Orizzonti: Cigni e cignali

cignalidi Luciano Fiorani

Giustificare una cazzata non è mai facile. Specie se non si hanno l’autorità (morale) e le capacità (dialettiche e di convinzione).

E’ quello che è andato in scena ieri sera in Consiglio comunale https://www.youtube.com/watch?v=43mmcVCSQno e che ha visto il sindaco balbettare, accampare scuse e giustificazioni come uno scolaretto convinto di poter sfangare l’esame con qualche ovvietà senza aver capito l’argomento.

Ho chiuso il Festval Orizzonti” ha ripetuto a più riprese il sindaco Bettollini, perchè la situazione debitoria della Fondazione che si trascina da anni andava affrontata senza indugi.

Già, ma che la situazione economica della Fondazione fosse critica lo si sapeva http://www.movimento5stellechiusi.org/articoli/editoriali/44-fondazione-orizzonti-profondo-rosso anche quando Bettollini & soci, col solito over booking di retorica, ci ammorbavano col Festival tra i più importanti d’Italia.

Ma cosa è successo nel giro di qualche mese tanto da portare a questa decisione che pare solo dettata da infantile apprensione? Non si sa, e il sindaco non ha fornito nessuna spiegazione.

Si è limitato a dire che la situazione la conoscevano tutti.

Certo che la situazione la conoscevano tutti, almeno quelli che si sono informati cercando le informazioni con fatica. Perchè si sa, che l’amministrazione Bettollini su questo orecchio non ci sente e tira fuori dati e notizie che non gli piacciono solo quando proprio non ne può fare a meno.

E cosa significa “tutti sapevano”? Non certo che tutti avrebbero potuto intervenire. Invece, chi poteva e doveva farlo, lui per primo, non ha mosso un dito fino all’alzata d’ingegno di chiudere il Festival su due piedi e informando la città solo a cose fatte.

Non pare che il sindaco abbia ancora capito cosa questo gesto impulsivo significhi per Chiusi. Eppure dovrebbe aver letto quello che la stampa specializzata ha scritto sulla questione. Qualcuno ha parlato di figura di merda in mondovisione ma lui si fa forte del giudizio degli omini degli orti e delle donnine della coop che il Festival non lo apprezzavano e afferma che non ci saranno conseguenze, anzi si ripartirà (quando? come? non si sa) con cosucce di casa nostra.

Tutto si può fare ma occorre avere chiaro quello che si vuole. Che promuovere cultura non sia solo una suonata o una pièce teatrale gli viene detto inutilmente da tempo.

E’ invece ridicolo chi pensa di invitarci a pranzo proponendoci tartufi e champagne e poi all’ultimo minuto ci dice che forse è meglio la ribollita col vino del contadino. Ma chi glieli aveva chiesti tartufi e champagne?

Hanno fatto tutto da soli, come al solito.

E ora che sono miseramente naufragati coprendosi di ridicolo vorrebbero far credere che l’uva, come alla volpe di Esopo, non gli interessa più.

Ci hanno fracassato per anni con la “cultura alta”, col prestigio e la visibilità di un Festival di qualità. E poi, così, su due piedi a due mesi dall’inizio smucchiano la veglia.

Ma questi di serità ne hanno mai sentito parlare?

Il Festival era indubbiamente discutibile e poteva e doveva essere meglio orientato ma decretarne la fine sic et simpliciter non è una soluzione ragionevole.

E non certamente con “Io lo chiudo”. Ma ha idea questo personaggio che avere in mano le sorti di una città non vuol dire fare quello che gli passa per la mente ma consultarsi, parlare con i cittadini (non solo con i suoi cari) e decidere solo dopo che le questioni sono state discusse e le varie soluzioni sono state valutate?

Si chiude il Festival e si salva la Fondazione. A che serve un baraccone come la Fondazione se non produce più neppure il Festival? Il messaggio è chiaro: la clientela prima di tutto, la cultura può attendere.

Analfabeti politici furono definiti e quello continuano ad essere. Ma laureati con master nel curare il proprio orticello.

Ora i Cigni sono volati via. Sono rimasti i cignali e con i cignali ci si fanno solo le pappardelle.

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3 risposte a Orizzonti: Cigni e cignali

  1. Bonella Martinozzi scrive:

    Che sia l’arroganza e la presunzione a governare Chiusi da molti anni è un dato di fatto , con l’avvento dei “renziani” questo metodo si è ulteriormente radicato. L’arroganza e la presunzione sono ancora più fastidiose se vengono perpetrate da chi non ha la minima idea di cosa voglia dire amministrare un paese . Hanno fatto il passo più lungo della gamba pensando di essere capaci di ” Far diventare il Festival Orizzonti primo in Italia superando persino il Festival di Spoleto”. Sono arrivati al punto di scontentare tutti . Ormai nessun artista prenderà in considerazione la possibilità di lavorare a Chiusi ben sapendo che potrebbe essere “licenziato” all’ultimo momento. Altro punto critico di questa amministrazione è il completo distacco dai Cittadini , argomenti come Festival Orizzonti, Palazzetto di Pania ed io ci aggiungerei il Lago sono questioni da discutere in assemblee pubbliche con dibattiti aperti perché essere amministratori non vuol dire essere padroni della Città

  2. roberto donatelli scrive:

    Il Comune aveva chiamato quelli della Bocconi……..per farsi dire che sono stati delle
    stravaganti, arroganti persone che hanno creato un debito di 300Mila Euro di soldi pubblici!!! Se avessero parlato con i cittadini invece che con i loro lecca…….avrebbero risparmiato almeno la figuraccia fatta con la Bocconi….. e Chiusi è un’altra volta all’avanguardia, o, se volete, il volano.
    Ma dove si vuole andare con gente del genere? Sono impervi a qualsiasi suggerimento e ciechi più dei non vedenti.
    I cignali. a confronto, fanno meno danno.

  3. pscattoni scrive:

    Il 28 aprile 2014 il consigliere comunale Bologni scriveva su questo blog:
    “l discorso filosofico è apprezzabile ma in questo momento in cui i problemi economici di attività e cittadini non sono da sottovalutare aumentare il contributo alla Fondazione Orizzonti mi sembra al quanto fuori luogo, parere mio personale. L’impegno economico totale per la cultura sarà di 238.000 €. annui di cui 145.000 €. alla Fondazione Orizzonti”. (http://www.chiusiblog.it/?p=29029)
    Se si rispondesse tempesivamente alle domande dei cittadini (in questo caso addirittura di un consigliere comunale) forse sarebbe utile per evitare certi errori.

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