La vicenda settimana corta a scuola: quando i comportamenti contano

scuola-Chiusi-Medium-1di Paolo Scattoni

Oggi è sulla bocca di molti a Chiusi. Si tratta di un fatto avvenuto ieri ancora non del tutto chiaro nei suoi contorni. Ha però già causato denunce incrociate del sindaco nei confronti dell’istituto comprensivo e probabilmente del Dirigente scolastico contro il sindaco. Comunque sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine. I fatti, però, non sono del tutto chiari su come si siano effettivamente svolti.

La materia del contendere riguarda l’introduzione della settimana corta nella nostra scuola primaria decisa, se non andiamo errati, sin da ottobre. Quella delibera presa legittimamente dagli organi collegiali della scuola è stata contestata dal sindaco perché avrebbe comportato, così abbiamo capito, costi eccessivi per il Comune per quanto riguarda i trasporti. L’ultimo passaggio di questa vicenda riguarda una lettera circolare del sindaco che lo stesso avrebbe chiesto di distribuire alle famiglie.

Questa richiesta non sarebbe stata accolta dal Dirigente Scolastico. Così un giorno prima dal suo rientro da una missione all’estero il sindaco si è recato presso la scuola accompagnato dal vicecomandante dei vigili e da uno dei genitori interessati.

Qui le versioni divergono. Secondo il sindaco la richiesta di documntazione agli addetti non docenti e alla vicepreside è stata fatta con tono fermo, ma del tutto corretto. Il personale della scuola presente racconta una storia del tutto diversa. I toni sarebbero stati così fuori dalle righe che la vicepreside e tre addetti della segreteria hanno avuto crisi di panico. Sono stati poi portati presso il pronto socorso e lì almeno una delle persone soccorse vi sarebbe rimasta per alcune ore.  Sarebbero stati poi dimessi con una prognosi provvisoria di tre giorni Il preside contattato telefonicamente dal personale in crisi aveva chiesto l’intervento dei carabinieri, che però il sindaco non avrebbe visto.

Nei prossimi giorni si spera che i fatti vengano chiariti e presentati al pubblico.

Quello che si può dire ora è che non è questo il modo con cui regolare i rapporti fra due istituzioni. Per me è un’ulteriore conferma che questo sindaco non è all’altezza del compito. Dopo tre anni da sindaco e uno da facente funzione non ha capito che non si può governare con l’arroganza che ha caretterizzato molte delle sue decisioni. Un modo di governare opaco e in contraddizione con quanto in maniera ufficiale si è voluto celebrare su iniziativa del Comune oggi alla sala San Francesco: l’importanza della trasparenza nell’azione della pubblica amministrazione. Come al solito si predica bene ma purtroppo si razzola molto male.

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3 risposte a La vicenda settimana corta a scuola: quando i comportamenti contano

  1. roberto donatelli scrive:

    ….tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!.

  2. pscattoni scrive:

    Mi hanno etto che la maggioranza avrebbe promosso un’iniziativa dei genitori contrari alla settimana corta. Vi avrebbe partecipato una decina di genitori. Mi pare che i pasticceri siano tanti.

  3. luciano fiorani scrive:

    A Milano c’è un detto che il nostro sindaco dovrebbe imparare e poi tenere in considerazione: ofelè fa el to mesté (pasticcere fai il tuo mestiere).
    Che c’entra il sindaco nella discussione sull’organizzazione scolastica?
    Dopo aver fatto presente quali sono le possibilità del comune nel fornire certi servizi (scuolabus, sembra in questo caso) dovrebbe lasciare che sia autonomamente la scuola a regolarsi come meglio crede senza pretendere di imporre una qualche soluzione.

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