Il 4 marzo a Chiusi

pd chiusi scalo bandieradi Luciano Fiorani

Lo sconquasso politico del 4 marzo ha colpito anche Chiusi. In dettaglio riportiamo voti, percentuali e differenze delle maggiori forze politiche, rispetto alle elezioni politiche di cinque anni fa.

I 5Stelle, che hanno trionfato a livello nazionale con il 32,5% pari a oltre 10,5 milioni di voti, a Chiusi ottiene il 23,4% (1.112 voti). Risultato inferiore a quello nazionale e in linea con il dato regionale. Rispetto alle precdenti politiche i 5Stelle ottengono un +2,7%.

La Lega è quella che ha fatto il balzo più strabiliante dallo 0,5 al 13,7% e passa da 27 voti a 654.

Forza Italia ottiene 387 voti pari all’8,1% e perde il 4,1%.

Fratelli d’Italia passa da da 77 voti a 179 e percentualmente arriva al 3,7% rispetto all’1,4.

Il Pd, il vero sconfitto insieme a Forza Italia di questa tornata elettorale, raccoglie 1.794 voti con una pecentuale del 37,7%. Scende sotto la soglia psicologica dei 2.000 voti e perde in percentuale il 10,1%.

Non reggono all’urto neppure le “stalingrado” di Montevenere e Montallese. A casa dell’assessore Marchini il Pd crolla, rispetto alle precedenti politiche, del 17% e nel feudo del sindaco il calo è del 13%; a Montevenere oltre un terzo (35%) degli elettori Pd ha cambiato casacca e anche a Montallese il 20% dell’elettorato piddino ha preso altre direzioni.

LeU si ferma al 4,3% con 205 voti. Non era presente alle precedenti elezioni e un raffronto, solo indicativo con il 2013, può essere fatto con Sinistra Ecologia e Libertà che ottenne 184 voti e il 3,5%.

Oltre il crollo del Pd queste elezioni confermano la volatilità del voto e soprattutto che le vecchie appartenenze ideologiche cominciano a mostrare la corda anche a Chiusi. Si chiude un’epoca!

I voti che perde il Pd in buona parte vanno direttamente alla Lega, alla faccia dei discorsi su destra e sinistra.

A rafforzare questo fatto c’è anche la destinazione di quello che era stato il voto a Possiamo nelle ultime elezioni amministrative. Il pulviscolo di sinistra più Liberi e Uguali non raggiungono i voti che aveva avuto Possiamo meno di due anni fa. E’ ovvio che diversi di quei voti sono finiti o ai 5Stelle o verso altre formazioni.

Il senso politico è inequivocabile: il Pd super renziano perde in casa e quello che appena tre anni fa sembrava un corso inarrestabile verso una nuova era dei progressisti è bell’e finito.

Sic transit gloria mundi. Se Scaramelli e Bettollini non capiscono cosa significa lo impareranno presto a loro spese.

Volevano portarci nel futuro e già si ritrovano nel passato.

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22 risposte a Il 4 marzo a Chiusi

  1. enzo sorbera scrive:

    Quindi, pensi che a Chiusi non ci siano stati riflessi delle scelte nazionali?
    ok, vado a “giocare” da un’altra parte

  2. pscattoni scrive:

    Non sono argomenti per questo blog che si occupa di Chiusi.

  3. enzo sorbera scrive:

    Permettimi di insistere. Ma che rilevanza può avere sapere che tizio ha dato un voto a Salvini quando ha dovuto ingoiare l’alleanza di governo con Verdini, Alfano e la Lorenzin? O il “patto del Nazareno” o il comizio di Casini e il ripescaggio di tutto il democristianume d’antan? All’appello mancano solo DeMita e Pomicino, forse perché gli altri probabilmente sono morti. Alla fine, l’elettore pd credo che abbia tirato le sue conclusioni. Inoltre, considerate queste premesse, fare i “preziosi” per un tavolo con i 5 stelle lo trovo un pochino indecifrabile. Insomma, mi pare che, al solito, si cerchi di buttarla in caciara per evitare di discutere – come invece fanno i militanti del pd (almeno nei luoghi in cui gli è permesso) -. Non essendo un iscritto PD, le mie considerazioni sono la registrazione di impressioni e confusioni.

  4. pscattoni scrive:

    Rilevante lo è. Può non essere il più importante. La mia era soltanto una puntualizzazione su dati trattati non correttamente.
    Poi è vero, la domanda principale è se esista o meno una possibile strategia che consideri ancora la sinistra politica una categoria ancora attuale. Per me lo è.

  5. Enzo Sorbera scrive:

    non mi pare rilevante il problema di dove siano andati i fuggitivi, né mi scandalizzerebbe la scelta della Lega (in fondo, è un partito totalizzante, centralistico come lo era il vecchio PCI). Trovo maggior materiale di discussione nell’intervista che ha rilasciato Sposetti – il vecchio tesoriere del PD – al corriere della sera. Spiega molto bene le origini e l’evoluzione della débacle. E’ chiaro che l’idea del “processo” non è condivisibile, ma, al netto dell’arrabbiatura, ci sono molti spunti per una riflessione non “prevenuta”.
    http://www.corriere.it/elezioni-2018/notizie/sposetti-renzi-va-processato-base-governo-serve-m5s-non-pericolosi-fa319964-2184-11e8-a661-74ccbd41f00f.shtml

  6. pscattoni scrive:

    Certo sarebbe disastroso affidare a lei la messa a punto dei testi INVALSI. L’abbiamo già detto quanti sono stati i voti del PD a Chiusi arrivati alla Lega. Se a Chiusi i flussi dei voti sono stati analoghi a quelli nazionali calcolati da SWG sarebbero stati il 4,6% dei voti raccolti dalla Lega a Chiusi (617) e quindi meno di 30 di trenta elettori che nel 2013 avevano votato PD. Se invece utilizziamo il 7% che lei ha trovato da altra fonte i chiusini che nel 2013 avevano votato per il PD e nel 2018 Lega sono poco più di 40. I voti degli ex elettori del PD che non sono tornati sono andati in percentuli diverse a tutti gli altri partiti.
    Ora se questa insistensa sulla trasmigrazione in massa degli ex elettori del PD alla Lega dipende da ignoranza della branca della statistica che si occupa di flussi elettoriali si può facilmente ovviare con un po’ di studio. Se invece è strumentale allora è altra questione.

  7. Stefano Mencarelli scrive:

    Allora guardiamo i numeri: (2013-> 2018)

    5S: +2,7%
    Lega +12,8% (+627 voti)
    F.I: -4,1%
    FdI: +2,3%
    PD: -10,1% (-722 voti)

    Sembra un test INVALSI di 5a elementare: dove sono finiti i voti del PD?

    A-Lega
    B-FI
    C-FdI
    D-M5S

    Io scommetto 2 euro sulla risposta A.

  8. pscattoni scrive:

    I numeri sono numeri. Se caliamo su Chiusi il flusso da PD a a Lega che calcola SWG e cioè il 4,6% i voti di quelli che nel 2013 votarono PD e il 4 marzo Lega è pari a 28 voti. Se invece utilizziamo il 7% suggerito dalla “immagine” siamo a 42 voti trasmigrati. Non è davvero questo il problema, ma quello della definizione di una strategia. Per Chiusi quello è il problema del PD.

  9. Stefano Mencarelli scrive:

    Per capire meglio nulla di più efficace di un’immagine, che come dicono in Cina, vale più di mille parole.

    Tradotto: il 7% dei voti leghisti vengono dal PD. Poi se uno non vuole capire come mai roccaforti storiche dell’Emilia votano lega (e non da adesso), è un problema suo.

    https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2018/03/06/Lega-13-18-630×415.jpg

  10. pscattoni scrive:

    No, non intigno sono convinto che la tua affermazione “I voti che perde il Pd in buona parte vanno direttamente alla Lega, alla faccia dei discorsi su destra e sinistra” a Chiusi non sia provata. Comunque mi pare che è proprio il link che mi fornisci presenta una situazione del tutto diversa da quella da te ipotizzata:

    La Lega fa un balzo dal 4,1 al 18%.

    Dalla vecchia Lega Nord il 18,7 %

    degli altri:

    1) Non aveva votato 29,5 % (nuovi elettori o vecchi astenuti)

    3) Gli altri provengono da elettori di altri partiti e questo è quello che ci interessa. La maggior parte 25, 6 % Forza Italia degli altri è interessante notare come l’8.5 % proviennga dal Movimento 5 stelle e soltanto il 4,6 % dal PD.

    Allora se come mi suggerisci dovessi trasferire questi dati alla situazione di Chiusi la conclusione è che la tua proposizione è infondata. Se Chiusi sia diversa è possibile, ma non ci sono gli elementi per dirlo.

  11. luciano fiorani scrive:

    Ma perché devi intignare nel difendere l’indifendibile? Che una quota consistente dell’elettorato del Pd sia andata direttamente alla Lega è di una evidenza solare.
    Ci vuole l’Istituto Cattaneo per capire dove è andato il voto del Pd?
    In Emila, in Umbria, in Toscana dove l’avrà presi tutti quei voti la Lega? Dai socialisti che erano lo zero virgola?
    E comunque visto che vuoi studiare i flussi elettorali eccone uno (altri dicono addirittura che è l’8% il trasferimento dei voti da Pd a Lega).
    Non sarà, come i sondaggi tutti, precisissimo ma sull’idea che fornisce mi pare ci sia poco da discutere.
    https://www.termometropolitico.it/1292140_sondaggi-politiche-2018-flussi-elettorali.html

  12. pscattoni scrive:

    Quello che prima di tutto occorrerebbe fare è discutere sull’argomento. La discussione sui flussi è iniziato sulla mia contestazione insieme a una generale cindivisione del post era quello che una parte del PD di Chiusi si sia trasferito direttamente su posizioni leghiste. Questo era l’argomento.
    Sullo tsunami a livello nazionale è bene discutere su arene più qualificate, ma per le regole di questo blog non qui. Qui per le regole che il blog ha lo tsunami è quello che riguarda Chiusi.

  13. Luca Scaramelli scrive:

    Concordo con le conclusioni di Luciano. Il resto del dibattito, quello sui flussi mi sembra non tenga conto del ciclone che è passato, da anni la sinistra analizza sconfitte le loro cause e si interroga sul sesso degli angeli.

  14. pscattoni scrive:

    L’istituto più accreditato sull’analisi dei flussi è il Cattaneo. Arrivano dopo uno studio tramite un campione di intervistati.

  15. pscattoni scrive:

    Forse non hai letto il mio primo commento dove scrivevo “La paura dell’invasione di questa ondata di “neri”. I poveri ignoranti, più o meno beceri, sono presenti in tutti gli schieramenti.” Quindi su questo siamo d’accordo. Mandami i link su questi studi così veloci sui flussi. Mi interessano.

  16. anna duchini scrive:

    Lo studio da uno bravo intendevo,tipo quelli che hanno contato i voti che in Emilia, Umbria e Toscana sono transitati direttamente dal PD alla Lega.Dicono che non si Può parlare di meno del 5%.
    Per quanto riguarda il razismo, il problema è presente , dove più dove meno, in ciascuna forza politica,non certo solo nei flussi di entrata nella Lega.

  17. pscattoni scrive:

    Allora i flussi si calcolano su una matrice dove ci sono anche gli astenuti e le bianche e nulle. Per ciascuna di queste voci ci sono voti in entrata e voti in uscita. Che ci sia stato un flusso unico (PD-Lega) è piuttosto improbabile. Poi che ci siano razzisti in ciascuna delle voci della matrice dei voti in entrata per la Lega ne sono convinto anch’io.

  18. anna duchini scrive:

    Commissiona un bello studio da quelli bravi e poi ne riparliamo.

  19. anna duchini scrive:

    Continuare a credere poi che i razzisti nel PD non ci siano quando invece si tratta di un fenomeno trasversale da cui nessuna forza politica è immune, mi sembra un pò di presa in giro.

  20. pscattoni scrive:

    Se l’analisi dei flussi fosse così semplice non ci sarebbe bisogno degli istituti specializzati. Sull’aumento della Lega si può anche pensare a Forza Italia, ad un trasferimento da PD a 5stelle e da qui a Salvini. Di ipotesi se ne posso fare tante. Quello che è sicuro che hanno visto aumentare i consensi quelli che hanno fatto perno sulla paura dello straniero soprattutto quello di colore scuro.

  21. anna duchini scrive:

    Certo che il voto è fluido ma da dove credi che vengano la massa di voti presi dalla Lega e dalla Meloni visto che Forza Italia a Chiusi ha perso solo il 4% e a perdere voti è solo il PD?

  22. pscattoni scrive:

    Quando ho scritto il post che precede questo avevo disposizione soltanto alcuni frammenti della situazione di Chiusi. Però me la immaginavo.
    Non condivido l’analisi dei flussi di Luciano (Fiorani). Che i voti dell Lega siano in gran maggioranza quelli del PD non è così sicuro. Il successo della lega riguarda la polemica obiettivamente razzista della lega. La paura dell’invasione di questa ondata di “neri”. I poveri ignoranti, più o meno beceri, sono presenti in tutti gli schieramenti. C’è invece da prendere atto della fluidità del voto. Il voto al PD rappresentato da clientele, aspettative e favori non c’è stato almeno nella misura ipotizzata da quelli “tanto non cambia niente”.

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