“Possiamo” alla ricerca della pari dignità nella sinistra

Ho ricevuto questo testo di Giorgio Cioncoloni come commento al comunicato di Possiamo (http://www.chiusiblog.it/?p=39579). Viene pubblicato come articolo perché può sollecitare domande che vanno oltre lo specifico trattato dal comunicato. (PScattoni)

di Giorgio Cioncoloni

Ho seguito molto da vicino e con interesse il percorso di “Possiamo” e alla fine l’ho anche appoggiato, seppur con molte riserve e incertezze, non dovute alla linearità del percorso e alle motivazioni che ne stavano alla base, ma alla capacità del Pd di recepirle, gestirle e valorizzarle.
Ricondurre sotto un unico tetto le varie componenti della sinistra era, e rimane ancora, un obiettivo lodevole che però richiedeva un maggior tempo di approfondimento, discussione e partecipazione, non potendo essere perseguito solo a scopo elettorale.
Purtroppo le elezioni erano alla porta e quindi tutto è stato affrettato, saltando percorsi importanti e necessari.
Sicuramente il progetto ha influito positivamente sul risultato elettorale però la gestione successiva è stata per ora deludente.
Qualcuno ha detto che bisogna avere pazienza, ed è vero, vista la complessità dell’operazione, però mi sarei aspettato dei primi segnali maggiormente positivi.
Se “Possiamo”, componente principale del progetto, visti anche i risultati elettorali, dichiara di sentirsi a disagio, incompresa e non valorizzata, questo non si può certo considerare un segnale positivo.
Se c’erano dubbi sulla sua azione politica bisognava pensarci prima di accoglierla nel progetto e non ora che il timore di un risultato elettorale negativo è svanito.
Far parte della giunta, in presenza di un buon risultato elettorale, non significa solo avere una poltrona ma avere riconosciuta pari dignità politica.

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4 risposte a “Possiamo” alla ricerca della pari dignità nella sinistra

  1. Luca Scaramelli scrive:

    Giorgio (Cioncoloni) nel tuo articolo e soprattutto nel tuo commento definisci esattamente la questione e quali siano le ragioni delle rivendicazioni contenute nel nostro comunicato. Sono assolutamente d’accordo con te che al di là dell’importanza dell’indirizzo politico che i vari organismi possono dare, in un comune come Chiusi, molti dei giochi si decidono all’interno della giunta. Concordo totalmente anche quando affermi che legittimamente la composizione dell’esecutivo è una scelta del Sindaco ma che andava spiegata politicamente in maniera pubblica agli elettori, ed era anche una necessità nostra cercare di spiegare ai nostri elettori le motivazioni di tale scelta che ci ha escluso da responsabilità dirette di governo.

  2. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Luana (Scipioni), anche io ho giudicato positivamente la nascita del coordinamento politico di cui però non fanno parte coloro che sono stati eletti ma i rappresentanti delle forze politiche della coalizione.
    Far parte della giunta significa dare quotidianamente il proprio contributo alla realizzazione di quel programma amministrativo di cui si è stati artefici.
    Il coordinamento dà un contributo di indirizzo politico di ampio respiro, così come il consiglio comunale indirizza e controlla l’operato del sindaco e della giunta ma nessuno dei due svolge lo stesso lavoro quotidiano dell’assessore.
    Quindi, secondo il mio modesto parere, che vale poco o niente, essendo un semplice osservatore esterno delle vicende politiche che vuole solo dare un contributo culturale al dibattito, una forza politica di coalizione che elegge due consiglieri comunali si è conquistata il diritto di avere un proprio rappresentante in giunta.
    Il fatto che il sindaco, cui spetta la scelta, insieme al partito di maggioranza, non riconosca questo diritto è un atto politico che ciascuno può valutare come meglio crede, però è un atto politico così come lo sono le affermazioni “pubbliche” di “Possiamo” relative all’esclusione dalla giunta a causa della “paura della sua mancanza di voglia di proporre e di lavorare a favore di una prospettiva futura”, alle quali qualcuno dovrebbe rispondere “pubblicamente” perché gli elettori hanno il diritto di sapere come vengono utilizzati i loro voti.

  3. Luana Scipioni scrive:

    Siamo sicuri che la “pari dignità politica” la debba elargire il PD e passa attraverso un assessore?
    Ne abbiamo visti tanti di assessori che a conti fatti non hanno determinato nulla nelle scelte politiche amministrative del Comune.
    Vedo con favore l’istituzione del coordinamento, sempre che non sia un paravento, perché è lì che ogni componente la maggioranza può confermare la dignità che le hanno riconosciuto gli elettori.
    Il programma elettorale è carta straccia se quotidianamente non viene aggiornato, limato e adeguato alle opportunità impreviste!

  4. pscattoni scrive:

    Concordo con quanto scrive Giorgio (Cioncoloni). Le zone incerte di una gestione rinnovata della strategia per il governo locale dovevano essere chiarite prima. A parziale giustificazione c’è stata la difficoltà dovuta a più di dieci anni di renzismo acritico. C’è però da dire che questa giustificazione non può durare per sempre. Prima si tagliano tutti i ponti con il passato e meglio è.

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