanismo che dovrebbe dirigere consapevolmente il tutto. Ed allora ci si chiede: ”ma che paese è questo ? ”.La risposta par tanti versi è nel nome del paese e non esagero, ma è la gente che fà il paese e quando c’è bisogno di autocritica e non la si fà,allora si scade in tutto questo.

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