“Ah qual colpo inaspettato”. Cronaca del Barbiere di Rossini a Radicofani

barbiere radicofanidi Mario Paris, critico musicale

Cronaca de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini a Radicofani – 16-08-2016 (in occasione dei duecento anni dalla composizione). 

Ancora una bellissima serata di musica: A dire il vero, non c’era nulla di inaspettato, ma soltanto conferme.  Soprattutto del grande successo di pubblico (teatro pieno di gente entusiasta che non voleva abbandonare le proprie poltrone). Mi riferisco alla bellissima recita del Barbiere di Siviglia che la ormai nota Compagnia lirica “Gli amici di Fritz “ ha portato martedì sera al Teatro Costantino Costantini di Radicofani. 

Compagnia sempre di altissimo livello, trascinata da Figaro Allan Rizzetti a cui hanno fatto da contraltare il simpaticissimo Almaviva di Andrea Fermi e la dolce Rosina di Lea Airoldi. Vocalmente un trio di grande qualità che ha dato prova di grande tecnica vocale pirotecnica e di grande affiatamento vocale e scenico. Oltre alle proprie arie e duetti, hanno conquistato il pubblico nei due terzetti:  “la testa vi gira” e “ah qual colpo inaspettato”, ottenendo dal pubblico applausi a scena aperta. Sul versante maschile, di forte impatto visivo e vocale sono stati i veterani del ruolo Fulvio Bussano (Don Bartolo) e Mattia Lee Keebaek (Don Basilio). Hanno avuto meritati applausi al termine delle proprie arie e sono stati divertentissimi nelle scene di assieme , facendo la spalla l’uno dell’altro, come i più noti gatto e volpe.  Non a caso, il costume di Don Bartolo, ha sul collo della giacca il richiamo di un gatto accoccolato (con tanto di maschera di muso di gatto).

Dalla scorsa produzione di Barbiere di Siviglia, oltre al  già menzionato tenore Andrea Fermi, è cambiata anche la cantante che dava voce e corpo alla domestica Berta: Gloria Labbadia. Personalmente, ho molto apprezzato alcune modifiche apportate al personaggio: volto invecchiato dal trucco, andamento scricchiolante e voce piegata al volere della musica, che richiede una “vecchietta disperata”.  Esilarante anche il momento in cui, seduta sulla sedia, in pausa tra un mestiere e l’altro, si fuma una sigaretta srotolandosi i gambaletti fino alle caviglie. Brava ! 

Grande professionalità il maestro Fabio Silvestro al pianoforte che accompagnava recitativi, parti d’assieme, dava gli attacchi e teneva le fila di concertati, arie e scene varie.  Davvero un elemento cardine.  Alcune modifiche sulla prima produzione: i cartoni della scenografia sono verniciati di bianco e non riportano più gli intricati labirinti. In questo modo sembrano formare le costruzioni e i muretti tipici dei paesi mediterranei. Nella scena finale , complici anche i molti bambini presenti in sala, Figaro è sceso in platea distribuendo palloncini bianchi con la scritta “oggi sposi”, che sono stati anche lanciati dal palcoscenico al pubblico che li richiedeva, alzando le mani per afferrarne qualcuno.

Dopo il saluto finale da parte del maestro Rizzetti, che ci ha promesso di ritornare con “Gli amici di Fritz” a gennaio, la Compagnia di canto ha bissato il finale “Di sì felice innesto” per un pubblico incantato che ha addirittura tributato una standing ovation al termine del bis. 

Significativo il fatto che, per mettere in scena questo Barbiere di Siviglia, di cui scene e costumi vengono trasportati in una macchina sola, questa Compagnia abbia speso indicativamente poche centinaia di euro.  Tra i Comuni e le Associazioni a cui va il merito di chiamare ciclicamente questi giovani artisti a rappresentare l’opera lirica “in casa”, annoveriamo Radicofani, dove la Compagnia ha la propria base, Castiglione D’Orcia, Sarteano, Abbadia San Salvatore e Sinalunga. 

Ci auguriamo che questa lista cresca, sia per valorizzare questi Artisti, ma anche per valorizzare il territorio. 

 

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4 risposte a “Ah qual colpo inaspettato”. Cronaca del Barbiere di Rossini a Radicofani

  1. luciano fiorani scrive:

    Da qualche anno l’appuntamento con l’opera che gli “Amici di Fritz” mettono in scena a Radicofani e dintorni sta diventando, almeno per me, un’abitudine assai piacevole.
    Mi piace l’opera ma anche il loro modo di proporla.
    C’è qualità e ingegno a costi irrisori; roba non adatta a Chiusi.

  2. pscattoni scrive:

    Si è vero Allan (Rizzetti). Nelle vostre rappresentazioni c’è rispetto per le sensibilità del pubblico. Ho molto apprezzato la presenza ATTENTA dei bambini. È la dimostrazione che l’opera può essere per tutti.

  3. Allan Rizzetti scrive:

    Grazie per il sostegno da parte Vostra. Voglio sottolineare ancora il fatto che le produzioni della Compagnia Lirica “Gli Amici di Fritz” non hanno la pretesa di competere con quelle dei grandi teatri di tradizione ma vengono trasportate in una sola macchina, e costano poche centinaia di Euro. La costante principale della nostra Compagnia è, infatti, quella di prediligere la qualità vocale, senza ovviamente tralasciare scene e costumi. Ultimamente alla Scala di Milano invece di palloncini lanciati in platea, si è vista una “congiura” del verdiano Ballo in Maschera, con gli interpreti seduti sopra un WC. Sembra davvero che valga tutto. Non per noi. La nostra idea è quella di portare qualità e tradizione . Abbiamo in repertorio soltanto opere “buffe”. Vogliamo divertire divertendoci. Ringrazio ancora pubblicamente le signore Mascagni che per prime hanno creduto in noi, aiutandoci per la produzione de “L’amico Fritz” e tutti coloro che ci hanno aperto i loro teatri, dandoci amicizia e fiducia : Fausto Cecconi, Assessore alla Cultura di Radicofani, Pina Ruiu e la “Nuova Accademia degli Arrischianti” di Sarteano, Daniele Palmieri (ex Assessore) e Paolo Bruno (Assessore in carica) di Castiglione d’Orcia, Daniele Belloni della Associazione “Nuova Arcadia” di Abbadia San Salvatore. Spero di cuore che questa lista di Amici si allunghi, per portare l’opera nel Territorio. Grazie. Allan Rizzetti per “Gli Amici di Fritz”

  4. pscattoni scrive:

    Ero presente e confermo. Davvero una serata indimenticabile. Intervengo invece per mettere in relazione quanto ho visto con il rancido dibattito chiusino sulla cultura alta. Gli Amici di Fritz si ispirano apertamente al modello del Carro di Tespi. Nella sua Ars Poetica Orazio ci racconta di Tespi, fondatore del teatro greco, come di uno che andava in giro con un carro con il quale allestiva un palcoscenico per le rappresentazioni. Orazio per primo invoca un teatro con una diffusione di massa. Il moderno Carro di Tespi è quello che ha operato in Italia nella prima metà del 900. Quel modello ripropongono Gli Amici di Fritz. Rivendicano il ruolo di “nuovi guitti”. Il carro per loro sono i piccoli teatri sottoutilizzati o addirittura dimenticati. Quanto è “alta” questa cultura? Dipende da come si fa, gli artisti guidati da Allan Rizzetti la fanno ad altissimo livello. Certo alla prima della Scala non si lanciano palloncini in platea, ma neppure si va a alle recite degli amici di Fritz con stravaganti abiti delle grandi maison di moda. Sono due cose diverse. Un paio di anni fa Rizzetti ottenne la sponsorizzazione della “Fondazione Mascagni” per la rappresentazione dell’Amico Fritz. Le eredi Mascagni capirono benissimo, quello a non capire fu il il Comune che neppure rispose alla richiesta di utilizzare il teatro Mascagni. Il carro non ha da passare. Costa troppo poco.

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