Se questo è un Consiglio Comunale….

di Paolo Scattoni

La seduta di ieri lascia più dubbi, che già sono tanti, del solito e se ne è parlato a lungo. Quelli di ieri, però, sono più del solito, a partire dall’ora di inizio: le 19. Il cittadino comune, che come me non ha accesso ai dettagli, pensa che si riesca a svolgere in poco tempo. Di solito intorno alle 20, i cittadini normali sono soliti cenare. Invece al momento della convocazione il sindaco sapeva che c’erano sei interrogazioni. Per una di queste il sindaco ha poi tirato fuori una mozione. Per la presentazione di una mozione che non sia stata messa all’Ordine del giorno, il regolameno prevede che possa essere presentata dopo dibattito. Sta di fatto che lo stesso regolamento non prevede discussione per le interrogazioni: c’è una domanda alla quale il sindaco risponde e il consigliere che l’ha presentata può dichiarare la propria soddisfazoone o insoddisfazione in merito alla risposta. Il tutto, lettura e commento, deve essere svolto entro breve tempo, se non ricordo male nel limite dei cinque minuti. E allora dov’è stata la discussione sul problema della pericolosità del muro di via Garibaldi di proprietà della Curia? È avvenuta in spregio al regolamento e il sindaco tirando fuori la mozione precotta già sapeva che il dibattito saebbe stato fuori norma.

Ero fra il pubblico. Eravamo tre in tutto. Io e un amico siamo andati via poco prima delle nove. Il consiglio è durato per un’altra ora Questo significa favorire la partecipazione dei cittadini? Bisogna portarsi dietro un panino?

Per quanto riguarda la questione di merito, nella famosa sesta interrogazione sulla sicurezza del muro di via Garibaldi bastava esprimersi sulla possibilità o meno di procedere a un obbligo di legge che aspetta da molti anni.

Su questo blog ogni tanto qualcuno adombra una mia propensione al “clericalismo”, forse perché cito il grande lavoro, che poco si conosce, di organizzazioni della o vicine alla Chiesa per  i più svantaggiati, per la cultura (leggi LUBIT) e per tante altre iniziative.

Questa volta, però, sono con chi dice che un atto amministrativo dovuto deve essere applicato senza se e senza ma. Non venirne a capo dopo molti anni non ha giustificazine alcuna. Vorrà dire che per quanto mi riguarda pareggio un po’ il conto.