Cioncoloni: la denigrazione anonima per servilismo

cioncoloni2di Giorgio Cioncoloni

Cari denigratori seriali, sicari prezzolati dalla maggioranza che ci governa che vi nascondete dietro ridicoli pseudonimi perché sicuramente, come è giusto, vi vergognate di voi stessi, in risposta alle accuse che mi avete rivolto su Facebook vi dico che stavolta ve la siete presa con la persona sbagliata.

Capisco il vostro nervosismo nel dover sviare l’attenzione dalle cazzate dei vostri padroni, che una volta pubblicano interviste che poi sono costretti a cancellare, un’altra convocano consigli comunali che poi sono costretti ad annullare, un’altra ancora approvano delibere che poi sono costretti ad annullare e riapprovare, proprio come quella relativa alla fantomatica cittadella dello sport, ma state sereni e prendetela con filosofia altrimenti finirete per rovinarvi il fegato e soprattutto per finire la lingua.

Io sono contento che il nuovo palasport inizi finalmente i lavori perché sono stato fin dall’inizio, e continuo ad esserlo, favorevole alla sua costruzione, fosse solo per rimediare a quello scandalo dello stadio di Pania, voluto e caldeggiato dai vostri padroni, compresi quelli nuovi, che fino all’arrivo del Gabibbo lo illustravano, vedi uno dei primi Chiusinforma del principato di Scaramelli, come uno dei mezzi per portare Chiusi nel futuro. Le stesse identiche affermazioni che ora fanno sul palasport, sperando che questa sia la volta buona e che questo futuro finalmente arrivi.

Posso anche dire, senza nessun timore di essere smentito, che se i vostri padroni avessero tenuto un atteggiamento più umile e mi avessero ascoltato il palasport sarebbe già terminato e forse l’Emma Villas ora giocherebbe a Chiusi, perché a suo tempo io proposi l’utilizzo diretto del mutuo residuo, la stessa soluzione che i vostri padroni hanno adottato dopo un anno, dopo essersi resi conto cioè che non tutti i soggetti in gioco erano disposti a sottomettersi alle loro volontà e a dimostrazione del fatto che i risultati si ottengono con la mediazione e l’umiltà e non con l’arroganza.

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3 risposte a Cioncoloni: la denigrazione anonima per servilismo

  1. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Ringrazio i Paoli per la solidarietà.
    A Miccichè specifico che io intendo l’umiltà e l’arroganza come due elementi tra di sé contrastanti nel processo decisionale che, giustamente, è il fine ultimo ma che può avvenire dopo aver ascoltato tutti i soggetti interessati, e quindi cercando di fare tesoro del parere di tutti, oppure senza ascoltare nessuno e pretendendo poi che tutti si adeguino.
    Nel caso in questione è stato applicato il secondo metodo con la pretesa che soggetti forti come le banche si adeguassero alla volontà del sindaco, deus ex machina.
    Probabilmente se si fosse cercato un accordo preliminare in cui tutti i soggetti avessero potuto contribuire alla decisione finale il risultato sarebbe stato diverso.

  2. PMicciche scrive:

    Approfitto per dare a Giorgio la mia ininfluente ma sincera solidarietà per l’accaduto. Approfitto anche per aggiungere che sul fatto poi che i risultati si ottengano con la Mediazione, questo vale solo in certe occasioni perchè l’Italia è un paese ad alto tasso di mediazione e di compromesso, troppo alto. Sull’Umiltà e l’Arroganza invece, credo poco ad entrambi mentre punterei sulla Decisione e mi dispiace che la Primavera non sia diventata altro che il volano per eleggere dei Consiglieri, senza costruire un consenso nella prospettiva di un futuro cambio di gestione. Troppa umiltà e troppa mediazione nell’armonizzare forzatamente mondi e finalità diverse…. e forse a questo giro avremmo avuto un Cioncoloni Sindaco, cosa che a Chiusi avrebbe sicuramente giovato.

  3. pscattoni scrive:

    Caro Giorgio, ovviamente hai la mia solidarietà. Non frequento molto facebook e non conosco i testi a cui fai riferimento se non uno. Questo blog cerca in tutti i modi di evitare gli anonimi perché come dici è assai probabile che gli autori agiscano su commissione. Io non me me preoccuperei e continuerei a lavorare a favore della comunità locale mettendo a disposizione l’informazione che hai raccolto con competenza durante la tua esperienza in Consiglio comunale.

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