Enrico Letta e la necessità di una posizione sul trattamento dei rifiuti

di Paolo Scattoni

Nell’edizione odierna del quotidiano Domani tutta la prima pagina è dedicata a un richiamo di un inchiesta dei giornalisti Meletti e Trocchia che occupa interamente le pagine due e tre che vale la pena leggere attentamente. Così il richiamo:

La Toscana dei veleni tra mafia e politica. L’inchiesta sulle concerie. Nella campagna a Siena di Enrico Letta non si parla mai dello scandalo dei rifiuti sotterrati dalle imprese locali con l’aiuto dei clan.”

Ho già dichiarato la mia intenzione di votare Enrico Letta alle suppletive per la Camera. Conosco da tempo il suo lavoro di politico. Ho anche apprezzato per aver cambiato lavoro quando la furia renziana lo ha fatto fuori dalla politica senza chiedere “premi di consolazione”. Basta una visita alla voce Enrico Letta di wikipedia per capire lo spessore di Letta politico e l’aver appreso la lezione di uno studioso e politico come Beniamino Andreatta.

Mi auguro quindi che una posizione chiara su quello che avvenuto con i rifiuti del comprensorio del cuoio arrivi al più presto.

Si dice che in campagna elettorale visiterà tutti i comuni del collegio (quelli di Siena e i cinque della provincia di Arezzo). In questo tour elettorale immagino che la domanda gli sarà più volte posta.

Qui a Chiusi sarà opportuna un’appendice a quella domanda. Mi riferisco alla vicenda carbonizzatore ACEA e alle 11 domande poste ai candidati sindaco a Chiusi. Nonostante le promesse di alcuni responsabili politici locali la risposta tarda ad arrivare. Eppure è semplice. Il Comitato ARIA ha cercato di sintetizzare una vicenda di quasi quattro anni, ma non tutti sono riusciti ad esprimersi chiaramente. Le 11 domande permetterebbero di confrontare le diverse posizioni e quindi orientarsi per il voto.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.