Bettollini e i marciapiedi propedeutici

46-foto-bettollini-scaramelli-stazione--2-di Luciano Fiorani

La notizia che nella nostra stazione possano partire a breve i lavori di adeguamento tecnico di alcuni binari propedeutici a garantire la possibilità di intercettare alcune coppie di treni veloci ci riempie di soddisfazione perché ci fa capire che siamo sulla strada giusta e che stiamo leggendo bene il futuro e ci inorgoglisce perché sarebbe il riconoscimento concreto della centralità che la nostra città e la stazione di Chiusi hanno rappresentato nel trasporto ferroviario italiano.”
È questo il primo commento del sindaco di Chiusi Juri Bettollini alla notizia che entro il 2016 aprirà il cantiere per adeguare i binari numero due e numero tre dell’attuale stazione ferroviaria rendendoli idonei ad ospitare la sosta dei treni ad alta velocità.

L’ennesima supercazzola, persino prematurata.

In realtà la notizia è questa:

RFI si è decisa, finalmente, a stanziare 50 milioni di euro, per risistemare 25 stazioni (tra cui quella di Chiusi), due anni di tempo. Il restyling delle stazioni toscane passa da qui, dal piano di Rete Ferroviaria Italiana che ha come obiettivo abbattere le barriere architettoniche non solo nei grandi centri ma anche negli scali di provincia, e rendere le stazioni più a misura di passeggero con pensiline, sottopassi rimessi a nuovo e nuovi sistemi di illuminazione a led”. Che cosa c’entri l’amministrazione comunale di Chiusi e il sindaco Bettollini in questa storia è francamente un mistero. Si vanno a spendere 2,5 milioni per rialzare un marciapiede! Ma in questo modo, si dice, la nostra stazione sarà in grado di accogliere qualche coppia di treni ad alta velocità.

Falso!

Che sia più agevole salire in treno con un marciapiede rialzato è ovvio ma già quello che c’è ora è in grado di accogliere le “frecce”. Ed è precisamente quello che è sempre avvenuto fino a quando hanno fermato a Chiusi i treni veloci ed è quello che tuttora accade ad Arezzo dove non esistono marciapiedi rialzati ma le frecce ci fermano eccome. Insomma il solito pavoneggiarsi sul nulla, dopo la bufala della stazione alta velocità sopra il frigo macello.

I problemi veri del trasporto ferroviario in questa zona sono altri: l’uso della direttissima per i treni pendolari nelle tratte Firenze-Figline e Orte-Roma è il vero nodo e, per importanza, viene anche prima delle coppie di frecce (che pure servirebbero) da far fermare a Chiusi, mancano collegamenti veloci con i due principali centri di riferimento (Roma e Firenze) e quelli che ci sono peggiorano continuamente; ora è diventato praticamente inutilizzabile anche il regionale veloce 2305 delle 8,31 che termina a Orte. Tre ore e spiccioli per andare a Roma! Com’era prevedibile con l’arrivo del caldo le soppressioni dei treni regionali sono tornate pane quotidiano e ci tocca pure sentire “che siamo sulla strada giusta e che stiamo leggendo bene il futuro”.

Ma uno sguardo alla realtà, mai?

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2 risposte a Bettollini e i marciapiedi propedeutici

  1. roberto donatelli scrive:

    …L’altro Sabato fu inaugurata l’apertura della Torre al pubblico, ‘ La cittadinanza é invitata all’apertura al pubblico della Torre Campanaria ‘…cerimonia con tanto di taglio del ormai sempre presente nastro. Io non c’ero, ma ho visto i preparativi…beh provate ad andare sulla Torre…..è chiusa al pubblico per buoni motivi di sicurezza…..ormai ho perso ogni speranza per Chiusi. Ho la mia pensione e mia moglie, mi basta sono stufo di sentire e vedere cose che non stanno ne in cielo ne in terra, e va sempre peggio.

  2. pscattoni scrive:

    In questa faccenda quello che stupisce è la perdita della memoria. Era il 21 novembre 2014 e al Mascagni si celebrò davanti a 400 persone un progetto (donato) di una stazione in linea sui terreni dell’ex centro carni. Di fronte a decine di interventi celebrativi ce ne furono soltanto tre (fra questi il mio) in dissenso. Seguirono una serie di post su questo blog. Le opinioni in dissenso non trovarono però grande ascolto nei media. Ora è chiaro che quel progetto fosse una “sciocchezza sesquipedale”, ma che hanno da dire quelli che invece lo consideravano. Tutto dimenticato?
    Tutta la manfrina servì pochi mesi dopo per la campagna elettorale di Scaramelli.
    Oggi Bettollini rilancia in formato mignon strumentalizzando un finanziamento che non riguarda se non molto marginalmente le fermate alta velocità su Chiusi.
    Ma quelli che ci credono cosa invece hanno da dire sulla probabile completa disconnessione del trasporto locale dalla direttissima?

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