Bettollini, il vincitore sconfitto

78-renzi-bettollinidi Romano Romanini

Risultati elettorali alla mano la mia opinione è che il vero sconfitto di questa campagna elettorale sia proprio… il vincitore.

Per gli altri non si può certo parlare di grande vittoria perché nessuno è riuscito a convincere chi non lo fosse già. Non i 5 Stelle ma neppure Podemos che, ricordiamolo, andava a raccogliere l’ala sinistra della Primavera. Soprattutto nessuno di loro è risuscito a convincere gli indecisi o a spostare l’elettorato del PD che ha preferito magari non votare piuttosto che votare qualcun altro.

Comunque, l’ ulteriore – 5% di elettori significa che il trend di delusione e pessimismo delle ultime tornate elettorali continua senza interruzioni. E forse è un bene così, e ora vedremo di che panni si vestiranno i 4 consiglieri di minoranza (o sarebbe meglio dire consigliere vista la maggioranza di genere?).

Ovviamente dall’opposizione è sempre dura, e con questa amministrazione sarà durissima, sia per le energie che dovranno essere messe in campo sia per la tenuta sulla lunga distanza (5 anni sono lunghi).

Per il vincitore Juri Bettollini il discorso è diverso, lui aveva tutto dalla sua: apparati (del partito e del Comune), mezzi di informazione, esposizione mediatica e possibilità di muovere tutte le leve che la seggiola di facente funzione di sindaco gli metteva a disposizione.

E lui le ha usate tutte non facendosi mancare nulla, gettando nella mischia tutta la potenza di fuoco della macchina Amministrativa usata come strumento di propaganda.

E però… però, nonostante tutto questo e una campagna martellante “porta a porta” con imprese, associazioni, istituzioni, ha tenuto con molta fatica i suoi e non ha e non ha arrestato la diminuzione di votanti. Ha perso un centinaio di voti rispetto a Scaramelli (l’aumento della sua percentuale è solo un effetto tecnico della diminuzione dei votanti). Bettollini ha vinto ma non ha convinto, né i suoi né gli altri (almeno una parte degli oltre 2.000 elettori che non sono andati a votare).

In conclusione un risultato che potremmo definire da minimo sindacale ma che getta ombre interessanti sul suo futuro perché pare di capire che a stargli con il fiato sul collo non ci saranno solo le opposizioni, ma anche una parte dei notabili del PD che non pare proprio digerirlo bene.

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