Alta velocità. Ora la Regione Umbria vuole Creti. Sempre peggio

di Paolo Scattoni

In passato ho paragonato la vicenda Mediaetruria ad un carnevale. Troppo poco. Segnalo un articolo di Umbria24 dove si annuncia un cambio di parere della governatrice Tesei che sembra ora sposare la soluzione Creti nel comune di Cortona. L’articolo dà conto di uno studio della Regione Umbria. L’articolo pubblica una mappa dl bacino di utenza per l’opzione Creti che secondo gli autori dello studio si estenderebbe fino ad Ancona e Fano ad Est e Grosseto ad Ovest. Evviva. Chissà se gli autori del rapporto hanno fatto una piccola simulazione. Sono un grossetano e devo andare a Roma in AV. Ovviamente a Creti devo andare in macchina. Poi necessariamente ritornare nella stessa stazione. Se qualcosa va storto nei miei appuntamenti e mi converrebbe utilizzare la linea tradizionale magari con un intercity non lo posso fare perché non sono in grado di recuperare la mia automobile. Lo stesso esercizio può essere fatto per quasi tutti i comuni della nostra zona, si chiamino Chiusi, Sarteano, Chianciano, Cetona e così via.

Non ho letto il rapporto, ma da quanto si ricava dall’articolo non mi pare che lo studio preveda la cosiddetta opzione zero, in questo caso le stazione AV rimangono Arezzo e Chiusi, che hanno un interscambio con  la linea “lenta”. L’opzione zero, non fare, è sempre prevista in tutti gli studi di questo genere.

Così ad un bacino di utenza irrealistico si aggiunge un grave errore di metodo. Il motivo? Difficile dirlo.

Sarà che costruire a Creti una nuova stazione nel mezzo del nulla, con evidente grande spreco di suolo, ci vogliono 60 milioni di euro più altre decine per infrastrutture complementari e servizi. Insomma stimolare gli appetiti di chi con questi progetti riesce a fare i propri interessi.

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3 risposte a Alta velocità. Ora la Regione Umbria vuole Creti. Sempre peggio

  1. carlo sacco scrive:

    ”..Così ad un bacino di utenza irrealistico si aggiunge un errore di metodo.Perchè ? difficile dirlo”. Difficile dirlo ? Non è così….difatti il bacino di utenza irrealistico è confortato da numeri altrettanto irrealistici che servono a deviare i modi di porsi rispetto alle esigenze reali. Ed allora come si vede non è difficile rispondere ai perchè se guardiamo a ciò che la politica ha aprioristicamente deciso e cioè di far passare le sue realizzazioni il cui unico scopo è quella di servire a percorrenze logistiche strambe e che tutti,anche gli uomini della strada potrebbero contestare ed il perchè di tutto questo diventa chiaro e leggibile.E’ la politica stessa che ha bisogno dello sperpero di denaro pubblico perchè di questo si nutrono senza più alcuna distinzione destra centro e sinistra. Ed a chi contesta gli viene detto dal comparto mediatico servile che sarebbe ora che finissero tali contestazioni e soprattutto il formarsi di Comitati di cittadini che si mettono di traverso perchè così facendo si ostacola lo sviluppo.Questo è il risultato della loro paura, non del loro chiedersi il perchè di tutto questo e da dove venga, ma di paura vera e propria. Ed allora quando sentiamo gli sproloqui,le loro paure,le loro proposizioni fatte alla sordina che vanno e vengono,tutto questo non fà altro che rinforzare la nostra determinazione ad avere ciò che ragionevolmente ci spetta e spetti al nostro territorio.

  2. pscattoni scrive:

    Una cavolata è sempre una cavolata anche se a sostenerla è chi ha avuto più voti.

  3. carlo sacco scrive:

    Ma se la gente gli ha dato fiducia perchè evidentemente l’ha tolta a coloro che non la meritavano con chi bisogna prendersela? Loro per etica appartenente hanno da sempre fatto i propri interessi, sono quest’altri che non li hanno fatti e li hanno fatti contrari alla parte che dicevano di rappresentare. Ed ora si raccoglie il vangato,ma quello che mi fa più specie è che questo lo si sappia, lo sanno tutti ma non appare nella battaglia mediatica delle idee,o se appare ne appare per una piccola parte,riservata oggi a non aver peso. Occorrerebbe chiedersi il perchè che anche se non è espresso lo si sà.Ma allora per spiegarsi le cose occorrerebbe tornare indietro,ai tempi in cui dietro la democrazia appariva la visione dello sviluppo, delle riforme, anzi del ”riformismo”. Eccoci a che punto siamo giunti. E allora sarebbe giusto chiedersi per chi hanno lavorato coloro che oggi sono afflitti dal mal di pancia di fronte a tali problematiche. La risposta è quella che hanno lavorato per i ”loro datori di lavoro”,non certo nè per gli operai che come classe esistono sempre di meno nè per i precari che la TV mostra che siano in diminuzione.E nonostante questo non ci si capacita o si fà finta di non capire che a questi punti destra e sedicente sinistra siano la stessa cosa,con un vestito diverso di certo,ma la stessa cosa in quanto a sostanza e risultati.Dillo a Giani per esempio e vedi cosa ti risponde.

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