Una riflessione sull’attuale vicenda politica chiusina

di Paolo Giglioni

Consentitemi di dire la mia sulle ultime vicende politiche chiusine che non sono solo locali ma che hanno una rilevanza regionale. Ho letto attentamente l’intervista del Consigliere Regionale di Italia Viva, Stefano Scaramelli, ieri 30 luglio in risposta al comunicato del locale PD, al quale appartengo in termini di gruppo dirigente ed ho trovato nei contenuti della stessa una serie di valutazioni estremamente incoerenti rispetto alla volontà di partecipare ad una coalizione di Centro Sinistra.

Lo Scaramelli avverte il PD locale di non isolarsi politicamente, perché così rischia di far perdere il Centro Sinistra a Chiusi e che l’unica possibilità sia quella di allearsi con loro, perché gli altri alleati di tale possibile coalizione non hanno un loro peso specifico elettorale. Questa considerazione oltre che essere speculativa a fini elettorali, preclude ogni possibilità ad altre forze politiche di Sinistra di partecipare alla costruzione di un progetto unico del Centro Sinistra per governare il futuro di Chiusi ! Questo paese ha bisogno di unità sociale, culturale ed economica, ma anche politica, non di semplici sommatorie o di alchimie in cui le dosi le decide sempre un uomo solo al comando!Anche e soprattutto la loro proposta di Sindaco Civico dimostra un pregiudizio ancestrale verso la Società Politica Chiusina ! Quella cioè che il Candidato a Sindaco debba necessariamente venire dalla Società Reale, quindi fuori dai Partiti e da quello che gli stessi producono: alcove per subdoli accordi di potere (su questo avrei voglia di approfondire ulteriormente!). Quindi secondo lo Scaramelli Stefano, una superiorità morale, una maggiore dignità elettiva rispetto al nostro candidato PD! Eppure lo Scaramelli conosce il PD, conosce le radici di questa storia, dei tanti volontari che si sono succeduti alle feste politiche, all’organizzazione delle iniziative, alla passione che vive in questa storia, all’impegno civile dimostrato ! Il PD non nasce e finisce con un semplice dirigente politico, per quanto autorevole sia o creda di esserlo, ognuno di noi è necessario ma non indispensabile ! Il nostro candidato, Gianluca Sonnini, è frutto di questa storia politica ma anche rappresenta una fetta importante della Società Chiusina (vedi le Contrade, la sua carica amministrativa recente che lo Scaramelli dovrebbe conoscere abbastanza !). Per tali ragioni difendo la candidatura di Sonnini e ritengo divisiva la proposta del Sindaco Civico, non per la persona proposta che per conoscenza indiretta reputo una persona degnissima ma proprio per le concezioni politiche sopra espresse. Chiusi ha bisogno di Unità politica, culturale e sociale!

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5 risposte a Una riflessione sull’attuale vicenda politica chiusina

  1. pscattoni scrive:

    X Massimo Tiezzi. Sono fra i pochi ad aver caparbiamente criticato la deriva renziana a Chiusi. Tutte le volte che ho potuto esprimermi in  merito l’ho fatto, sono stato spesso criticato e sulla questione ACEA mi fu impedito di parlare a causa della cagnara di alcuni. In questo blog ho tentato insieme ad altri di sollevare le questioni con poco successo. In oltre dieci anni nessun dirigente del PD (Paolo Giglioni è oggi il primo) ha mai voluto intervenire su chiusi blog che sarà pure poca cosa, ma che ha un buon numero di chiusini che lo seguono. Per questi motivi non ho votato le liste del PD per le amministrative.  
    Mi sono sempre espresso in favore dei successori di Renzi alla segreteria nazionale del PD. Il mio impegno nei movimenti (per esempio sul carbonizzatore) è stato per me coerente con la gestione del partito del dopo Renzi.
    Secondo me la scelta oggi riguarderà soprattutto la credibilità dei programmi (che ancora non sono noti) e lo spazio per il loro monitoraggio.

  2. Massimo Tiezzi scrive:

    Io chiedo come può il partito egemone di Chiusi avere firmato delle deleghe in bianco a coloro che hanno assunto la guida del paese nelle ultime legislature. Quello che una parte rilevante della cittadinanza ha potuto constatare è stata l’assenza imbarazzante del partito stesso, e la legittimazione ad un uomo solo a rappresentare la maggioranza consiliare, il partito e anche sé stesso. Non sembrano giungere peraltro ammissioni di responsabilità negli sbagli reiterati sulla indicazione del nome candidato a Sindaco; pare piuttosto di assistere ad una tardivo esame di coscienza, alla luce di una inevitabile segmentazione del bacino elettorale, e al tentativo estremo di porvi rimedio con quel attendismo opportunistico intriso di incertezza e paura.

  3. enzo sorbera scrive:

    Quindi, per citare un recente volumetto, è arrivato il momento per dire “Chiudi la finestra” 🙂

  4. Gisella Zazzaretta scrive:

    Caro Paolo Giglioni, ma perchè di queste cose non ti sei accorto dieci anni fa quando è stato eletto sindaco Scaramelli? Di come portava avanti la sua “autonoma campagna” elettorale, ancora non candidato a sindaco ufficialmente e con il sì, nascosto, del partito?
    Perchè non vogliamo dire che il PD ha fatto una, consentitemi, cazzata madornale?
    Adesso vogliamo farci vedere uniti e compatti contro Scaramelli e IV? Ci vuole un miracolo per vincere le elezioni. Ancora più sconfortante sono le risposte mai date in questi ultimi anni su questioni di alto interesse per la cittadinanza, sia dal sindaco sia dal Partito. Si è, invece, dato addosso continuamente alle opposizioni in Consiglio Comanale, che altro non volevano se non le stesse risposte di cui sopra e che non sono mai state date loro, e alla città, in modo esaustivo. Ho visto quasi tutti i consigli comunali, specialmente nell’ultimo anno, e non ho mai sentito l’opposizione mancare di rispetto al Sindaco come invece si è permesso lui di farlo.

  5. pscattoni scrive:

    Questo articolo di Paolo Giglioni è stato spedito intorno alle 10 di questa mattina. Non so se l’autore abbia avuto modo di leggere e tenere conto del comunicato di Possiamo qui pubblicato (http://www.chiusiblog.it/?p=38964) e che sta avendo un riscontro molto significativo in termini di accessi alla pagina. È sicuramente un segnale di aspettativa e attenzione. I due articoli toccano punti analoghi e se ci sarà interlocuzione sarà interessante documentarla.

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