LETTERA APERTA AL COMITATO SOCI DI BANCA VALDICHIANA

di Rossella Rosati

Ben condivisibile il sostegno che esprime sempre il Prof. Scattoni al sorgere di Comitati che affrontano e chiariscono argomenti territorialmente incisivi. A mio parere, però, esiste una profonda differenza tra quello che è stato il modus operandi del Comitato Aria ed il modus operandi del Comitato Soci Banca Valdichiana. Premetto che, quanto successivamente affermato, non vuole assolutamente essere una critica, ma l’espressione di un punto di vista diretto a far sì che lo sguardo si volga anche altrove. Il Comitato Aria ha raggiunto il proprio obiettivo per la manifesta concretezza nell’affrontare la questione, sostenuta dalle competenze di analisi dei professionisti esperti della materia. Il Comitato Aria, cosciente anche di ciò che costituiva la propria forza territoriale, ha discusso dei massimi sistemi sempre a latere o successivamente, in quanto il problema emerso non atteneva all’esame della politica nazionale del trattamento dei reflui fognari, bensì riguardava “quel tipo di carbonizzatore inserito in quel tipo di contesto territoriale e come si era giunti a tale decisione”. L’argomento ha suscitato l’attenzione anche dei territori limitrofi, in quanto direttamente coinvolti, ma già vi è stata fatica a trascinare nella tematica chiusina i comitati di Capannori o Piombino. Alla fine è risultato che avevano maggior competenza territoriale, sull’argomento trattato, gli appartenenti al Comitato Aria che non i Tecnici messi in campo da Acea. In ogni caso si è risvegliato l’interesse dei cittadini, quali “soci” di una comunità, ad osservare e controllare l’attività del proprio “Presidente del Consiglio di Amministrazione quale Amministratore “delegato”” e/o del “proprio CDA”.

Il Comitato Soci Banca Valdichiana sta invece affrontando la querelle dal punto di vista dei massimi sistemi, e cioè “l’applicazione della riforma del credito cooperativo e le regole bancarie della Bce” come se fossero questi gli unici elementi giustificanti le fusioni operate da Banca Valdichiana e territorialmente incisivi. In merito all’esame dei massimi sistemi ed in relazione all’emendamento sulle BCC presentato al Governo, richiamo l’attenzione sulle cause che hanno portato alla crisi della Banca Popolare di Bari con un invito a leggere l’approfondimento di Banca d’Italia https://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2019/pop-bari/approfondimenti-popBari.pdf , che non può estendersi , come dichiarato, a parti coperte dal segreto. E’ come dire: oltre a questo c’è molto di più.

La quaestio apertasi in questi giorni, indipendentemente dalla correttezza istituzionale o meno, è correlata a ad un fatto ben concreto: lo stato della patrimonializzazione. Da un lato vi è un “Amministratore “delegato”” di una comunità territorialmente determinata (Chiusi) che afferma Banca Valdichiana, post fusione Chiusi con Montepulciano, ha un parametro ews (early warning system) rosso che riguarda il mancato grado di patrimonializzazione minimo previsto dal patto di coesione con il gruppo Iccrea. Il gruppo ha richiesto quindi, necessariamente, una nuova fusione”. Dall’altro un “Amministratore delegato” di una comunità forse numericamente più ristretta (confesso di non aver controllato) ma sicuramente territorialmente più ampia che, in contrapposizione, replica “La Bcc è ben amministrata e ha i conti a posto, non è costretta a fare una fusione.”

Le posizioni dei due “Amministratori” sono talmente contrapposte, anche in riferimento al contesto operativo territoriale, da far presumere che entrambi abbiano precise conoscenze di “due diligence” poste in essere, anche per fatti del passato (parametro mancante post fusione). L’uno riconduce la criticità dell’EWS all’assenza di una patrimonializzazione sufficiente post fusione (tanto da insinuare il dubbio dell’opportunità della fusione precedente o dell’opportunità dell’ingresso in ICCREA o l’importanza di esaminare quanto accaduto post fusione in tema di patrimonializzazione). L’altro parla di conti in regola (validità della precedente fusione ma nuove regole di mercato entrate in vigore successivamente). In ogni caso entrambi si riferiscono a numeri rossi o neri. Non è una roulette.

I numeri sottostanti sono il risultato di una gestione pregressa, determinante o la necessità o la scelta di operare con una nuova fusione. Anche il voto dei soci in assemblea potrebbe assumere una connotazione diversa in relazione al substrato emergente. Un sistema EWS a livello aziendale è in grado di aiutare le aziende a cogliere le opportunità del mercato e a reagire alle minacce in modo tempestivo. L’obiettivo di un EWS è quello di offrire una metodologia sistematica per individuare i cambiamenti del settore e l’impatto delle forze esterne: concorrenti attuali, potenziali entranti, fornitori, clienti, nuove tecnologie e più in generale l’ambiente sociale, politico ed economico. Una volta che le aziende sono in grado di monitorare l’evoluzione del settore visto nel suo insieme, è possibile inserire questi cambiamenti nelle assumptions di Market, Competitive & Technology Intelligence sulla base delle quali vengono poi studiate, decise ed attuate le strategie aziendali. Il porre in essere un sistema EWS è abbastanza complesso per un’azienda di piccole o medie dimensioni ma non di certo per una Banca o per un’aggregazione quale ICCREA.

La strategia che ne deriva può essere diretta al raggiungimento del parametro di patrimonializzazione considerato imprescindibile (patrimonializzazione vista come capacità della Banca a resistere a shock avversi, quindi minacce, incidenti anche sull’offerta futura del credito) ,oppure, a soddisfare una richiesta di diminuzione del numero delle BCC presenti sul territorio (conti in regola e maggiori opportunità di sviluppo prospettiche legate ad una maggior dimensione): da ciò ne discende l’obbligatorietà o la scelta di aggregazione. La valutazione del/dei partner di aggregazione non può ignorarne la motivazione. L’analisi delle scelte gestionali pregresse offre fondatezza alle scelte gestionali future. Tra i soggetti interessati e da coinvolgere nella strutturazione di un sistema EWS Vi dovrebbero essere, oggi, come nel passato, gli stessi soci intesi come ambito direzionale complessivo e di controllo dell’operato degli Amministratori.

Premesso che, a mio parere, sicuramente per moltissimi opinabile, la territorialità della Banca di Credito Cooperativo di Chiusi è cessata al momento in cui ha deciso di espandersi verso la città di Arezzo, e non con la fusione con Montepulciano, ci sono comunque stati tanti eventi anche “imprenditoriali”, da allora ad oggi, che varrebbe la pena di valutare nella loro concretezza , soprattutto quando si vuol esaminare il legame fiduciario tra Banca, soci della medesima e territorio operativo. Tale analisi e le considerazioni che ne potrebbero scaturire, in concomitanza con quanto emergente dal sistema EWS posto in essere, sono determinanti al fine dell’espressione di un voto consapevole in assemblea.

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