Festa della Costituzione a Chiusi: si è parlato di accoglienza

Istantanea_2019-05-31_18-32-39di Paolo Scattoni

Questa mattina si è svolto la prima parte della tre giorni della Festa della Costituzione organizzata dalle varie ANPI della nostra zona. Buona partecipazione delle scuole speriori di Chiusi e Montepulciano. Si è parlato dell’articolo 10 della nostra Costituzione

“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici“.

La focalizzazione non poteva che essere sull’accoglienza dei richiedenti asilo. Ho apprezzato quasi tutti gli interventi, anche se alcuni caratterizzati da eccessiva retorica.

In particolare ho molto apprezzato l’intervento di don Massimo Biancalani, parroco di Pistoia che da tempo ospita molti richiedenti asilo utilizzando anche gli spazi della chiesa. Ci ha ricordato quando attivisti di Casa Pound tentarono di controllare e contestare le sue prediche. Ci ha raccontato come una iniziale prevenzione dei suoi parrocchiani si sia poi trasformata in collaborazione e affetto.

Ancora più interessante la testimonianza di Ibrahim , uno dei suoi ospiti. Una racconto toccante che si è concluso con appello ad ascoltare le tante storie, tutte diverse, perché dietro ci sono niente altro che persone che meritano rispetto.

Mi sarebbe piaciuto che si fosse potuto approfondire le cause, il più delle volte fomentate ad arte. Personalmente ho ricordato il processo in corso a Milano dove la nostra ENI (insieme a Shell) è sul banco degli accusati per una tangente di un miliardo di euro che ha poi determinato la svendita di alcune abbondanti risorse petrolifere, con buona pace di quelli di “aiutamoli a casa loro”.

Ho ricordato come ieri a Roma così come in altre capitali europee i nigeriani della zona del Biafra (movimennto IPOB) hanno ricordato le stragi della fine degli anni ’60 e quello che da allora ne è seguito (vedi foto). Di biafrani ce ne sono anche nei Centri di Accoglienza Straordinaria della nostra zona. Sarebbe bene ascoltare le loro storie. Uno di loro ha scritto un libro che verrà pubblicato molto presto. Sarà bene riparlarne.

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