Fondazione Orizzonti: un fallimento con vecchie radici

rita fiorinidi Rita Fiorini Vagnetti

Argomento di attualità: Fondazione Orizzonti. Oggi si sente parlare di “débâcle politica” ,di una fotografia impietosa di un fallimento politico e di opposizioni forse un po’ tiepide dinanzi ad una tale situazione”. Se si volesse dare una collocazione temporale e reale si dovrebbe effettivamente ritornare a ritroso ai tempi dell’ultima gestione Scaramelli, anticipata nella soluzione con una mossa a sorpresa, scavalcando il vice sindaco Sonnini e  posizionando l’allora assessore Bettolini, a ruolo di sindaco facente funzione. 

Niente di nuovo sotto il sole per scelte politiche-amministrative sicuramente non in linea con il senso più comune di una buona ed oculata amministrazione, “ai danni” degli interessi dei cittadini per quanto riguarda l’impiego di soldi pubblici e …privati.

Parlo a titolo del tutto personale, come ex lista civica i Cittadini per Chiusi e attualmente , aderente all’organizzazione “Sena Civitas“. Non posso, però,  fare a meno di rivendicare il ruolo di opposizione svolto dai rappresentanti del consiglio comunale che portò nella fase finale, alle dimissioni  dei quattro consiglieri di minoranza, per atteggiamenti arroganti, senza possibilita’ di dialogo con la maggioranza e senza poter amministrativamente intervenire  perché numericamente inferiori, anche su decisioni e delibere ritenute inopportune. Così come quella che portò all’approvazione da parte della maggioranza della Fondazione Orizzonti e per quelle dimissioni mi sembra di ricordare, fummo molto osservati e criticati, forse non ben compresi”.

Per rendere giustizia al vero, però, dobbiamo ricordare che tutta la maggioranza, compreso l’attuale sindaco e quasi tutti gli attuali componenti, allora votarono in linea con il progetto Scaramelli che quindi, a mio avviso e non certo da sostenetrice delle sue posizioni, non  può e non  deve essere considerato l’unico responsabile della ” débâcle politica-amministrativa” in relazione alla Fondazione. Erano tutti insieme con determinazione, facendo muro contro qualsiasi proposta delle opposizioni, anzi quasi sempre tacciandole di ostruzionismo sterile  e “a priori”.

Ma non era certo cosi’!!!

Quindi oggi sarebbe giusto che facessero ” mea culpa e che se ne assumessero tutte le responsabilita’”: il fallimento della  “caparbia scelta”  di una fondazione che avrebbe potuto veramente portare una certa forma di benessere all’intero paese con tanti risvolti culturali e turistici, ma, che probabilmente, non aveva basi solide di partenza e soprattutto prospettive. Ora vogliono correre ai ripari speriamo che ce la possano fare, ma certo i soldi spesi e forse sprecati non ritornano. Certo i “lazzi non erano belli”, come alcuni simpatici  amici chiusini doc sostengono.

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