ACEA: Bettollini contro Bettollini

aggressione-verbale-datore-di-lavoro-diverbio-licenziamento-Giacomo-Romanodi Paolo Scattoni

Il caldo non aiuta, ma non giustifica che si lasci a casa la buona educazione, anche quando l’oggetto della discussione è molto controverso come l’impiando di carbonizzazione proposto da ACEA nell’area dell’ex centro carni.

Non tutti ancora riescono a capire che il conflitto fra diverse posizioni, se ben gestito, non rappresenta un ostacolo, bensì un contributo per migliorare le decisioni pubbliche.

La notizia è riportata e quindi passibile di eventuali correzioni, ma dopo opportune verifiche sembra attendibile. Se gli interessati vorranno potranno rettificare. Qui la vicenda serve per riprendere il tema ormai stravecchio del confronto mancato sino ad ora sull’impianto di carbonizazazione di ACEA alle Biffe.
La vicenda risale a sabato 29 scorso nella cornice della festa del Tria Turris. Gli interpreti principali sono da una parte il segretario el Partito Comunista per la Valdichiana senese Nicola Bettollini, l’altro il sindaco di Chiusi Juri Bettollini.

Alcuni giorni prima Nicola aveva pubblicato un post dove riportava il giudizio negativo del suo partito sull’impianto ACEA.
In un contesto del tutto estraneo, la festa del Tria Turris, è stato verbalmente assalito dal sindaco di Chiusi. Sono volate parole sgradevoli del tipo “Tanto so dove stai….” e altre amenità.
Se il conflitto deve essere produttivo non può avvenire in questo modo. Ce ne sarebbero molti altri sicuramente più appropriati. Alcuni giorni fa ne ho proposto uno su questo blog. Vedremo se riusciremo a avere qualche forma di partecipazione. Intanto, per il niente che conta, la mia personale solidarietà a Nicola Bettollini.

Questa voce è stata pubblicata in ARTICOLO21, POLITICA. Contrassegna il permalink.

5 risposte a ACEA: Bettollini contro Bettollini

  1. Carlo Giulietti scrive:

    Leggendo l’articolo ho pensato quello descritto fosse un diverbio scherzoso tra amici preso per vero dai passanti, il commento di Nicola Bettollini invece pare confermare l’arroganza di un sindaco “poco diplomatico” e infastidito da persone che la pensano in maniera diversa da lui.
    Eppure il pensiero unico non dovrebbe appartenere al suo partito ché, mi pare, nel nome abbia anche un qualche riferimento alla “democrazia”.
    Chissà, non ero presente e non posso esprimere giudizi compiuti su un simile episodio solo per aver letto qualche riga sul blog, ma vorrei solo sottolineare che certi atteggiamenti, arroganti, di politici che tengono al consenso popolare, sono proprio portatori di consenso tra tanta gente che vuole proprio il “capo” sempre armato di prepotenza, anche a prescindere dall’essere dalla parte della ragione o meno. I famosi tifosi della politica.
    Minister docet, purtroppo… riusciremo a superare anche questo momento opaco?
    (mi scuso se il latinismo fosse sbagliato)

  2. roberto donatelli scrive:

    ritorno al solito ritornello. Ma non si può investigare sull’operato della giunta comunale e, più precisamente, sull’operato dell’egregio sindaco. La vicenda della scuola e via dicendo.

  3. Ringraziamo Paolo Scattoni e tutte le persone che ci hanno contattatto per esprimerci il loro appoggio. Rimaniamo allibiti di fronte a tanta rabbia e violenza verbale e quasi fisica. Nei prossimi giorni pubblicheremo, come Partito Comunista, l’articolo (il secondo) sul carbonizzatore e sulla spiacevole vicenda. Invitiamo alla calma, la rabbia porta su strade senza uscita, siamo disponibilissimi al confronto ma in maniera pacata, anche decisa se vogliamo, ma non con urla e spintoni…..Grazie a tutti.

  4. Lucia Lazzeri Contini scrive:

    La violenza, che sia verbale o fisica, è tipica di chi non sa rapportarsi in un modo consono al ruolo che svolge, qualunque esso sia nella società. L’uomo dovrebbe essere un animale razionale, ma, ahimè, a volte dimostra il contrario.
    Auspico che le modalità di intervento delle parti interessate nella vicenda “carbonizzatore” cambino al più presto.

  5. Lucia Lelli scrive:

    Resto sconcertata difronte a questi episodi. Se ad esprimere un’idea, anche diversa da quella altrui, significa esporsi e rischiare di subire tali trattamenti, beh, credo che si stia superando il limite. In un paese civile e democratico, dare la possibilità di esprimere la propria opinione è scontato. Mi auguro che tali episodi non si verifichino più e lascino spazio al dialogo e allo scambio di idee.

I commenti sono chiusi.